Una data uguale nei due sensi di lettura
Il dodici febbraio duemilaventuno è l’unico giorno palindromo dell’anno, ovvero lo è per chi, come in Italia, si scrive la data indicando prima il giorno, poi il mese e infine l’anno.
Per le date è un fenomeno raro, visto che in 10.000 anni si è verificato solo 366 volte ed una di queste è appunto oggi, anche migliore di quello dell’anno scorso (02022020) in cui si doveva introdurre artificialmente lo zero prima del due.
La parola palindromo viene dal greco antico πάλιν “di nuovo” e δρóμος “percorso”, e significa “che può essere percorso in entrambi i sensi”. Dire che una frase/parola è palindroma significa che si tratta di una sequenza di caratteri che, letta al contrario, rimane invariata.
Per esempio, in italiano: “Ai lati d’Italia”, “I topi non avevano nipoti”, “È corta e non è sadica e non è acida se non è atroce”, “Angolo bar a Bologna”.
E nella storia dei palindromi un posto particolare l’ha il quadrato del Sator, che è una ricorrente iscrizione latina, in forma di quadrato magico, composta dalle cinque seguenti parole: SATOR, AREPO, TENET, OPERA, ROTAS.
La loro giustapposizione, nell’ordine indicato, dà luogo a un palindromo, vale a dire una frase che rimane identica se letta da sinistra a destra e viceversa. La stessa frase palindroma si ottiene leggendo le parole del quadrato dal basso verso l’alto purché ogni riga sia letta da destra verso sinistra.
L’iscrizione è stata oggetto di frequenti ritrovamenti archeologici, sia in epigrafi lapidee sia in graffiti – ne sono stati rinvenuti esempi a Roma, nei sotterranei della basilica di Santa Maria Maggiore, nelle rovine romane di Cirencester (l’antica Corinium) in Inghilterra, a Siena, sulla parete del Duomo cittadino di fronte al Palazzo Arcivescovile, nella Certosa di Trisulti a Collepardo (FR), a Santiago di Compostela in Spagna, nelle rovine della fortezza romana di Aquincum, in Ungheria – ma il senso e il significato simbolico rimangono ancora oscuri, nonostante le numerose ipotesi formulate.
Il palindromo, scienza, filosofia e l’entropia
E’ innegabile che questa caratteristica sia oggetto di forte significato semantico, crei un fascino enigmistico e cabalistico.
Ma anche nella scienza la palindromia ha i suoi interessi. Per esempio, si è scoperto che c’è una relazione fra la presenza di particolari sequenze di DNA, quelle che mostrano una struttura palindroma, e difetti nella replicazione del DNA.
E in letteratura non si può non ricorda il romanzo di Agatha Christie «Nella mia fine il mio principio» che bene illustra il fascino delle scritture palindrome.
Ma il fascino più ampio è quello che vi è dietro al concetto filosofico della palindromia, ovvero di un percorso che può essere condotto nei due sensi, come a rendere possibile la possibilità di tornare indietro nel tempo, un processo plastico in cui sia possibile, violando il secondo principio della termodinamica, partire da un punto e arrivare a un altro, e quindi rifarlo al contrario senza creare mai un aumento di entropia.
Un pendolo ideale in cui il peso oscilla da una parte all’altra senza mai rallentare (o accelerare) ripetendo in modo perpetuo il suo moto.