5 GENNAIO 1984 – Ieri come Oggi è l’ora di parlare di Pippo Fava
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5 GENNAIO 1984 – Ieri come Oggi è l’ora di parlare di Pippo Fava

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La nota “intorno” al giornalista catanese ucciso dalla mafia, 33 anni fa, dei Giovani Democratici dei Nebrodi.

[…] I Giornalisti e la Stampa erano, sono e saranno sempre il cane da guardia della società nei confronti di ogni forma malsana di potere. Ad oggi ci inorridisce la figura di un uomo come Beppe Grillo, leader e immagine di un’azienda-partito che, camuffata da movimento, in un primo momento con esaltanti dichiarazioni predica il rispetto delle regole e della trasparenza per poi attaccare in maniera meschina la stampa, tacciando l’intera categoria dei giornalisti come fabbricatori di notizie false..[…] 

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Sono passati 33 anni dall’omicidio di Giuseppe Fava, giornalista del L’Ora brutalmente ucciso dalla mafia.

L’unica colpa di Fava era saper fare bene il suo lavoro, avere la schiena dritta ed essere un “watch dog” che attraverso le sue inchieste denunciava il potere criminale della Sicilia dell’epoca.

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A distanza di tanti anni molti giornalisti come Fava hanno subito intimidazioni, minacce di azioni giudiziarie e tentativi di censura.

Nel 2016 l’Italia è stata classificata al 77° posto per la libertà di stampa nell’annuale classifica di Reporter Senza Frontiere.

È curioso come, nel 2017, la figura del giornalista e della stampa tuttavia venga messa ancora in discussione. Sono cambiati i mezzi di informazione ed è cambiata la velocità di diffusione di notizie , i supporti elettronici hanno sostituito le “moleskine” , ed internet, con blog e social, ha quasi sostituito la carta stampata.

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I Giornalisti e la Stampa erano, sono e saranno sempre il cane da guardia della società nei confronti di ogni forma malsana di potere.

Ad oggi ci inorridisce la figura di un uomo come Beppe Grillo, leader e immagine di un’azienda-partito che, camuffata da movimento, in un primo momento con esaltanti dichiarazioni predica il rispetto delle regole e della trasparenza per poi attaccare in maniera meschina la stampa, tacciando l’intera categoria dei giornalisti come fabbricatori di notizie false.

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Questo è un chiaro tentativo di censura. Infatti, sfruttando la potenza della rete e la rabbia degli italiani , vorrebbe ribaltare la funzione della stampa, da cane da guardia a tutela della società a fedele barboncino al guinzaglio di ogni forma di abuso di potere. Non possiamo permettere il dilagare di una tale disinformazione. La storia ci insegna che il bavaglio alla stampa o la persecuzione dei giornalisti è il preludio a periodi “neri”.

L’ impegno di uomini che come Fava sapevano fare il loro lavoro , la libertà di stampa ed il diritto di cronaca sono valori fondamentali in una democrazia moderna, di certo non comprensibili a chi riassume la stessa alla piattaforma di un blog .

Per questi diritti noi come GD Nebrodi ci batteremo sempre, consapevoli che nessuna conquista, come la libertà di espressione, rappresenti un punto di arrivo , piuttosto un nuovo percorso da affrontare e una nuova sfida da vincere contro chi vuole usurpare, a suon di censure, valori fondanti della nostra Costituzione.

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“Nessuna conquista è per sempre. C’è sempre qualcuno che è interessato a toglierla, per cui resistere non è solo un dovere, ma una necessità dei giovani, altrimenti non si va avanti .” (Maria Cervi, figlia di Antenore, uno dei sette fratelli uccisi dai fascisti )

COORDINAMENTO GD NEBRODI

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da leggere anche:

http://scomunicando.hopto.org/notizie/gruppo-29-febbraio-unora-giuseppe-fava-anniversario-delluccisione-del-direttore-de-siciliani/

5 Gennaio 2017

Autore:

redazione


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