Domenica la commemorazione delle vittime
Domenica prossima, 15 gennaio, Sebastiano Mafodda, Marcello Sposito, Palmiro Lauro e Domenico Zona, a dieci anni dalla tragedia del Segesta Jet, saranno ricordati attraverso una serie di eventi organizzati da RFI. Le cerimonie inizieranno a bordo del mezzo veloce Tindari Jet e proseguiranno in porto, sulla nave Scilla, dove verrà celebrata una Santa Messa officiata da mons.
Tonino Tripodo, Vicario generale diocesano. All’ora esatta dell’incidente, al monumento nel piazzale della Stazione Marittima, il raccoglimento e l’omaggio di una corona d’alloro ai quattro marinai. All’evento saranno presenti autorità civili e militari, ma soprattutto parteciperanno amici e colleghi delle vittime assieme a tanta gente comune. Nella circostanza, non mancherà il richiamo all’ultimo evento tragico, avvenuto in porto lo scorso 29 novembre, a bordo della nave Sansovino, dove persero la vita Gaetano D’Ambra, Christian Micalizzi e Santo Parisi. Quella di domenica, tra l’altro, sarà la prima commemorazione del Segesta dopo la morte della poetessa Maria Costa, che alla tragedia dei quattro marinai aveva dedicato due toccanti poesie.
La prossima commemorazione delle vittime del Segesta Jet, a dieci anni da quel tragico pomeriggio del 15 gennaio 2007, sarà una di quelle occasioni speciali per ricordare con commozione, riflettere, e fare il punto su un incidente che per Messina e lo Stretto ha segnato una svolta. La sicurezza in navigazione, a seguito di nuove regole e accorgimenti che trovano supporto anche nell’adozione di innovativi mezzi tecnologici, quantunque ci siano da compiere ancora passi in avanti, è di gran lunga migliorata. Ma la sicurezza più importante, quella che attiene al lavoro in mare, agli equipaggi, lo scorso 29 novembre, a quasi dieci anni dalla tragedia del Segesta, ha subito una “falla” che ha procurato un immane dolore a tre famiglie e fatto rivivere ai messinesi quei drammatici momenti, a modo di una struggente “staffetta”: con i tre marittimi della nave Sansovino, Gaetano D’Ambra, Christian Micalizzi e Santo Parisi, si è allungata la dolorosa lista delle vittime sul lavoro in mare.
Erano alle prese con la manutenzione di una cisterna della nave, in porto, quando esalazioni letali segnarono tragicamente il loro destino.
Così, domenica prossima, al decimo anniversario della morte dei marinai del Segesta, quando saranno ricordarti Sebastiano Mafodda, Marcello Sposito, Palmiro Lauro e Domenico Zona, sarà senz’altro rivolto un pensiero ai loro colleghi recentemente scomparsi.
La tragedia del Segesta. Erano le 17,54 del 15 gennaio 2007, quando nel tratto di mare a poche miglia da San Raineri, precisamente a 38°10’.9 nord e 15°35’.5 est, la portacontainer Susan Borchard speronava la cabina di comando del Segesta Jet, mezzo veloce di RFI, causando la morte immediata dei quattro marinai messinesi.
Sul caso si aprì una vicenda giudiziaria che nel febbraio 2009 portò il comandante della Borchard, l’ucraino Maksym Poludnyev, a patteggiare la pena per disastro e omicidio colposo in due anni di reclusione. Fece altrettanto Antonino Donato, comandante della Zancle, traghetto della società Caronte & Tourist, inquisito per omissione di soccorso, che patteggiò la pena in nove mesi. Quest’ultima nave incrociò il tratto di mare tra le due imbarcazioni poco prima dell’impatto. Su tale circostanza fu aperto contestualmente un altro filone d’indagine, conclusosi con l’archiviazione.
La commemorazione, organizzata da RFI. Domenica prossima, 15 gennaio, alle 15,40 un gruppo di familiari e colleghi dei quattro marinai, con partenza dal molo L. Rizzo, a bordo del mezzo veloce Tindari Jet, messo a disposizione da Bluferries, si recherà sul punto della collisione, dove, alle 16,00, una corona d’alloro sarà lanciata in mare da una unità della Capitaneria di Porto di Messina. Il momento, particolarmente toccante, sarà preceduto dalla Preghiera del Marinaio. Dopo il lancio, le imbarcazioni presenti all’evento – generalmente varie unità marittime militari e civili che operano nello Stretto – percorreranno dei giri intorno alla corona lasciata galleggiare in mare, nel ricordo dei colleghi scomparsi.
Dopodiché rientro in porto, dove alle 16,30, nel salone della nave Scilla, ormeggiata nella quarta invasatura della Stazione Marittima, sarà celebrata una Santa Messa, che si preannuncia, come sempre, partecipatissima. Il rito sarà officiato da mons. Tonino Tripodo, Vicario generale diocesano, delegato per l’occasione dall’arcivescovo mons. Giovanni Accolla.
Alle 17,30, raccoglimento nel piazzale della Stazione Marittima, accanto al monumento dedicato ai marinai del Segesta, dove, alle 17,54, ora esatta dell’incidente, verrà deposta una corona di alloro in loro ricordo, mentre le navi in porto daranno sfogo alle proprie sirene facendole risuonare per tutta la città. All’evento saranno presenti autorità civili e militari, ma soprattutto parteciperanno amici e colleghi delle vittime assieme a tanta gente comune, unita nel ricordo e nella condivisione di un dolore per una tragedia che Messina non potrà mai dimenticare.
Quella di domenica, tra l’altro, sarà la prima commemorazione del Segesta dopo la morte di Maria Costa, avvenuta lo scorso 7 settembre. La poetessa popolare messinese aveva quasi sempre partecipato al “memorial” in ricordo dei marinai scomparsi, dimostrando particolare sensibilità a questa tragedia che l’aveva portata a comporre e recitare due straordinarie poesie, Sigesta e Quattru figghi dû mari, che resteranno negli annali della poesia siciliana, concepite col l’arte, l’umanità e la passione che le erano proprie.
Corrado Speziale
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