“La nuova rete ospedaliera nasce dall’esigenza di rendere uguale il diritto alla salute per tutti i cittadini che potranno essere curati nei reparti attrezzati per la patologia che li ha colpiti. In particolare, la rete è strutturata in maniera tale da garantire le migliori risposte in termini di tempo e di qualità dell’assistenza per le patologie di elevato impatto sociale quali infarto, ictus, emorragie gastrointestinali nonché per i gravi traumatismi”. Lo dice l’assessore della Salute, Baldo Gucciardi.
“Con tale finalità sono state anche potenziate e integrate nel sistema la rete delle terapie intensive e delle anestesie.
Nel disegno della rete – prosegue – si è tenuto conto delle peculiarità del territorio regionale in quanto la Sicilia presenta criticità strutturali connesse al territorio. Altro elemento di cui si è tenuto conto è quello della costante quotidiana presenza di migliaia di sbarchi di migranti che indubbiamente condiziona e stressa il sistema sanitario regionale e soprattutto l’area di riferimento dei presidi ospedalieri delle zone costiere, ma anche dell’entroterra, con il risultato di dover supportare le risposte assistenziali con la presenza di presidio ospedaliero Dea di I livello (Spoke) o di unità operative complesse non previste nella normale classificazione del presidio ospedaliero cui le stesse afferiscono”.
Gucciardi ribadisce che: “Nessun ospedale verrà chiuso, ma ogni ospedale sarà funzionale e complementare all’altro, salvaguardando tutti i presidi compresi quelli delle isole minori e delle zone più disagiate. La nuova rete sarà all’altezza della migliore offerta sanitaria, consentendo alla nostra regione un ulteriore salto di qualità”.
In provincia di Messina salvi gli ospedali di Mistretta e Lipari, inseriti in elenco come ospedali di zona disagiate. Promossi come ospedali “spoke” i riuniti Milazzo-Barcellona e l’ospedale di Taormina ed il “Papardo” di Messina. Confermati come “ospedali di base” quello di Sant’Agata Militello, Patti e ed il “Pulejo Piemonte” di Messina. Salvo anche l’Ospedale Giglio di Cefalù che diventerà struttura di primo livello.
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