La difficile strada del dialogo, tra richiesta d’audizioni al Prefetto, elaborazione di lutti politici, puntualizzazioni e promesse di streaming. Dopo i due documenti da parte dei gruppi consiliari sinagresi la nota di Enzo Caputo
Ai consiglieri comunali di minoranza Vincenza Maccora, ex sindaco del Comune, Michele Pintabona, ex presidente del Consiglio comunale e Salvatore Gaudio, ex vicesindaco, sarebbe stato impedito di svolgere il loro ruolo a causa, si legge testualmente in una nota del gruppo consiliare “Valorizziamo Sinagra” di “alcune gravi violazioni del Testo Unico degli Enti Locali, dello Statuto Comunale e del Regolamento per il Funzionamento del Consiglio Comunale di Sinagra e in più, riporta sempre la nota, “il consigliere Michele Pintabona è stato fischiato dal pubblico ed è diventato oggetto di deridenti urla per cui non ha potuto esprimere le proprie idee e concludere in maniera serena il discorso, senza che il presidente del consiglio, con ferma opposizione, impedisse la grave infrazione non riuscendo a mantenere l’ordine”.
E come se ciò non bastasse, prosegue il comunicato “nella seduta del 6 settembre 2017 i consiglieri comunali di minoranza sono stati interrotti dai consiglieri di maggioranza senza che il presidente del consiglio intervenisse in maniera incisiva per porre fine alla suddetta violazione e, comunque, assumendo un comportamento volto unicamente a limitare il diritto di espressione della minoranza”.
Ed è proprio “per sottrarsi agli atti intimidatori del pubblico” che la minoranza è stata costretta, ad abbandonare l’aula.
Insomma una sorta di “palazzaccio” dove ci sarebbe nei confronti della minoranza, il condizionale è sempre d’obbligo, un clima al vetriolo con persone ostili e minacciose il cui comportamento riporterebbe quasi alla mente la, secondo le angolazioni politiche, “canea” che accalcava i processi di fine guerra.
Di questo sono stati informati i Carabinieri, l’Assessorato regionale e il Prefetto a cui è stato chiesto un incontro.
Se così fosse sarebbe gravissimo e, per diramare la matassa, sarebbe utile leggere, in prima battuta, cosa ha verbalizzato il segretario comunale e vagliarlo con le registrazioni che magari saranno state fatte.
Già perché di provato, al momento, c’è che alla seduta di insediamento c’era, forse per la prima volta, una folla oceanica che dopo essersi pigiata in sala, sulla sovrastante “affacciata”, nelle scale e nei corridoi “drenava” persino in piazza.
Tutti volevano sentire, capire e partecipare e non risulta che la polizia municipale o i carabinieri siano intervenuti per contrastare o evitare comportamenti molesti, perché se è vero che il Presidente del Consiglio decide sulla bontà dell’ordine pubblico in sala è altrettanto vero che è impossibilitato materialmente a farlo per scale, corridoi ecc.
Fin qui la minoranza e il pensiero narrante.
Sull’argomento, manco a dirlo la risposta della Presidente del Consiglio Lidia Gaudio che, seppure alla prima esperienza, ha già dato l’impressione di fermezza, competenza e pacatezza.
Quello che denuncia la minoranza– scrive in un comunicato “rappresenta solamente un vano tentativo di deviare l’attenzione dalle reali problematiche del paese e da quanto l’attuale e da poco insediata amministrazione ha ricevuto purtroppo in eredità…. in particolare, il capogruppo di minoranza ha avuto ampio spazio nell’esprimersi anche quando il regolamento le imponeva di formulare solo la dichiarazione di voto e non un nostalgico comizio da campagna elettorale.
Se di mancanza di rispetto si deve parlare non posso esimermi di ricordare quella tenuta dai Consiglieri Maccora e Pintabona nei confronti della Presidenza e dell’intero Consiglio Comunale ogni qualvolta hanno tentato di prender parola senza chiederne l’autorizzazione.
Effettivamente di fronte a tali atteggiamenti mi sono opposta cercando di riportare tutti all’ ordine necessario per continuare dignitosamente la seduta. Chi ha partecipato ai consigli comunali è testimone della mistificazione che si vuol dare della realtà.”
E chiosa, I problemi sono altri, primo tra tutti riportare Sinagra all’antico splendore. Chi era presente sa come sono andate le cose. Tanto potrebbe bastare. Ma qual’è la reale situazione del Comune a partire da quella finanziaria? Ad oggi non si ha un rendiconto chiaro malgrado il sindaco Nino Musca l’abbia fermamente chiesto al ragioniere e, nocciolina sulla torta, è arrivato pure un commissario regionale per capire il motivo della mancata approvazione del bilancio di previsione entro il 31 marzo scorso.
Musca, va detto, si è insediato a Giugno.
Ma queste sono storie tutte da approfondire e contestualizzare perché la piazza può anche avere espresso, in un momento “liberatorio interiore”, un disappunto ma ha tutto il diritto di chiedere, e lo fa a gran voce, com’è stata amministrata finora specie nel merito.
Se le spese fatte erano realmente necessarie, se i pareri espressi erano consoni, e qual è lo stato dei lavori pubblici. Se le richieste di atti fatte in passato sono state evase, come e con quale concetto di trasparenza (ce ne sarebbero di istanze rimaste lettera morta senza entrare nel merito di alcune risposte).
Tutte aspettative giuste e democratiche.
E poi c’è quel plebiscito elettorale a favore di Musca che un significato e una motivazione deve pure averceli avuti.
Enzo Caputo
rileggendo sulla questione
FISCHI IN CONSIGLIO – L’Opposizione Comunale sinagrese chiede incontro con il Prefetto
http://scomunicando.hopto.org/notizie/repliche-sinagresi-lidia-gaudionon-ci-concederemo-risse-mediatiche-imbastite-ad-arte-sviare-dai-reali-problemi-riscontrati/
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