Se si considera che tantissimi lo hanno visto in “diretta” queste possono essere considerate la cartina tornasole del grande interesse che ha suscitato e suscita la candidatura dell’ingegnere Musca a Sinagra e nell’hinterland.
A bucare lo schermo però non sono solo i video e le notizie di Musca ma, e lo diciamo con orgoglio, anche tutti gli articoli che lo riguardano che, mediamente registrano, complessivamente e in poche ore, dalle 2500 alle 3000 visualizzazioni.
Che l’avvento del professore, persona preparata e stimata nel comprensorio e fuori, avesse suscitato grande interesse, lo si era capito da subito ma la prova del nove si è avuta la sera della presentazione dove c’era praticamente quasi tutta Sinagra.
In un paese di nemmeno 2000 elettori tenere incollati al palco, per oltre due ore, circa 600 persone la dice lunga.
Più che un comizio è stata una manifestazione politica e lo si può affermare senza “contorcimenti” di sorta (questi li lasciamo agli amanti dei cittogrammi ad ogni costo).
Le presenze massicce e l’interesse su tutto ciò che riguarda Musca merita qualche riflessione perché, di quella portata era difficile prevederle, fosse solo per il fatto che, da anni, la gente sembra disertare la politica; le sedute consiliari hanno avuto sempre un pubblico “risicato” e le bacheche, non molte in verità, hanno ospitato pochissimi “acta diurna” mentre, sono “fiorite, negli anni scorsi, i manifestini anonimi e anche qualche scritto, sempre anonimo, di altra natura, sul quale ci sarebbe stata anche un’indagine dei Carabinieri.
Tutto quindi induceva a pensare che “il lassismo politico” se così si può chiamare, fosse diventato endemico. Invece la voglia di esserci “covava sotto la cenere”.
Certo è che “il Lustro” sinagrese , cosi si chiama il movimento che ha voluto Musca, nello scegliere la canzone portante è stato chiaroveggente .
Giorgio Gaber: – “La Libertà”, anche questa ascoltata e condivisa a manetta – “ Vorrei essere libero, libero come un uomo… Come un uomo che ha bisogno di spaziare con la propria fantasia e che trova questo spazio solamente nella sua democrazia”, recita il testo di Gaber “La libertà non è star sopra un albero non è neanche un gesto un’invenzione la libertà non è uno spazio libero libertà è partecipazione”
E partecipazione è stata. Ma cosa ha spinto così tante persone a vedere e ascoltare Musca che, tra l’altro, è alla sua prima esperienza politica?
Il fatto che sia una persona conosciuta è stimata, un bravo insegnante, un ingegnere, un docente universitario, una persona a modo, la novità, il suo progetto non scritto ma spiegato, di “eliminazione delle scorie lasciate dalla frantumazione politica della scorsa tornata amministrativa e cioè la pacificazione sociale”?
Tutte osservazioni valide ma che, da sole, forse, non potevano bastare.
E allora ci sono altre motivazioni?
E quali?
Difficile dare una risposta completa.
Di certo c’è che Musca ha fatto una radiografia impietosa della situazione economica del Comune.
“C’ è un debito – ha detto di 600,000 euro e un’anticipazione di cassa di un milione e 400 mila euro per i quali ogni anno ci vogliono 50.000 euro di interesse.
Sul programma infine ci sarà un approfondimento.
Qualche anticipazione però Musca l’ha data: lotta alla disoccupazione, rivalorizzazione della fiumara, energie rinnovabili.
Enzo Caputo
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