Le esplosioni di stamani vicino alla stazione di Ankara prima di una manifestazione per la pace hanno causato 86 morti e 186 feriti, di cui 28 gravi. Lo ha detto il ministro della Salute turco, Mehmet Muezzinoglu.
La Turchia è sotto shock per il sanguinoso attacco terroristico nella capitale Ankara. A tre settimane dalle cruciali elezioni politiche, due esplosioni hanno colpito stamani una folla che si stava radunando per partecipare a una manifestazione per la pace, chiedendo la fine del conflitto con il Pkk curdo. Le violente esplosioni sono avvenute intorno alle 10 nei pressi della stazione ferroviaria. Lo stesso ministero l’ha definito un “attacco alla pace e alla democrazia in Turchia”. Il premier turco Ahmet Davutoglu ha subito convocato una riunione d’emergenza sulla sicurezza, mentre i principali leader politici hanno interrotto la loro campagna elettorale per recarsi sul luogo dell’attacco.
“Ci sono indizi seri” che l’attacco di stamani ad Ankara sia statocompiuto da due kamikaze. Lo ha detto Davutoglu, annunciando anche 3 giorni di lutto nazionale.
Il Pkk curdo ha dichiarato un cessate il fuoco unilaterale nel conflitto con la Turchia nel sud-est del Paese in vista delle elezioni anticipate del primo novembre.
La manifestazione per la pace è stata annullata e gli organizzatori hanno chiesto ai partecipanti e a quelli che stavano arrivando da altre città di tornare a casa nel timore di nuovi attentati. “Stiamo assistendo a un enorme massacro. È una continuazione di quelli di Diyarbakir e Suruc”, ha denunciato il leader del partito filo-curdo Hdp, Selahattin Demirtas, riferendosi all’attentato a un suo comizio a Diyarbakir alla vigilia del voto di giugno, in cui morirono 2 persone, e a quello del 20 luglio a Suruc, con 33 attivisti diretti a Kobane uccisi da un kamikaze dell’Isis.
“Condanniamo con forza questo attacco che prende di mira l’unità. Siamo contro ogni forma di terrorismo”: così il presidente turco Recep Tayyip Erdogan sulle due esplosioni. Erdogan ha deciso di annullare i suoi impegni a Istanbul, dove si trovava e oggi era atteso in due incontri, per tornare ad Ankara. Anche il principale partito di opposizione, il socialdemocratico Chp, e il partito filo-curdo Hdp hanno interrotto le iniziative odierne nell’ambito della campagna elettorale per il voto anticipato del primo novembre.
ANSA
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