A pieno regime le azioni di vigilanza e tutela del territorio dei Nebrodi in vista del ponte di ferragosto Il Parco invita al massimo rispetto dell’ambiente.
Continuano i controlli sull’abbandono incontrollato dei rifiuti sul territorio protetto del Parco dei Nebrodi. Gli agenti in forza alla Sede del Corpo di Vigilanza di Longi al comando dell’Ispettore Giuseppe Vinci, in questo periodo hanno intensificato le attività di verifica sull’abbandono incontrollato dei rifiuti nell’area protetta.
Gli operatori, attraverso una attenta attività di indagine sono risaliti agli autori degli illeciti, che, durante i loro spostamenti, si sono disfatti dei propri rifiuti abbandonandoli direttamente sul territorio e precisamente sul ciglio della S.P. 159 (Longi – Portella Gazzana), elevando una sanzione di 1200 euro. Il Corpo di Vigilanza, in vista dell’afflusso previsto nelle giornate del 14 e 15 Agosto, proseguirà senza sosta e con tolleranza zero la propria attività di controllo nell’intero territorio protetto.
Ricordiamo infatti che, qualora non si risalga all’autore dell’illecito, i costi della rimozione dei rifiuti sono a totale carico della collettività. Ingenti i danni economici, ambientali e d’immagine che derivano dall’abbandono dei rifiuti sul territorio. Ma si segnalano anche notizie positive, come il salvataggio di due esemplari di fauna selvatica.
Il primo caso riguarda il ritrovamento di un esemplare di poiana: l’animale, rinvenuto ferito ad un’ala e fortemente debilitato dagli agenti del corpo di vigilanza Stefano Ermito e Vincenzo Martinez, è stato trasportato presso il Centro Recupero Animali Selvatici ed affidato alle cure del dott. Fabio Grosso, veterinario e responsabile del Centro.
All’animale sono state prestate subito le cure del caso per i traumi riportati, probabilmente dovuti alle avverse condizioni metereologiche di questi giorni.
Affidata alle cure dello stesso centro anche un’esemplare di upupa, per i trattamenti del caso.
Il Presidente del Parco Giuseppe Antoci ricorda che “
i volatili rappresentano una priorità da proteggere, dal momento che il nostro territorio è annoverato tra i più importanti siti di birdwatching a livello europeo.
Peraltro– continua Antoci – la presenza di rapaci all’interno dell’area protetta indica un buon livello di salute dell’ecosistema in quanto abbinata all’esistenza di altre forme di vita necessarie alla sopravvivenza di più specie: piccoli mammiferi, roditori, coleotteri, lucertole, serpenti e piccoli uccelli. Per questo è più che mai necessario preservare l’ambiente ed invitiamo tutti i cittadini del Parco alla massima collaborazione, segnalando tutte le attività illecite che possano arrecare danno all’area protetta.
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