“La Prossima A Destra”, il libro autobiografico di Francesco Storace sarà presentato, nella cornice di Villa Piccolo, domani, 29 agosto e domenica prossima, il 4 settembre a Messina.
L’iniziativa orlandina, è organizzata e introdotta da Gigi Vasi, da sempre punto ferma della destra cittadina, e prenderà avvio alle 18,30.
Con Storace ci saranno a parlare del libro, di politica, di vita vissuta, di futuro, con Gigi Vasi anche il giornalista e scrittore Alberto Samonà, l’ex sindaco della città, Enzo Sindoni e Massimo Scaffidi, giornalista e grafico, che “firmò” con Renato Lo Presti la prima campagna elettorale, al consiglio comunale della Capitale, di Francesco Storace.
A Capo d’Orlando l’autore dedica varie citazioni, definendola come il suo “buen retiro” e annunciando che “Ci andrò a vivere appena avrò finito i miei impegni a Roma e ci vado ogni volta che posso (cioè troppo poco rispetto ai miei gusti). Quando sarà l’ora, svernerò lì, nella cappella di famiglia”.
E poi lui qui gioca in casa. Infatti è sposato con l’orlandina Rta Di Rosa, e praticamente, da sempre, ha vissuto il cuore politico e umano di questa cittadina, coltivando passioni e amicizie.
Ma l’incontro a Villa Piccolo si annuncia pieno di interessi e di nomi che hanno fatto “il Polo della Libertà” sui Nebrodi, ma anche di amici e “camerati” di Storace che non hanno seguito l’evoluzione-involuzione di Alleanza Nazionale ma che hanno sempre trovato nel “Ciociaro di Roma” un punto di riferimento.
A Messina, poi Storace, il 4 settembre, presnetrà il suo libro presso il Lido-bar di via Lanterna a Torre Faro.
Ospite d’eccezione in quell’occasione Nello Musumeci, assieme agli altri due conferenzieri, la professoressa Lucrezia Lorenzini e il giornalista Fabio Bonasera.
Parlando di Messina, Storace accenna all’impero di Francantonio Genovese, “la cui stella ha cessato di brillare dietro le sbarre del carcere di Messina per lo scandalo della formazione professionale”, lamentandosi che il partito di Berlusconi se lo sia “preso in casa, con un’operazione di trasformismo che fa scappare gli elettori”.
Il libro è ricco di tanti riferimenti alla Sicilia, a partire dal rapporto con Nello Musumeci, che “impersona il galantomismo siciliano”, ma racconta anche altri episodi della sua gioventù.
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