Sindaci, ex amministratori, amici, l’opposizione consiliare locale al completo, facce note, e poi politici della vecchia guardia, i quadri del Pd che lo riconoscono come leader indiscusso, curiosi e infiltrati, tutti ad ascoltar ieri sera il “professore”. L’onorevole Laccoto che si ricandida, che ha la responsabilità, e l’avverte tutta, di bloccare l’emorragia dei voti che potrebbe falcidiare ruoli e poltrone nel Pd non solo messinese. A tener a battesimo quest’avvio di campagna elettorale è stato lo stesso Micari, che corre per la Presidenza e il sottosegretario Davide Faraone, in un palatenda tirato a lucido.
Un incontro quello di ieri sera, che già da domani darà spazio per analisi, per dietrologie e futurologia politica in salsa locale.
Che farà la conta con precedenti analoghi, che diventerà paragone per quando Nino Germanà, l’altro onorevole brolese, conterà e chiamerà la sua gente, sempre al palatenda, in una sorta di braccio di ferro a distanza, per la “sua” festa elettorale.
Ovviamente la primadonna dell’incontro di ieri resta il candidato del centrosinistra alla Presidenza della Regione Fabrizio Micari reduce di un’intensa giornata politica nel catanese, dove c’è stata anche la presentazione della lista PD insieme con la Sottosegretaria di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri Maria Elena Boschi.
Per questo Fabrizio Micari è arrivato con ritardo, mentre già Laccoto e Faraone avevano avviato la serata.
E’ stato comunque un incontro che lo stesso Micari ha definito “una bella serata”, con strette di mano, abbracci, selfie e auguri finali.
Laccoto si è levato qualche sassolino dalla scarpa, ha evidenziato quanto fatto, la coerenza dei ruoli, il suo essere “partito”; ha parlato di precariato, ASU, sanità, attività produttive, fondi europei, Enti Locali.
Forte si è percepita la sua emozione, quando ad inizio del suo dire ha rammentato altre serate svoltesi sempre nello stesso luogo e che hanno dato il via ad altre campagne elettorali dimostratesi vincenti, dialogando con la gente che c’era anche ieri sera.
Certo facendo la conta, mancava qualcuno, alcuni sindaci,sgomitanti nelle prime file, si erano già visti anche da Musumeci a Sant’Agata, ma questo è il regolare gioco delle parti.
Ma di contro c’erano nuove leve, amministratori emergenti, altri candidati, quadri del nuovo Pd messinese, i “fedelissimi”.
Mancava – ma nessuno se lo aspettava – quell’aria di “sinistra”. Anche questo è normalissimo, anche se ha fatto sicuramente piacere vedere, lucidissimo e deciso a non mollare, qualche vecchia guardia.
Si sono visti anche alcuni ex-genovesiani, che solo nel proseguo della campagna elettorale si saprà da quale parte staranno, mentre proprio sotto questo versante a Brolo, questa notte, è nato il primo comitato pro-Luigi Genovese.
Anche questo un segnale.
E tornando a Laccoto.
Sa bene che ha carte in mano vincenti, ha costruito un partito e una lista da stratega della politica. Micari – che poi ha un pezzo di cuore che batte a Sinagra – conta su di lui e potrebbe essere un binomio, inedito, e vincente.
L’incontro è stato condotto da giornalista Giuseppe Pintaudi.
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