C’era una volta Sergio Leone, un grande maestro del cinema non solo italiano. Lo scorso 3 gennaio di 90 anni fa nasceva il grande regista romano Ricordiamo il padre dello “spaghetti western” con una una galleria di immagini tratte dai suoi film e dalle locandine che li rappresentavano.
Sergio Leone nacque il 3 gennaio del 1929 a Roma, figlio di Vincenzo, nome d’arte Roberto Roberti, regista dell’epoca del cinema muto, autore di quello che viene considerato il primo western italiano, “La vampira indiana” del 1913, e che Sergio omaggerà firmando la prima pellicola della cosiddetta “trilogia del dollaro” con lo pseudonimo di Bob Robertson.
Aveva esordito 3 anni prima con la regia de “Il colosso di Rodi” un peplum “low-budget” in cui aveva messo a frutto le prime esperienze dietro la macchina da presa accumulate durante le riprese dei kolossal girati nella Hollywood sul Tevere, “Quo vadis?” di Mervyn LeRoy (1951) e Ben-Hur di William Wyler per i quali aveva lavorato come aiuto e dopo la regia de “Gli ultimi giorni di Pompei” del 1959 in cui aveva sostituito il malato Mario Bonnard.
Il successo di pubblico arriverà però negli anni sessanta con i tre film che definirono un nuovo genere, lo “spaghetti western”, etichetta che il regista romano non amava ma che gli diede fama internazionale.
Le colonne sonore di Ennio Morricone e la maschera del biondo con il mozzicone di sigaro e gli occhi di ghiaccio di Clint Eastwood entreranno a pieno titolo nella galleria dei miti cinematografici.
Dopo “Per un pugno di dollari” del 1964 vennero “Per qualche dollaro in più (1965) e Il buono, il brutto, il cattivo (1966). A quel punto per Leone il western doveva essere un capitolo chiuso e, innamoratosi di “The Hoods” il romanzo autobiografico del 1952 scritto da Harry Ray sulla sua vita da gangster nell’America del proibizionismo, il regista si mette a lavorare al progetto che vedrà la luce solo 15 anni più tardi.
Ma Hollywood gli propone solo western e lo tenta con la possibilità di avere nel cast attori da lui amati come Henry Fonda e Charles Bronson che insieme a Claudia Cardinale danno vita a un altro capolavoro, “C’era una volta il West”, coda della trilogia precedente ma anche primo capitolo di quella che poi verrà chiamata la “trilogia del tempo” insieme a “Giù la testa” del 1971, la sua pellicola più “politica” e a “C’era una volta in America” un film epico, interpretato da uno straordinario Robert De Niro accanto a James Woods ed Elizabeth McGovern.
Il film ebbe una vita tormentata, uscito nelle sale statunitensi in una versione drasticamente amputata e senza che il regista venisse nemmeno consultato, lo rese triste. forse ne segnò anche la fine.
Sergio Leone che morirà cinque anni più tardi, il 30 aprile 1989.
https://youtu.be/1SmBZLa67VQ
Oggi quel film, rimasterizzato, oggi lo si può vedere, senza tagli…. è stata davvero la sua opera finale.. la più bella.
fonte www.rainews.it