Rassegna musicale curata dal Cross Road Club di Capo d’Orlando
Primo incontro musicale della Rassegna “Musichevolmente” dedicato al jazz domenica 12 marzo alla Biblioteca Comunale di Capo d’Orlando, con un protagonista tutto siciliano: Seby Burgio pianista siracusano, componente del trio Urban Fabula e talento fiorente del jazz italiano. Un concerto intenso e animato dalla spericolate geometrie jazz del pianista, vincitore lo scorso anno del premio Lelio Luttazzi. Una performance inedita, quella in piano solo per il nostro Seby Burgio che ha accettato di promuoversi nella dimensione intima del piano solo, una condizione che gli consente, nel contempo e quasi in modo naturale, di dialogare tra un brano e l’altro con i presenti. Un rapporto empatico che sfocia appena il pianista entra in scena che caratterizza l’intera esibizione. Burgio esordisce sulla tastiera improvvisando sulle note della “Rhapsody in Blue” di George Gershwin mescolando sacro e profano con una duttilità invidiabile e dichiarando senza mezzi termini la sua predilezione per musicisti come Chick Corea, del quale ripropone una splendida versione di “Spain” o come il grande Thelonius Monk del quale ripescato l’intramontabile “Blue Monk” restituita in una dimensione vibrante e evocativa allo stesso tempo. Poi il pianista ha in repertorio ed eseguendo uno dei cavalli di battaglia di di Lelio Luttazzi quale è “Vecchia America” rivelando quanto sia stato importante per lui aggiudicarsi il premio che la Fondazione Luttazzi mette ogni anno in palio per le giovani promesse del piano jazz. Da evidenziare anche il pregevole tratto compositivo di alcuni brani originali firmati dallo stesso Burgio ed inseriti nella selezione, brani peraltro fortemente ispirati come “Terra D’Argento” dedicata all’Argentina, “Vincenzo” scritta per un amico che ha lasciato questo mondo troppo presto e come la suite dal titolo “Il Segreto dell’essere”.
Gli altri appuntamenti con la rassegna “Musichevolmente” vedranno la partecipazione di Marco Corrao band con la partecipazione di Giuseppe Milici, di Mario Incudine con Antonio Vasta, e di Massimiliano Larocca con Riccardo Tesi.
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