8 marzo, politica, donne in primo piano: Meloni c’è, ci sarà anche un effetto Schlein?
di Giovanni Frazzica
Giorgia Meloni, primo Presidente del Consiglio donna è ormai un dato consolidato ed è nella storia italiana, ma a movimentare ulteriormente il quadro politico nazionale ci sarà anche un effetto Schlein primo Segretario donna del Pd? Dai primi sondaggi sembra esserci, ma lo si misurerà nel medio termine sulla nettezza delle scelte, procedimento che può giustificarsi solamente una volta, nella fase di avvio di un nuovo soggetto politico.
Il Pd ha necessità di una definizione chiara del campo in cui si muove e forse, per dirla alla Moretti, dovrebbe anche dire qualcosa di sinistra, anche correndo il rischio di toccare i nervi scoperti del Paese (o della Nazione, come si usa adesso nella narrazione meloniana) e cioè i temi economici e sociali, quelli veri, intorno ai quali da decenni la politica italiana va avanti con giri di parole: la cosiddetta patrimoniale (declinabile in diversi modi, ma sempre quella è) ed una seria politica sull’immigrazione, profondamente diversa dalle pantomime elettoralistiche salviniane.
E’ chiaro anche che un discorso altrettanto serio va fatto sull’Autonomia differenziata, con particolare riferimento e accertamento di garanzie, soprattutto per le Regioni meridionali, per Sanità e Scuola. Detto questo occorre anche considerare che fino a ieri il Pd era votato più dai ceti medio-alti, dalla borghesia, che dai lavoratori e dagli operai, mentre la destra ha stravinto nelle periferie succhiandosi quello che una volta si chiamava il “proletariato” che, dal punto di vista elettorale doveva essere collocato a sinistra.
Riuscire, anche solo in parte, a recuperare questo mondo perduto sarebbe per Elly Schein un buon inizio.