MISS ITALIA NEL MONDO 2011 – Al via lo studio dei  tratti somatici delle 40 finaliste
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MISS ITALIA NEL MONDO 2011 – Al via lo studio dei tratti somatici delle 40 finaliste

Reggio Calabria– Con l’arrivo di tutte e quaranta finaliste, può iniziare lo studio per ricercare nei volti delle finaliste in gara per contendersi la corona e lo scettro della più bella tra le belle dei cinque continenti, i caratteri tipicamente italiani e i casi di ‘mescolanza’ con le diverse etnie dei paesi dai quali provengono.
Uno studio esclusivo, unico nel suo genere, guidato da un team di ricercatori provenienti da tre università italiane. I ricercatori coinvolti sono: il Prof. Roberto Deli, direttore del Dipartimento di Scienze Odontostomatologiche, Scuola di Specializzazione di Ortognatodonzia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma, il Prof. Raoul D’Alessio ideatore della ricerca e docente in estetica facciale Scuola di Specializzazione di Ortognatodonzia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma, il Prof. Alberto Laino, del Dipartimento di Scienze Odontostomatologiche e Maxillo-facciali dell’Università Federico II di Napoli, e il Prof. Ing. Luigi Maria Galantucci del Dipartimento di Ingegneria Meccanica e Gestionale del Politecnico di Bari e presidente della Polishape 3D (spin-off del Politecnico di Bari).Miss_Italia_Canada_Miss_Italia_Stati_Uniti_Laino_DAlessio__Deli
Il programma della ricerca, denominato “Studio pilota fotogrammetrico tridimensionale sui link genetici morfostrutturali di attrattività facciale italiana nei cinque continenti”, mira a trovare il possibile denominatore delle caratteristiche somatiche, nascosto nel corredo genetico delle concorrenti, che possa “rendere ragione della loro bellezza”.
“Stiamo cercando le ragioni genetiche della forma facciale e le differenze date dalle varie etnie – spiega il Prof. Deli –anche perché i tratti somatici delle ragazze sono influenzati anche da fattori ambientali, come l’alimentazione e la respirazione: abbiamo dunque sottoposto alle miss un questionario sulle proprie abitudini”.  “La ricerca nasce dall’esigenza di aggiornare i canoni dell’attrazione facciale umana, da sempre studiati sia a livello scientifico che artistico“. Il Prof. D’Alessio si sofferma sui dati raccolti nel passato dalla ricerca: “Questi dati raccolti avevano bisogno di un aggiornamento valido in campo medicoscientifico: grazie alla collaborazione e all’intuizione del patron del concorso Patrizia Mirigliani –ha continuato Il Prof. D’Alessio – si è giunti ad assemblare un team di eccellenza che possa svelare non solo gli aspetti morfologici del viso, ma anche i link genetici che lo compongono. Il concorso Miss Italia nel Mondo rappresenta un’occasione unica in tal senso perché per la prima volta abbiamo la possibilità di analizzare i volti di 40 finaliste di un concorso di bellezza provenienti dai cinque continenti –ha concluso Prof. D’Alessio– legate da un unico filo conduttore genetico: l’origine italiana”.Team_desperti_a_lavoro
Ci troviamo di fronte a uno studio unico per il genere umano. Non esiste una ricerca analoga fatta prima: il progetto non si concluderà con i rilevamenti sulle 40 finaliste 2011, ma sarà un work in progress dai tempi anche lunghi.
Si ripete in un certo senso l’esperimento iniziato nel 2010 durante le finali di Miss Italia, quando i tratti del volto delle 60 finaliste vennero studiate dagli stessi ricercatori mossi dall’obiettivo di definire l’attrattività facciale italiana ideale. Quest’anno il fattore dell’internazionalità delle caratteristiche del volto genera una ricerca nuova, mai affrontata precedentemente.
L’analisi tridimensionale (3D), che arricchisce e completa i risultati raggiunti attraverso l’utilizzo di apparecchi bidimensionali, farà comprendere ai ricercatori qual è il ruolo dei due fattori, DNA e ambiente, nel determinare il fascino femminile interraziale”, ha dichiarato il Prof. Laino.
Questo sistema di rilevazioni tridimensionali –spiega infine il Prof. Ing. Galantucci– è frutto di cinque anni di studio nel Politecnico di Bari con una metodologia definita fotogrammetria digitale, basata su macchine fotografiche sincronizzate via computer con dei software per l’elaborazione 3D. I sistemi di scansione in 3D permettono di rilevare in brevissimo tempo (da un centesimo a cinque millesimi di secondo) la superficie del volto umano, ricostruendone un modello virtuale dal quale ottenere misure di punti e di superficie, impossibili da rilevare con altre metodologie così rapide, precise e non invasive”.

23 Giugno 2011

Autore:

admin


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