“Notte Europea dei Musei” anche il Museo del Tesoro di San Placido e l’intero complesso monumentale di San Giovanni di Malta di Messina aderisce all’iniziativa del Ministero per i Beni Culturali.
In occasione della “Notte Europea dei Musei” anche il Museo del Tesoro di San Placido e l’intero complesso monumentale di San Giovanni di Malta di Messina aderisce all’iniziativa del Ministero per i Beni Culturali con apertura straordinaria Sabato 21 Maggio dalle ore 19.00 alle 24.00 a cura dell’Associazione AURA, con la collaborazione del Leo Club Messina Host ed in sinergia con il Rettore Mons. Angelo Oteri. In programma: proiezione di un documentario sulla vita di San Placido nel 1500° della nascita, declamazione dei “Fioretti di San Placido” di Mons. Pantaleone Minutoli, visite guidate, degustazione del vino “San Placido” prodotto dall’Istituto Agrario “Pietro Cuppari” e dell’olio “San Gaspano” dell’Azienda Agricola Marullo di Condojanni, alla presenza di Natale Micali Degustatore Ufficiale dell’A.I.S – Associazione Italiana Sommelier. Una occasione speciale per visitare in notturna uno dei più significativi monumenti della Città in concomitanza con lo speciale Anno Giubilare Placidiano. L’evento di San Giovanni di Malta è l’unico aderente alla “Notte Europea dei Musei” per Messina e Provincia.
La “Notte Europea dei Musei“, giunta alla dodicesima edizione, è posta sotto il patrocinio del Consiglio d’Europa, dell’Unesco e dell’ICOM e, al fine di valorizzare l’Identità culturale europea, si colloca tradizionalmente a ridosso dell’International museum day, evento annuale promosso dall’ICOM fin dal 1977 e rivolto alla valorizzazione dei Musei e del Patrimonio culturale. Alla precedente edizione hanno aderito oltre 3000 musei distribuiti in 30 nazioni europee. Per l’occasione, come da tradizione, è stata prevista una apertura straordinaria, oltre il consueto orario. Per celebrare la Notte dei Musei, gli Istituti aderenti all’iniziativa integreranno il tradizionale percorso di visita con l’apporto di tutte le arti (teatro, musica, letteratura, cinema ecc.), in modo tale da dare ulteriore sostanza alla definizione di “Museo” anche come luogo di “diletto” data da ICOM e puntualmente recepita nell’art. 1 del “Decreto Musei” del 23/12/2014: “Il museo è una istituzione permanente, senza scopo di lucro, al servizio della società e del suo sviluppo. È aperto al pubblico e compie ricerche che riguardano le testimonianze materiali e immateriali dell’umanità e del suo ambiente; le acquisisce, le conserva, le comunica e le espone a fini di studio, educazione e diletto, promuovendone la conoscenza presso il pubblico e la comunità scientifica.”
La Chiesa di San Giovanni di Malta dal punto di vista storico, artistico e religioso risulta uno dei più importanti complessi monumentali della città di Messina. Nonostante i danni della natura e degli uomini e malgrado le gravi mutilazioni architettoniche, è uno dei pochi monumenti che è rimasto indenne della Messina pre terremoto del 1908. La fondazione del primo nucleo risale al VI secolo, quando San Placido discepolo di San Benedetto fonda nelle rovine di una vasta necropoli romana il primo monastero benedettino di Sicilia. Lo stesso San Placido, insieme ai fratelli Eutichio e Vittorio, alla sorella Flavia e a circa trenta monaci, subirà qualche anno dopo, il 5 Ottobre del 541, il Martirio per mano di alcun pirati di religiose ariana. Nel XII secolo, dopo la lunga occupazione araba, il ruderi di quello che fu il monastero di San Placido furono affidati dal Gran Conte Ruggero ai Cavalieri Giovanniti che ne fecero il loro primo Gran Priorato. Da quel momento fino al XIX secolo il complesso di San Giovanni divenne la prestigiosa sede siciliana dei Cavalieri detti poi di Malta e per qualche anno anche del loro Gran Magistero. Sul finire del XVI secolo la Chiesa e l’annesso Ospedale subirono dei radicali rifacimenti che comportarono nel 1588 il casuale ritrovamento delle reliquie di San Placido e dei Compagni Martiri. Da allora il Tempio di San Giovanni divenne anche luogo di particolare culto ai Santi Martiri Messinesi tanto da modificarne le strutture con la realizzazione di ampia cripta ipogeica affidata alla Confraternita di San Placido, di una basilica superiore sede del Gran Priorato dei Cavalieri di Malta e di un sacello sommitale per la custodia delle reliquie realizzato dal Senato di Messina. In quegli stessi anni questo luogo fu scelto anche come sepoltura del grande matematico ed astronomo messinese Francesco Maurolico. Il terremoto del 1908 danneggiò la Chiesa e sulla carta era prevista la sua totale demolizione per dar posto al nuovo edificio della Prefettura, ma un luogo così importante non poteva essere cancellato del tutto così, per interessamento di S.E. l’Arcivescovo Mons. Letterio D’Arrigo, fu risparmiata almeno l’area dell’altare maggiore con il soprastante Sacello dei Martiri. La struttura superstite presenta nella parte esterna lato monte la monumentale tribuna cinquecentesca progettata da Jacopo del Duca con muratura a mattoni e paraste in pietra. L’interno dell’attuale chiesa utilizza la porzione superstite dell’altare maggiore e dell’antico presbiterio. Nella piccola abside dell’altare maggiore sono eleganti le decorazioni a stucco con le statue di San Benedetto, Santa Flavia, San Eutichio e San Vittorino, per non parlare degli affreschi della piccola sommitale cupoletta, tutto riferibile ai primi anni del Seicento. Al centro invece è posta una pregevole tela raffigurante la Madonna della Lettera con i Santi Placido e Rocco. Il dipinto, di ignoto pittore riferibile al 1745, fu realizzato a rendimento di grazie per la fine della terribile epidemia di peste di metà Settecento. Di particolare interesse la Cappella del SS. Sacramento che custodisce un antico altare in marmo della fine del Settecento con sommitale tela raffigurante San Placido, opera di Salvatore De Pasquale, maggiore pittore messinese della prima metà del Novecento. Nella stessa cappella è presente la marmorea tomba di Francesco Maurolico, dove spicca lo splendido mezzobusto opera cinquecentesca del celebre scultore Rinaldo Bonanno. Nel cortile interno, oltre a vari frammenti marmorei, si trova il pregevole monumento funebre settecentesco di Andrea Di Giovanni. Un monumentale scalone d’onore conduce al sommitale Sacello delle Reliquie dei Martiri, realizzato tra il 1616 e il 1624, che conserva l’antico pavimento a tarsie, le casse reliquarie con i resti dei Martiri ed un ricco soffitto con affreschi e antichi dipinti su tela. Gli ambienti adiacenti ospitano il prestigioso Museo del Tesoro di San Placido che presenta una interessante campionatura di argenti del XVI-XIX secolo, antichi paramenti serici, dipinti e sculture che testimoniano ancora oggi l’importanza di questo luogo, un tempo punto di riferimento per l’intera Sicilia. Di particolare pregio la bolla di Papa Sisto V del 1588, i mezzibusti reliquari d’argento del 1624 dei quattro fratelli martiri, i resti della cassa reliquaria di San Placido realizzata da Artale Patti nel 1616, lo sportello ligneo dipinto che chiudeva la teca delle reliquie datato sempre 1634, una raccolta completa di libri di musica corale della metà dell’Ottocento e tanto altro ancora. Dallo scorso anno la Chiesa di San Giovanni di Malta è sede di un significativo anno giubilare concesso dalla Santa Sede dal 21 Marzo fino al 4 Agosto 2016 per ricordare solennemente il 1500° anniversario della nascita del Martire Messinese San Placido. Tempo di grazia ma anche momento per far riscoprire all’intera cittadinanza questo importante monumento, scrigno di fede, storia, arte e cultura.
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