Buttati, Virgilio buttati!
Il rogo arde da mezz’ora. Il primo grido, quando tutto inizia a precipitare verso la fine, è quello del padre: Virgilio è affacciato al davanzale, già statico, terreo, stordito mentre il fuoco gli precipita intono. Le fiamme stanno divorando tutto l’appartamento: dal cornicione e dal telaio degli infissi cadono frammenti infuocati e materiali incandescenti, la finestra alle sue spalle arde di luce e di brace. In strada c’è tutto il quartiere, e i primi soccorritori tendono le coperte per attutire la caduta dal terzo piano. Il grido diventa una successione di appelli scomposti, invocazioni, quasi un coro disperato: Salta! Salta giù Virgilio! Buttati adesso, per l’amor di Dio!
Del piccolo Stefano, che gli è al fianco, dalla strada si intravede solo la testa. Il fratello lo abbraccia per proteggerlo con il suo corpo, e continua a toglierli dai capelli i coriandoli fiammeggianti di vernice che si staccano dalle persiane e scendono giù come una pioggia di lapilli. Quello che fino all’ultimo è stato un vitale istinto di protezione si trasforma in un gesto rallentato, spettrale, drammatico.
La mano sempre più debole, alla fine si abbassa pietrificata. Virgilio fino all’ultimo non ha voluto lasciare il fratellino. Ma adesso non può resistere più, e si arrende.
Alle 3,37 del mattino, il 16 aprile, polizia, ambulanze e vigili del fuoco sono ormai sul posto: ma per i due fratelli non c’è più nulla da fare. La madre Annamaria e due dei figli più piccoli Giampaolo di 3 anni e Antonella di nove, sono riusciti miracolosamente a fuggire attraverso la porta di casa, quando il fuoco ha iniziato ad avvampare nel piccolo appartamento di periferia. Lucia, di 15 anni si è gettata nel vuoto dal balconcino del secondo piano, dove è riuscita a calarsi con l’aiuto del padre. Mario Mattei, già a terra, l’ha afferrata al volo, malgrado le ustioni che gli sfigurano il corpo. Silvia, 19 anni si è tuffata nella veranda della cucina. Ha battuto la testa sulla ringhiera del secondo piano, la schiena sul tubo del gas, è stata provvidenzialmente trattenuta per qualche attimo dai fili del bucato, quindi è caduta sul marciapiede del cortile, rompendosi 2 costole e 3 vertebre. Le è andata bene.
Solo per un miracolo si è sfiorata la strage di tutta una famiglia.
Roma, 16 aprile 1973, periferia della Capitale, via Bibbiena, Mario Mattei è il segretario della sezione del MSI nel quartiere. La violenza politica si trasforma per la prima volta in massacro, in quello che passerà alla storia come il rogo di Primavalle…..
Tratto da Cuori neri di Luca Telese, pagine 63-64
Gli appuntamenti per non dimenticare
Lunedì saranno 45 anni da quando, il 16 aprile 1973, si consumò uno dei delitti più efferati della stagione dell’odio politico: il rogo di Primavalle, nel quale morirono Virgilio e Stefano Mattei, un ragazzo di 22 anni e un bambino di 10, figli del segretario della sezione locale del Msi, Mario.
Per commemorarli sono state promosse varie iniziative, sia da parte delle istituzioni sia da parte della famiglia e di quella comunità umana e politica che non ha mai smesso di tramandarne la memoria. E di ricordare che da quasi mezzo secolo anche queste vittime innocenti, come la maggior parte delle vittime della destra, restano senza giustizia: gli assassini Achille Lollo, Marino Clavo e Manlio Grillo, militanti di Potere operaio, condannati in via definitiva, non hanno mai scontato la pena.
Il primo appuntamento è alle 10, in via Bernardo da Bibbiena, a Roma, dove vivevano i Mattei e dove sarà deposta una corona del Campidoglio alla presenza della famiglia, delle autorità e dei ragazzi delle scuole. Nel corso della giornata il ricordo di Virgilio e Stefano proseguirà con altre iniziative, promosse o condivise dalle associazioni volute dai fratelli per preservarne la memoria e, insieme, per promuovere una costante riflessione su cosa furono gli anni di piombo e la violenza politica. Per tutta la giornata, nella sede dell’associazione Fratelli Mattei, in via Fabio Conforto 9, in zona Marconi, sarà possibile visitare la mostra permanente sugli anni di piombo e il focus sulla strage di Primavalle.
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