BROLO – Quando sbarcarono gli americani
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BROLO – Quando sbarcarono gli americani

Acquisizione_a_schermo_intero_12082013_181057Le foto, la cronaca di quelle ore, la paura.. l’orrore della guerra. Foto di giovani soldati tedeschi morti negli agrumeti e nei pollai di Brolo, facevano parte delle truppe in ritirata, ma pronte a dar ancora battaglia… foto che nessuno vorrebbe più vedere scattare. Foto che rammentano quando la guerra passò proprio in mezzo al paese.

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Acquisizione_a_schermo_intero_12082013_180951Foto che ci consegnano la Storia di quello sbarco…

Gli americani entravano da vincitori, sbarcavano nell’isola … allora come ora.

 

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Tutto seriamente documentato grazie anche alle foto dell’archivio storico Pidonti e di quelle dei fotoreporter di guerra a seguito delle truppe americane e tedesche,  a mappe e documenti ufficiali, a libri scritti sull’evento ed anche alle preziose ricerche di Basilio Maniaci autore di un’interessante Mostra Storica sulla Seconda Guerra Mondiale a Messina e Provincia .

Quella dello sbarco fu un’operazione miliare complessa. Gli americani pagarono care tracotanze e arroganze mentre gli “sfollati”, dalle case di Jannello e Lacco, evocavano paure si violenza, rapine, stupri, dei fatti di Caronia. Uno sbarco che contò anche i morti tra i “civili”.

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Agosto 1943, Brolo è sotto la tempesta di fuoco della prima ondata di 12 bombardieri americani A-36 che verso mezzogiorno dell’11 agosto si misero a sganciare una pioggia di bombe su Monte Cipolla, seguiti, a rotazione, da una seconda ondata di altrettanti bombardieri e, poco prima delle 17, da 24 aerei tedeschi F.W.-190.

Il “fuoco amico”, che a causa di segnalazioni sbagliate bombardò Monte Cipolla, fece più vittime di quello dei nemici. Tra i soldati americani si contarono 99 morti. Tra i tedeschi si suppone che il numero delle vittime sia stato molto più pesante. – Descrive così quei momenti Basilio Maniaci nel suo libro e aggiunge –

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Nell’operazione Brolo Beach il rilevato ferroviario alto circa 4 m, i sottopassaggi strettissimi, i limoneti fittissimi e le saie in lungo e in largo, cosituirono altrettanti ostacoli per l’avanzata dei carri armati, dei cannoni semoventi e degli attrezzi meccanizzati verso Monte Cipolla.

Si fece ricorso alle bestie da soma per il trasporto di munizioni per mitragliatrici e mortai.

Ma le salmerie non riuscirono a rifornire i soldati americani per il sacrificio di 15 uomini e 13 bestie da soma al bivio per Ficarra.

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Alla fine, la conquista del Monte Cipolla si trasformò in una furiosa battaglia (l’ultima di Sicilia) con l’intervento delle forze di terra, di mare e di cielo”.

Attimi lunghissimi, giorni pesanti con intere famiglie sfollate a Lacco, nella chiesa, tra le famiglie di quel borgo.

“La chiesetta della Madonna Maria SS. Addolorata di Lacco e alcune casette della frazione nebroidea dove, durante le cruenti fasi dell’”Operazione Brolo Beach”, qui c’erano gli sfollati brolesi.

località-Capo-Calava-sicilia-ENGINEERS-REPAIRING-A-BREAK-IN-HIGHWAY-113I tetti a tegole e le mura in pietra delle strutture fanno intendere quanto il Paese fosse impreparato ad affrontare la guerra costringendo le persone a trovare mezzi di fortuna per ripararsi dai bombardamenti”.

Di quel tempo rimane a Brolo anche una lapide, al cimitero, che ricorda tre soldati tedeschi “senza nome”, tre morti “sconosciuti”, che negli scontri del secondo conflitto, persero la vita durante lo sbarco, morti sulla piana di Brolo proprio all’epoca dello sbarco degli alleati a Malpertuso e dimenticati anche dal loro Stato, lasciati tra i rovi di Malpertuso da un esercito  in rotta ma non domo, che proprio grazie agli sbagli americani, ebbe il tempo di ricompattarsi e continuare la guerra per lunghissimi mesi.

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Una storia triste, lo sbarco di Brolo,  raccontata dalle nonne, ricordata nelle bettole dai “vecchi”, che parlavano anche della vecchia “miniera” di Jannello diventata ostello di guerra, e che ricordano anche le violenze degli alleati sulla popolazione, la paura per i “marocchini” , e di alcune “ciociare brolesi”, storie occultate per il senso di morale e di protezione.

Storie che parlano anche della morte di un ragazzino – Santo Campo, figlio di Salvatore – ucciso da una jeep americana, e per la quale nessuno ha mai  pagato.

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Episodi che disegnano la storia di una Brolo sotto i bombardamenti.

E dice ancorta Maniaci “Si tratta di naturali ricordi di storia locale, e non di celebrazioni. Poiché se Historia est magistra vitae ne deriva, conseguentemente, che la vita dipende dalla maggiore o minore consapevolezza che uno ha della storia.

Sciogliere un po’ di passato nel proprio sapere, quindi, è naturale come per gli alberi lo è con le proprie radici.

Se, poi, le proprie memorie possono costituire un patrimonio culturale, valutabile anche in termini di risorse, che ben venga specie in questi tempi di crisi”.

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Sul sito della X^Flottiglia Mas la battagli di Brolo si ricorda così:

Dunque l’ 11/12 agosto venne effettuata l’operazione Brolo Beach che prevedeva uno sbarco anfibio ancora una volta a cura del 2° Btg/30° Rgt. del Lt.Col. Bernard (650 uomini), su un tratto di spiaggia di questo piccolo centro ubicato a dieci miglia dietro le linee nemiche, allo scopo di intrappolare la 29ª Pzgr. Div. Tedesca.

Ma il Battaglione Americano facente parte della 3ª Div. di Fant, per un errore tattico (e forse anche per l’esiguità del reparto, numericamente troppo basso) sbarcò in un punto assolutamente sconveniente che non dava possibilità di passaggio alle truppe corazzate, trovandosi così sotto il tiro del comando del 29° Artillerie Rgt. Tedesco (Oberst Fritz Polak), composto per l’occasione da due Battaglioni di Pzgr. ed alcune Compagnie Flak e FjPzgr.

Tali reparti asserragliati sul vicino monte Cipolla (220 m.) scatenarono un inferno di fuoco contro le truppe Americane che rimasero inchiodate sulla spiaggia.

Per risolvere la complicata situazione dovettero intervenire la marina e l’ aeronautica che bombardarono le posizioni nemiche, ma dovettero nel contempo difendersi con gravi perdite dagli attacchi aerei della Luftwaffe (ormai la sola ad operare nei cieli Siciliani).

BROLO-BEACH-ON-THE-NORTH-COAST-OF-SICILY-320x373Prima che giungesse l’oscurità i reparti Italotedeschi erano riusciti a sganciarsi dalle posizioni ed arretrare verso Messina, facendo saltare un tratto di strada in località Capo Calavà. Finita la battaglia il Lt. Col. Bernard aveva perso 177 uomini tra morti e feriti, l’operazione Brolo Beach non aveva raggiunto l’obiettivo primario prefissato.

Nel frattempo lo stesso 11 agosto, sul versante centro-meridionale difeso dalle Divisioni Tedesche della 15ª, HG e Iª paracadutisti, si verificava l’abbandono della città di Randazzo, perno centrale della linea Tortorici ed il conseguente ingresso della 9ª Div. Americana e 78ª Inglese il giorno 12.

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La presa di Randazzo che era regolarmente colpita dai bombardieri Angloamericani sin dal 13 luglio (il 16 fu anche incendiata), fu devastata da 745 bombardieri i quali nei giorni 6, 7 ed 8 agosto effettuarono ben 24 incursioni per ciascun giorno, distruggendo o danneggiando l’80% delle abitazioni.
aggiungo anche gli scontri in zona Tusa (chiamata poi dagli americani la cresta insanguinata) e sul torrente Furiano. Si consieri anche che gli italotedeschi riuscirono a portare in continente 100.000 uomini attraverso lo stretto di Messina .

Chiariamo anche il fatto che gli alleati stessi non si definivano liberatori, bensì truppe di occupazione, infatti la sigla AMGOT significa governo militare alleato dei territori occupati.

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ancora sul web
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Sulla strada costiera settentrionale, la 3a Divisione statunitense, il 1 agosto era venuta in soccorso della esausta 45a Divisione e si era avvicinata alla successiva linea/crinale tedesca. Detta la posizione San Fratello, era così formidabile che la 29.’Panzergrenadier-Division’ respinse facilmente un attacco dopo l’altro della 3a Divisione. Perfino il fuoco dei cannoni e l’uso di fumogeni non riuscì a sloggiarli. Alla fine, il 6 di agosto, Bradley a Truscott decisero di lanciare un anfibio ‘ end run ’ (fine corsa) per entrare nelle posizioni del nemico. Questa prima operazione a ‘salto di rana’ nella notte tra il 7 e l’8 agosto, fu un successo misto.
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Utilizzando il Marina LST, con base a Palermo, Truscott mise in postazione il 2° Battaglione rinforzato della sua 30a Fanteria- ‘ Task Force Bernard ’ che sbarcò, virtualmente senza trovare opposizione, a Sant’Agata, dietro la linea di San Fratello. Aiutato da questo, la principale forza della 3a Divisione, dopo una fiera battaglia,, irruppe nella linea e subito dopo soccorse la ‘task force’. Comunque, poco prima dello sbarco, la 29° ‘ Panzergrenadier ’ di Fries aveva iniziato un ritiro ed il grosso del gruppo se ne era andato appena in tempo. La seconda operazione anfibia ebbe luogo tre notti dopo e 25 miglia ad est e fu forzata su Bradley e Truscott da Patton il quale stava diventando sempre più impaziente di raggiungere Messina. Fries aveva stabilito ancora un’altra linea di difesa, lungo il fiume Zappula, nella Penisola di Capo D’Orlando, e Patton voleva un altro sbarco della ‘ Task Force Bernard ’ a Brolo, dieci miglia dietro le linee nemiche. La piccola forza del Tenente Colonnello L. A. Bernard sbarcò senza trovare opposizione, ma fu controllata non appena si diresse verso il Monte Cipolla che sovrasta Brolo e pesantemente contrattaccata. Quando la principale forza della 3a Divisione soccorse i propri commilitoni il 12 agosto, Bernard aveva perso 177 uomini ed il nemico era nuovamente fuggito.

per leggere altro sui Brolesi e la guerra basta collegarsi e ricercare dentro l’archivio del giornale e ovviamente anche quest’articolo entra di diritto nella rubrica “Brolesi”.

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Scomunicando ne ha fatto una rubrica. Ecco alcuni titoli da ricercare nell’archivio del nostro giornale.

BROLESI IN “EQUILBRIO”- CONO BARNÀ E NATALE CALDERARO, INSIEME , IN CIMA AL GOTHA DEL MONDO SCIENTIFICO MONDIALE

Brolo – Tutti meno uno

Ricordando il Vajont – E Brolo, quella mattina, pianse un suo “figlio”

Antonio Agnello – La morte di un imprenditore brolese

Brolesi – Vincenzo Stancampiano, l’arte dell’intarsio e il serio lavoro di artigianoBrolesi –

STORIE BROLESI – LA MAESTRA LETIZIA

Nuovi Poveri – L’onorevole non arriva a fine mese

STORIE BROLESI – Il “Barone” del mare

SBARCHI & GUERRA – 72 ANNI ANNI FA GLI AMERICANI A MALPERTUSO

RICORDI BROLESI – Vent’anni. Quando la Tiger li festeggiò al Gattopardo

Poeti Brolesi – Vittorio Ballato

Personaggi – Brolo: l’ultimo saluto a “don Nunzio” Giuffrè

NINO SPEZIALE – “Le piene del torrente … e della mia vita”

Mangiar Bene – A Brolo c’è, da sempre, “La Quercia”

LUTTI BROLESI – E’ morto uno dei “padri” del sindacalismo sui Nebrodi.

LA STAZIONE & BROLO – L’ULTIMO TRENO

DON SABBATURI – A BROLO, LA MORTE DELL’ULTIMO ARTIGIANO

DOLCEZZE BROLESI – Armando finisce tra i quaranta pasticceri fotografati da Giò Martorana

CINEMA E UOMINI – I Vitelloni “Brolesi”

CIAO VINCENZO – Ieri i suoi funerali a Brolo

CAMERA DEL LAVORO – QUELLA DI BROLO È “UNA FUCINA DI FORMAZIONE”

BROLO, BROLESI E IL CARNEVALE – Ettore Salpietro, uno scienziato nella tradizione della “festa”

Brolo e la Guerra – A 70 anni dallo sbarco

BROLO AMARCORD – Ecco la “Scuola”

BROLO “GELATO EXPO” – CHI CI SARÀ! ( storia dei bar di Brolo)

BROLO & LA GUERRA – Le foto dello sbarco

BROLO & LA GRANDE GUERRA -“CHI DIEDE LA VITA EBBE IN CAMBIO UNA CROCE”

BROLO – SI CELEBRA, TRA ANTIMILITARISMO E COMMEMORAZIONI STORICHE, LO SBARCO AMERICANO DEL 1943

BROLO – Si celebra, tra antimilitarismo e commemorazioni storiche, lo sbarco americano del 1943

BROLO – Ordigno bellico rinvenuto in mare a Malpertuso, ultimo testimone dello sbarco degli alleati

Brolesi: Joe Ziino – Un “pezzo” di paese che va via… in America

Brolesi: A “Puntidda” – L’oste di Lacco, che ha attraversato un secolo … va via.

Brolesi, Pippo Cipriano – Pescatore, “bandito & pentito”… è morto

BROLESI CHE VANNO VIA – Mariano Scarpaci il “compagno” imprenditore

BROLESI – Tra ironia e amarcord

Brolesi – Santa Lucia del ’41, quando “Ciccio” s’inabissò

BROLESI – Ricordando Carmelo Ricciardello, “inghiottito dal fango” nell’alluvione di Scaletta

BROLESI – Piccoli meccanici … era il 1955

BROLESI – Nino Capitti, “maestro pasticcere”

Brolesi – Morire per un lavoro.

BROLESI – MA QUALE SICUREZZA? I GO KART SI VEDEVANO COSÌ

BROLESI – La neve del ’62 in attesa del “Big Snow”

Brolesi – La buona pesca

Brolesi – La Bidella

Brolesi – L’atto di eroismo di Basilio Napoli

BROLESI – Indaimo e gli altri in consiglio comunale

BROLESI – GIUSEPPE BELLANTONI UN GRANDE BARITONO “DIMENTICATO”

BROLESI – E piazza Nasi divenne piazza Mirenda

BROLESI – E loro andavano all’Università

BROLESI – Don Carmelo, il “primo” telefonista

BROLESI – 1 milione di kilometri con l’Onorevole.

BROLESI – “Reverendi”

Brolesi – “Pezzi di Scuola” che scompaiono.

Brolesi – “Peppinello”

Brolesi – “All’ombra dell’ultimo sole”

Assenze – Ciao Giovanni.

Arturo Caranna – Un brolese “sovversivo”

ANTICA BROLO – LA LEGGENDA DU SUGGHIU

AMARCORD BROLESI – La prima sagra del pesce, erano appena iniziati gli anni ottanta

A Proposito del Giro – Quando passava da Brolo, e Moser era testimonial delle gare che i brolesi organizzavano

PIPPO SOTTILE – ELOGIO AL GRANDE “PICCOLO” ATTORE

Don Cono “U Chiareddu” – Tra imprenditoria e turismo … un burbero sognatore, brolese doc, che va via

BROLESI – I 100 anni di “don Vasile”BROLESI – I 100 anni di “don Vasile”

Brolesi – Si “allunga” la via dedicata a Don Carmelo Pizzino

Rivendendolo – “Ogni giorno come se fosse l’ultimo”, quando i brolesi divennero tutti attori

Brolesi – Mimmo Caranna, a dieci anni dalla sua scomparsa

Contrasti – Quieto, irrequieto, inquieto, a Brolo “‘u Ploratu” mostra la sua suggestiva bellezza

Ritratti di Brolesi – Il paese che cambiava, era il 1957

Storie Brolesi – Luca Buonocore… la Cina è vicina ed il Futuro è già realtà, anche dentro uno spot televisivo

Brolo, Brolesi e la Chiesa – Dieci anni fa veniva ristrutturata

Maestri a Brolo, Domenico Siragusano – Improvvisamente mi torna in mente il mio maestro

Brolesi – I Contipodero, a cavallo di tre secoli

BROLESI – DON MICHELE IL “RAGIONIERE”. STAMANI I SUOI FUNERALI

Brolesi che vanno via – La morte di Don Vasile, centenario del paese

BROLESI – “Vossiabbinirica,” Don Saro

BROLESI DI SUCCESSO – DIANA ANDREOTTI AL VIRGIN AUSTRALIA MELBOURNE FASHION FESTIVAL

BROLESI TRICOLORI – AL CAMPIONATO MONDIALE DELLA PIZZA 2016 C’ERA ANCHE FRANCESCO BACINA IODICE

BROLESI – I vent’anni del “Central”

NINO CAMPOCHIARO – Quando un eterno sognatore, che non si arrende  mai, va via

BROLESI – A Rossella Bruno il ‪iMig2016‬

LEO CARANNA – “La gente aspettava  il suo arrivo”, mentre sentiva il rombo della sua auto

PIPPO LIONE – E’ morto questa notte un “Signore” della politica brolese

FOTO & SIMBOLI – Il Silenzio per i Caduti del Mare

BROLO – Quando sbarcarono gli americani
11 Agosto 2016

Autore:

redazione


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