L’analisi di Calogero Emanuele, mentre il paese “viaggia” verso le prossime amministrative. “La situazione politica galatese è – dice un addetto ai lavori – una involuzione perché si propongono gli stessi schemi e le stesse logiche perchè prevalgono ancora i personalismi”. Aggiungendo, da chi è ben dentro le situazioni locali, sopratutto dell’area del Pd: “Non si vuole assumere la consapevolezza che è finito il tempo di ripercorrere gli stessi schemi. Bene che va saremo peggio di prima: una lista che sarebbe capeggiata dal dott. Baglio frutto dell’accordo con Bruno Natale e dall’avv. Franchina che si ostina a ripercorrere strade vecchie e desuete. C’è bisogno di fare aggregazioni, e sinergia allora Galati e destinato a morire. Ma ancora c’è tempo anche se poco, molte qualità pensano di non partecipare all’agone politico fin quando si continuerà cosi”. Sulla stessa linea di pensiero, ma mettendoci la faccia, è il sindacalista Calogero Emanuele che oggi, analizzando la questione galatese dice la sua in questi termini.
Ora si è capito perché Galati Mamertino non può risorgere.
Perché l’interesse non è quello nobile e collettivo, bensì quello di dare vita ad una compagine che possa continuare a fare inciuci, accordi, tutele e garanzie.
Bisogna votare per quelli che hanno un patrimonio di voti per continuare a farsi i … fatti loro.
Affitti, incarichi, consulenze, esperti, progettazioni, favori personali e familiari.
Non importa se il paese sprofonda.
E se poi qualcuno vuole cambiare “verso” allora bisogna metterli al bando: critiche, denigrazioni, dicerie, l’importante tenerli lontani perché è giusto che la politica galatese resti in mano a pochi intimi e poter fare i “cavalli” in mezzo agli “asini”.
Una paese di asini, scecchi, collusi, che pensano di dominare la scena politica in barba a quei cittadini che non devono interferire nelle strategie degli strateghi.
Il rischio è che ognuno di noi sarà chiamato a dare un voto ad un amico o ad un parente.
No, non va bene.
Di fatto si darà vita ad una continuità del passato con il serio rischio di mettere un mano il paese ad affaristi, tornacontisti, nascondendosi dietro qualche candidato a Sindaco con la faccia pulita e gli accoliti gestiscono la cosa pubblica “pro domo amici e parenti”.
Dispiace come un gruppo di galatesi sani rappresentati da persone oneste vengono tagliati fuori, come dispiace che fanno finta di voler fare cose buone e invece agevolano percorsi poco nobili che perseguono i faccendieri galatesi.
Chi ne pagherà le conseguenze saranno i cittadini e i galatesi onesti che sono tanti ma purtroppo a Galati prevale la logica del pacchetto di voti. Continuate così, tanto sotto del
fondo non si può andare e poi in fondo in fondo meglio essere pochi a dominare la scena politica.
Ma penso che gli elettori ed i cittadini sapranno valutare e forse ancora c’è il tempo per reagire o pensare ad UN NON VOTO.
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