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Le acque infatti, impossibilitate a seguire il naturale deflusso nelle cunette, che ormai in alcuni tratti neanche si vedono, invadono la carreggiata trasportando detriti di ogni genere che rendono il transito oltremodo pericoloso ed senza neanche uno straccio di segnaletica.
Che le provinciali siano oramai quasi abbandonate a se stesse non è un mistero.
I pochi interventi tampone servono per le emergenze. Se tutto questo può trovare giustificazione nei magri bilanci provinciali non serve certo alla sopravvivenza dei centri collinari.
Da tempo sulla provinciale in questione non si vede un cantoniere stabile ma solo sporadici interventi di pulitura specie estivi che spesso avvengono quando le scarpate sono state in parte pulire dai proprietari dei noccioli attraversati dalla strada.
Sulle scorrevoli non è difficile imbattersi negli autovelox della polizia provinciale (ma la provincia non era stata abolita?).
Certo è che se la montagna lentamente muore è pure dovuto alla scarsa manutenzione delle strade provinciali e comunali valide alternative alle statali e percorsi di protezione civile in caso di calamità a condizione che vengano tenute in efficienza.
Enzo Caputo
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