L’avvocato difensore: Ricorreremo in appello dopo avere letto le motivazioni
Il tribunale di Patti ha emesso la sentenza di condanna a 7 anni e 7 mesi di carcere per un ostetrico di 67 anni, accusato di violenza sessuale aggravata e continuata ai danni di 14 donne durante il travaglio. La corte, presieduta da Ugo Scavuzzo con i giudici a latere Eleonora Vona e Giovanna Ceccon, ha disposto anche diverse pene accessorie, tra cui l’interdizione perpetua da uffici pubblici e incarichi di tutela e curatela, e il divieto di esercitare la professione per tre anni.
L’indagine risale al 2018
L’ostetrico, all’epoca in servizio presso l’ospedale di Sant’Agata Militello, fu sospeso dal servizio su ordine del GIP di Patti. Le indagini condotte dai Carabinieri di Acquedolci, sotto la guida del luogotenente Salvatore Porracciolo, con il supporto di una “Task Force” provinciale contro la violenza di genere, hanno portato alla luce numerosi episodi di presunte molestie. Secondo l’accusa, l’uomo avrebbe approfittato della vulnerabilità delle giovani pazienti, tra cui una minorenne, fingendo che i palpeggiamenti fossero necessari per procedure mediche legate al monitoraggio pre-parto.
Secondo quanto ricostruito dalla Procura, guidata da Angelo Vittorio Cavallo, l’ostetrico avrebbe ripetutamente chiesto che i familiari delle donne non fossero presenti durante le visite, sfruttando così l’isolamento delle pazienti. Le vittime, spesso al primo parto e poco consapevoli delle procedure mediche, avrebbero sopportato il disagio senza reagire apertamente, nonostante il sospetto e l’imbarazzo.
Oltre alla pena detentiva, il tribunale ha imposto al 67enne misure di sicurezza da applicare al termine della detenzione, tra cui il divieto di avvicinarsi a luoghi frequentati da minori e l’obbligo di tenere informati gli organi di polizia sui propri spostamenti.
È stato inoltre ordinato il risarcimento dei danni per le parti civili, con la partecipazione dell’ASP di Messina come responsabile civile. Gli importi esatti saranno determinati in sede separata.
Il risarcimento delle spese legali per le parti civili, difese dagli avvocati Santo Vincenzo Trovato, Rosario Di Blasi, Giuseppe Allo’, Antonino Sottile, Decimo Lo Presti, Giovanni Calcò, Stefania Scaffidi Muta, Giuseppe Mancuso, Giovanni Mannuccia e Tiziana Scolaro, è stato fissato in 2.033 euro per ciascun assistito da avvocato di fiducia e in 1.355,33 euro per chi è stato ammesso al gratuito patrocinio.
Le motivazioni della sentenza verranno depositate entro 90 giorni. “Riteniamo la sentenza ingiusta,” ha dichiarato Massimiliano Fabio, difensore dell’ostetrico, che ha annunciato l’intenzione di presentare ricorso in appello dopo aver analizzato le motivazioni.
il commento della difesa del professionista
Una sentenza che riteniamo ingiusta – il severo commento dell’avvocato Massimiliano Fabio difensore di fiducia del professionista -. Attendiamo le motivazioni della sentenza, poi valuteremo il ricorso in appello”.