Oggi avrebbe fatto 96 anni. Lui era nato a Librizzi il 6 marzo 1920 e se ne andato nell’estate dello scorso anno. Il “compagno” Nino Capizzi, – come oggi lo ricorda Teodoro Lamonica – è stato esempio di tenace passione politica e sindacale. Ha rappresentato quel tempo quando la politica era anche passione, appartenenza, dibattito e profumava di speranza…
Non solo ricordi, ma Capizzi con il suo esempio rimane un costante riferimento per coloro che con nobiltà d’animo contribuiscono a far emergere la parte sana dell’impegno sociale per il progresso fondato sui valori che Nino ha testimoniato.
Nino Capizzi, sindacalista e militante del PCI è morto all’età di 95 anni.
Con lui se ne va un pezzo della storia di quel paese segnata, soprattutto nel secondo dopoguerra, dalle lotte dei contadini e dei braccianti contro il notabilato e il ceto dei latifondisti, ma andò via un punto di riferimento per tanti.
Nino Capizzi infatti fu figura di spicco nella lotta politica dei nebrodi, tra passione e dedizione, prima nelle fila del movimento sindacale poi i quello del partito.
Erano gli anni dei decreti Gullo per la distribuzione delle terre ai piccoli coltivatori e l’equa ripartizione dei prodotti tra fittavoli e proprietari. Due principi che non andarono mai giù al ceto agrario ma che, nel suo piccolo anche a Librizzi, il sindacalista Capizzi riuscì a far applicare.
Ancora oggi i più anziani lo ricordano come difensore dei diritti dei più deboli, sempre al fianco dei braccianti, mezzadri e jurnatara, fu più volte consigliere comunale e ricoprì anche la carica di sindaco tra il 1969 e il 1970.
La passione per la politica non svanì neanche negli ultimi anni: ancora nella campagna per le amministrative del 2012 si vide salire sui palchetti da comizio e non era raro vederlo discutere di politica nella piazza del paese.
Oggi è ricordato con affetto e “militanza” da chi ha vissuto, nel tempo, con coerenza le sue battaglie, le battaglie del proletariato sui nebrodi..
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