Dunque, per risolvere il problema alla radice e contraddicendo l’intenzione “formalizzata” dal Senato e da Cardile, a quanto pare ampiamente sostenuta, il Rettore ha convocato d’urgenza le associazioni universitarie accreditate sollecitandole alla designazione di possibili candidati eliminando di fatto la possibilità delle elezioni, sradicando quel piccolo spazio di partecipazione democratica richiesto dal nostro collettivo, che avrebbe potuto garantire, almeno parzialmente, la trasparenza di cui l’università ha bisogno per una decisione così importante.
Dopo un comunicato apparso sulla bacheca del sito Unime.it, la conferma arriva dalla viva voce del Rettore raggiunto dalla telefonata di una cronista di Tempo Stretto: le elezioni non si faranno, democrazia abolita.
Ciò si aggiunge alla questione dell’aula ex-chimica autogestita dal nostro collettivo: ci è stato più volte chiesto in questi giorni di abbandonare l’aula poichè, improvvisamente, l’aula servirebbe alla facoltà di Giurisprudenza per sostenere delle sessioni di esame. Richiesta che ci suona quanto meno ambigua, se non pretestuosa, visto che è giunta proprio nel momento di massima esposizione del movimento nei confronti delle questioni interne dell’università e specificamente per aver sollevato la questione delle elezioni per la commissione statuto.
Abbiamo ribadito più volte che, da parte nostra, non si vuole uno scontro frontale: siamo però determinati a difendere con fermezza la nostra indisponibilità a sottostare ad ogni forma di ricatto e di sopruso. Proprio per questo il collettivo presenterà in mattinata una nuova lettera al Senato Accdemico per chiarire la nostra posizione e indicare delle nuove vie di confronto.
La battaglia del collettivo sulle elezioni, condotta in solitario ma con tenacia e determinazione, non è stata vinta ma ha sicuramente messo in mostra il disagio di un potere che non vuole assolutamente essere messo in discussione e che, pur di non cedere, preferisce condraddirsi da sè.
Noi, però, convinti delle nostre ragioni e sostenuti, oggi in assemblea, da una rinnovata, precisa e forte presa di posizione della Rete 29 Aprile a nostro favore e a difesa dell’aula ex chimica, proseguiremo convinti nella lotta per la democrazia dentro e fuori l’università di Messina rinnovando ancora una volta l’invito all’impegno per una vera partecipazione democratica a tutte le forze studentesche e non, che sentono di condividere le nostre battaglie o che, da posizioni politicamente diverse, ritengono che la democrazia, la trasparenza, la partecipazione siano valori inderogabili.
Il collettivo Unime in Protesta
Al Senato Accademico dell’Università di Messina e a conoscenza del corpo docente
Oggetto: richiesta di un’aula polifunzionale da assegnare agli studenti
-Vista l’intenzione da parte del Rettore di ridestinare alla didattica l’aula di ex chimica, che risulta ad oggi autogestita;
-considerata la sua indisponibilità a trovare una soluzione alternativa che non interrompa il corso delle attività in svolgimento,
avanziamo la presente richiesta al Senato Accademico, con l’auspicio che si possa trovare una soluzione condivisa che non preveda la risoluzione di un problema, innanzitutto politico-culturale, con i mezzi della forza pubblica, così come paventato dal Rettore. Nel fare questo ci manteniamo aperti e propositivi nell’individuare soluzioni che non compromettano la didattica e in generale le esigenze d’Ateneo.
Con la presente, quindi, il Collettivo UniMe in Protesta fa richiesta di uno spazio permanente per proseguire, migliorare e rendere costanti le attività fin qui svolte, in un primo momento durante l’occupazione dell’aula Cannizzaro e, successivamente, con l’autogestione nell’aula di ex chimica. Individuiamo una possibile e naturale soluzione nell’aula di ex-chimica ma siamo aperti a concordare un altro spazio avente idonee caratteristiche logistiche/organizzative. La natura degli eventi fin qui svolti e già organizzati per le prossime settimane richiede infatti che il luogo designato sia facilmente raggiungibile e fruibile, anche oltre gli orari d’ufficio.
Numerose esperienze nazionali e internazionali mostrano come l’università possa essere uno spazio co-gestito, perlomeno con riguardo ad alcune funzioni relative alla produzione di cultura. Per esempio i campus statunitensi ospitano da sempre, con scadenze regolari e settimanali, eventi e programmi organizzati dagli studenti in orari non convenzionali (la sera o nei giorni festivi). Esperienze di quel tipo costituiscono tanto un modo per responsabilizzare i soggetti in formazione – rendendoli soggetti attivi del processo di produzione, organizzazione e gestione dei saperi – quanto uno strumento per la circolazione di contenuti e forme culturali diverse da quelle mainstream.
Ad oggi sono sono state organizzati numerosi eventi culturali e sociali che hanno visto il coinvolgimento di ricercatori e professori, afferenti non solo all’Ateneo di Messina, che hanno tenuto le proprie lezioni, ricevuto gli studenti e svolto esami negli spazi del Rettorato.
A titolo d’esempio tra gli eventi sociali e culturali organizzati si possono ricordare:
– presentazione del libro di L. Queirolo Palmas (Univeristà di Genova): “Atlantico Latino: gang giovanili e culture transnazionali”;
– presentazione del libro di L. Galesi e A. Mangano: “voi li chiamate clandestini. Com’è prodotto il cibo che stai mangiando?”;
– seminario con il Dott. M. Cammarata: “psichiatria ieri e oggi”;
– lezione del Prof T. Perna: “globalizzazione e lavoro oggi”;
– lettura di brani dell’opera di Simon Weil offerta dalla dottoressa R. Fulco;
– lezioni e il ricevimento del Prof G. Signorino: i presupposti economici del federalismo;
– lezione del Prof C. Cedro “Struttura e funzionamento del sistema nervoso e psichiatria”;
– la presentazione del libro di Angelo Mastrandea, vice direttore del Manifesto: “Il trombettiere di Custer e altri migranti”;
– lezione e dibattito con la Prof.ssa C. Resta: “L’università senza condizione di J. Derrida”;
– seminario a cura della Dott.ssa D. Luciano: “Programmazione neurolinguistica”;
– doposcuola per i bambini rom;
– incontro con le associazioni dei migranti messinesi e dibattito sui diritti di cittadinanza;
– seminario del CRIM a cura del Prof. E. Cicero: “immagine e trasognanza nella poetica di Bachelard”;
– assemblea aperta alla cittadinanza sul mutamento delle relazioni industriali nell’ “era Marchionne”;
– costituzione di una libreria autogestita e liberamente consultabile.
Di seguito invece vogliamo elencare quegli eventi in programma (pubblici servizi) che si troverebbero ad essere interrotti nella deprecabile possibilità in cui questo problema venisse risolto mediante l’uso della forza pubblica:
– cineforum settimanale (ogni martedì sera);
– seminario del Prof. Antonio Mazzeo: “Le mani sull’università. Borghesi, massoni e mafiosi nell’Università di Messina”, già fissato per lunedì 21 febbraio alle ore 15.30;
– Convegno “Cronaca politica di una tragedia politica” a cura del “Museo del Fango” e con la partecipazione del Genio Civile di Messina Gaetano Sciacca;
– seminario sulla questione di genere a cura delle donne del Collettivo Unime in Protesta;
– orientamento per i ragazzi delle scuole superiori sulla condizione dell’università “post-Gelmini”;
– creazione di un gruppo di lettura;
– incontro di scambio culturale con gli studenti Erasmus;
– seminario introduttivo di yoga a cura della dott.ssa Mimma Luciano;
– corso di alfabetizzazione informatica sui software open source;
– servizi medici di base a cura degli studenti della Facoltà di Medicina e Chirurgia;
– presentazione del progetto “telefono viola”, per la costituzione di una rete siciliana per gli abusi psichiatrici;
– lezione sul tema dell'”ecologia profonda”;
– lezione del prof. De Domenico: Ponte sullo stretto e impatto ambientale;
– incontro-dibattito su finalità e meccanismi del commercio equo e solidale;
– presentazione del libro del ricercatore Pietro Saitta “Sex Industry. Profili economici e sociali della prostituzione”;
– seminario del ricercatore Lorenzo Casini sulla “questione egiziana”;
– seminario sulle licenze “credit commons”;
– incontro-dibattito a cura dei Maestri Irene Romeo e Giovanni Cordova sull’importanza della musica come strumento di integrazione fra culture.
In questi mesi abbiamo dimostrato che l’università può essere vissuta in modo più attivo, non limitandosi semplicemente alla frequenza delle lezioni, agli esami e all’accumulo dei crediti, ma diventando luogo di confronto e dialogo tra gli studenti e contribuendo in modo significativo alla nostra formazione e alla nascita di uno spirito critico mediante l’intercambio culturale delle conoscenze e dei saperi. In tale prospettiva, l’autorganizzazione e l’autoproduzione di iniziative culturali extra-curriculari (dibattiti, cineforum, concerti, rappresentazioni teatrali, concerti di musica sperimentale popolare e classica, etc) nei locali dell’Università dovrebbe essere inteso come parte di un processo più generale di crescita del nostro Ateneo.
Il Collettivo considera di fondamentale importanza anche il dialogo con altre realtà esterne all’ambito universitario. Siamo infatti convinti che l’università non possa essere un’istituzione asettica e autoreferenziale, ma debba necessariamente essere aperta al confronto con il mondo in cui lo studente dovrà inserirsi alla fine del suo percorso di formazione.
Inoltre l’inspiegato cambio di rotta sulla questione delle elezioni della componente studentesca, all’interno della rosa dei dodici che avranno l’onere di redigere lo statuto d’ateneo, ripropone in modo pressante la questione democratica. L’ambiguità e la mancanza di trasparenza nei processi decisionali appare essere un regola, piuttosto che un’eccezione, che getta delle ombre sempre più cupe sul futuro dell’Ateneo e quindi dell’intera città. Pertanto ci auguriamo che lo stesso Senato si esprima pubblicamente per chiarire come e in che modo le elezioni, date per decise a mezzo stampa, siano state revocate.
Al Senato Accademico e a conoscenza del corpo docente.
Oggetto: Integrazione documentazione
Allegato alla “richiesta di un’aula polifunzionale da assegnare agli studenti” protocollata all’ufficio di protocollo dell’Unime il 18/02/2011 in “Gestione documenti e repertori”.
Il collettivo UniMe in Protesta, a integrazione della precedente richiesta inoltrata al Senato Accademico, allega il presente documento con lo scopo di suggerire ulteriori spunti di risoluzione pacifica della vertenza legata all’autogestione dell’aula ex-chimica.
A tal fine si fa presente al Senato la seguente proposta:CONSIDERATO
– che una eventuale risoluzione conflittuale finirebbe col danneggiare l’immagine del nostro Ateneo ;
– e tenendo conto delle esigenze didattiche che sono state espresse dalla facoltà di Giurisprudenza tramite delegati del Rettore;
Suggeriamo le seguenti possibilità, facendo appello ai singoli Senatori Accademici:
1) ricerca di un’ulteriore aula all’interno dell’Ateneo per risolvere le esigenze didattiche della facoltà di Giurisprudenza;
2) In assenza della precedente possibilità, come proposta di massima apertura e collaborazione, la co-gestione della stessa aula ex – Chimica tra l’Ateneo e il collettivo UniMe in Protesta con le seguenti modalità:
massima disponibilità a renderne possibile l’utilizzo e garanzia di agibilità per esami e/o lezioni;
Ordine e mantenimento di condizioni igieniche ottimali e adeguate per lo svolgimento delle suddette attività, qualora preannunciate con anticipo al collettivo;
negli orari e nei giorni in cui non sono previste attività didattiche l’aula continuerebbe ad ospitare il collettivo per le proprie attività ed eventi culturali come punto di riferimento cittadino e studentesco;
A sostegno di questa proposta inoltriamo una petizione firmata da molti studenti della comunità accademica dell’università di Messina che hanno espresso il loro parere favorevole al mantenimento di quest’aula.
Con osservanza
Il collettivo Unime in Protesta