Una corona per ricordare i caduti morti sui vari fronti della “Prima Guerra Mondiale”, che diedero la vita e che venivano anche da Brolo, alcuni non avevano mai attraversato lo stretto di Messina, ma si sentivano italiani. Hanno saputo sacrificare loro stessi per la difesa dell’identità nazionale e dei confini. Oggi la loro storia potrebbe aver altre letture, e domani a Brolo con il sindaco, Irene Ricciardello, i Carabinieri a rappresentare le Forze Armate, i Vigili Urbani, studenti, cittadini e familiari di quei militari, ci saranno anche gli “scout”, nella loro prima uscita ufficiale accompagnati da padre Enzo Caruso che ha fortemente voluto la creazione di questo gruppo.
La I° Guerra mondiale è stato un momento fondativo, il primo in cui gli italiani, chiamati a uno sforzo immenso, hanno preso coscienza di essere un popolo.
E’ a quello spirito domani Irene Ricciardello si ricollegherà nella cerimonia ufficiale che celebra nella giornata del 4 novembre la “Giornata della Vittoria”.
Non una “Festa”, perchè costata troppi morti, troppi sacrifici, dove a perder la vita non era soltanto uomini in divisa, ma anche genti che di stenti, sotto i gas, di fame e freddo, subirono quel conflitto – 700mila soldati e 600mila civili i caduti nella I° Guerra Mondiale – ma a celebrare il Valore di un simbolo, di un Popolo, che non si arrende, che non ha mollato anche dopo Caporetto.
Insieme al Sindaco, ai Carabinieri, alla Polizia Municipale, ai Cittadini – e speriamo anche a studenti e insegnanti anche se è un giorno festivo e le scuole sono chiuse – sul sagrato della Chiesa, dopo la Messa, ci saranno gli Scout brolesi che hanno raccolto l’invito fatto loro dal sindaco, nella loro prima uscita ufficiale.
“Semel scout, semper scout» anche in nome dell’Italia.
Ecco i brolesi Caduti della Grande Guerra: Vincenzo Agostino Gasparo, Antonino Busacca, Gennaro Caruso, Basilio Castrovinci, Natale Catania, Antonio De Luca Cardillo, Carmelo De Luca Cardillo, Antonino Aliberto, Antonio Gentile, Giuseppe Gentile, Paolo Giuliano, Vincenzo Magistro, Basilio Mancuso, Costantino Merenda, Gaetano Onofaro, Carmelo Ricciardello, Cono Speziale, Basilio Starvaggi, Calogero Terranova, Carmelo Tripi, ed anche Antonino Speziale di Basilio – il 21° brolese deceduto a Lanciano – che per “troppa fretta” non risulta inserito nella lapide posta sopra al monumento ai Caduti che l’amministrazione comunale intende ora restaurare.
In un momento di ricordo bisogna anche evidenziare per per chi partiva, anche a Brolo, restava chi vedeva partire padri, fratelli, mariti. E le donne rimaste a casa che ora dovevano dimostrare, e lo fecero, di saper fare i lavori «da uomo». Forse una prima fase dell’emancipazione degli anni che poi verranno. Ma c’è chi ancora ricorda le donne brolesi, quelle che portarono il lutto per sempre, ma chi non è mai tornato. Fanno parte di una pagine triste di storia, e forse per questo, anche per loro, non per la celebrare una Vittoria, il 4 novembre dovrebbe essere “festa nazionale”.
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