“La nostra competenza è limitata alle sole strade” – ha commentato Ricevuto – “ma chiederemo comunque alla Protezione Civile di intervenire per evitare che possano verificarsi altri crolli dalle rocce, con costoni che inevitabilmente finiscono sull’asfalto”.
“Sono inaccettabili le dichiarazione di ieri, del presidente Ricevuto” – ha dichiarato il consigliere di Sicilia Vera, Giuseppe Lombardo – “su quanto si è verificato al km. 4+500 circa in prossimità della galleria Postoleone, ricadente nel Comune di Mongiuffi Melia. Abbiamo alla Provincia un progetto preliminare per la realizzazione di una galleria paramassi a protezione della S.P. 11dal Km. 4+300 al Km. 4+500 nel Comune di Mongiuffi Melia, dell’importo di due milioni e cinquecentomila euro” – prosegue Lombardo – “che il sottoscritto ha fatto inserire nel Piano Triennale delle OO.PP. nel 2005, ma da allora è rimasto chiuso nei cassetti degli ingegneri della Provincia. Non si può mortificare una intera popolazione” – chiosa Lombardo – “del centro collinare di Mongiuffi Melia, obbligandoli ad un percorso alternativo di oltre quaranta chilometri per raggiungere dalle proprie abitazioni il luogo di lavoro o quant’altro, senza nemmeno essersi recati sul posto per verificare cosa è successo. Probabilmente un sopralluogo del responsabile della viabilità provinciale sarà effettuato nella prossima settimana. Credo che Ricevuto ed il dirigente Giuseppe Celi, responsabile della viabilità provinciale, debbano trasferire le loro residenze e quelle delle loro famiglie a Mongiuffi Melia, per condividere il disagio, che la comunità di Mongiuffi Melia dovrà affrontare nei prossimi giorni. Raggiungere il posto di lavoro,” – ha concluso Lombardo – “garantire ai propri figli di frequentare la scuola ed agli anziani di usufruire dei più elementari servizi non presenti in paese, garantire l’immediato intervento per un eventuale pronto soccorso, dopo il 13 ottobre, per gli abitanti di Mongiuffi Melia, oltre a essere ostacolati da quaranta chilometri di percorso alternativo, sono la causa di cinque anni di immobilismo degli uffici provinciali.”.
Giuseppe Lombardo
