Anche Sinistra e Libertà aderisce alla manifestazione. Ad un anno dall’alluvione il movimento contro iol ponte torna in piazza: I SOLDI DELLA GRANDE OPERA VADANO ALLA TUTELA DEL TERRITORIO.
comunicato stampa a cura di Tonino Cafeo
Il popolo del NoPonte, dopo la bella e partecipata manifestazione del 28 agosto a Torre Faro, tornerà in piazza, per le strade di Messina, sabato 2 ottobre, a riconfermare l’assoluta contrarietà all’avvio dei cantieri e a chiedere con forza di intervenire per le vere priorità: il 75% del patrimonio abitativo messinese non è a norma contro il rischio sismico; gran parte delle scuole non ha nemmeno l’agibilità e versano in drammatiche condizioni igieniche e ambientali, mentre oltre l’80% dei comuni della provincia è a rischio idrogeologico.
Inoltre, sulla sponda calabrese dello Stretto, la Costa Viola e tutta l’area di Villa San Giovanni-Cannitello sono a forte rischio sismico ed idrogeologico. Ebbene, con meno della metà di quanto la Società dello Stretto ha ingoiato in 20 anni (circa 500 milioni di euro spesi in “studi e progetti”) si potrebbero riqualificare case, scuole, ospedali e dare lavoro ad oltre 3.000 operai.
Dalla manifestazione nazionale, svoltasi a Cannitello, il 19 dicembre 2009, restano sempre attuali le principali priorità:
1) messa in sicurezza del territorio (sicurezza, d’altronde, era stata la parola più usata in campagna elettorale dagli stessi componenti del Governo, che hanno, però, ignorato gli allarmi lanciati dagli esperti e dagli abitanti);
2) ammodernamento del sistema viario;
3) potenziamento e ammodernamento della flotta marittima;
4) rifacimento delle condotte dell’acqua e gestione pubblica come bene comune non alienabile;
5) allestimento dei servizi essenziali fondamentali in ogni territorio, a partire da quelli sanitari.
Il nostro non sarà un corteo di commemorazione, ma una giornata di lotta: facciamo appello ai comitati locali, ai lavoratori, ai precari, ai disoccupati e ai cittadini tutti perché portino in questa manifestazione tutta la loro rabbia contro l’assurdo spreco di risorse pubbliche, mentre l’area dello Stretto sprofonda in una devastante crisi economica e ambientale.
Pretendiamo che i soldi destinati al Ponte vengano immediatamente utilizzati per mettere in sicurezza sismica ed idrogeologica i nostri territori perché i tragici eventi che hanno colpito Giampilieri, Scaletta e gli altri paesi della riviera Jonica non possano più ripetersi.
Ulteriori particolari sulla manifestazione, fra cui le consuete , numerosissime adesioni pervenute dall’area dello stretto come da tutta Italia, saranno resim noti alla:Conferenza stampa della Retenoponte che si svolgerà mercoledì 29 settembre alle 10 30 nella saletta commissioni della Provincia Regionale.
ADESIONE DI SINISTRA ECOLOGIA e LIBERTA’ al corteo del 2 ottobre
Il primo Ottobre dell’anno scorso la provincia di Messina è stata teatro di una tragedia annunciata: molti dei paesi che sorgevano accanto alla città dello stretto (tra cui Giampilieri, Scaletta, Altolia, Briga), durante quella notte infernale, si sono sgretolati: 26 vittime e 6 dispersi. Lacrime impastate col fango, disperazione ma anche tanta rabbia nei cuori dei cittadini: ciò che ormai era tristemente accaduto era prevedibile poiché costituiva il frutto più drammatico della mancanza di cura per il nostro territorio dimostrata da questa classe dirigente.
Nei giorni che seguirono il ministro Matteoli osava dichiarare – con toni insostenibilmente tracotanti e poco rispettosi del dolore che in quei momenti oscurava le vite di molti siciliani – che se fossero già iniziati i lavori per il Ponte, il disastro sarebbe stato inferiore.
Ma la data più oltraggiosa è, sicuramente, il 23 Dicembre 2009, quando il governo – a poco più di due mesi dall’alluvione e in continuità con le precedenti dichiarazioni di Matteoli – confermava ancora una volta la priorità assoluta del ponte sullo stretto avviando procedure straordinarie per l’aggiornamento degli appalti. Le conseguenze di questa decisione ci hanno costretti ad assistere all’avvio di una terrificante opera di sventramento della costa: da circa tre mesi, la violenza visiva – oltre che fisica – delle trivelle è per noi l’emblema di una politica che stupra la potenziale bellezza del territorio dello Stretto anziché valorizzarla. Consapevole dell’inutilità di questa megaopera e determinata a contrastare ogni tentativo – da parte di governi locali, nazionali e cosche mafiose – di trarre profitti speculando sulle vite della popolazione messinese, Sinistra,Ecologia e Libertà aderisce alla manifestazione nazionale contro il Ponte che si terrà a Messina, Sabato 2 ottobre alle 16.
Esigiamo che i soldi che dovrebbero finanziare la costruzione del Ponte vengano utilizzati per la creazione di stabili prospettive occupazionali attraverso la messa in sicurezza del territorio rispetto al rischio sismico e idrogeologico; il completamento dell’A3 SA-RC; l’ammodernamento della statale 106 Ionica; il potenziamento e ammodernamento della flotta marittima; il rifacimento delle condotte dell’acqua e la sua gestione pubblica come bene comune non alienabile; l’ allestimento dei servizi essenziali fondamentali , a partire da quelli sanitari , la cura per l’edilizia scolastica.
Gennaro Migliore ( esecutivo nazionale SEL) Erasmo Palazzotto ( SEL -Sicilia) Salvatore Chiofalo , Daniele Ialacqua ( SEL Messina)