La stagione della Luna chiude il 2017 con il nuovo successo ispirato a “Hercules”
Alla replica per le scuole di mattina e ancora allo spettacolo pomeridiano dedicato alle famiglie è un fatto ordinario. Ma in serale non succede mai. E invece ieri è successo. Dopo il lunghissimo applauso finale al Teatro Annibale, ancora una volta sold out, ha fatto seguito una imprevista sessione foto. Gettonatissime le muse e le parche, ma anche gli altri gruppi e i solisti che hanno fatto il successo, l’ennesimo, della Compagnia dei Balocchi e di “Hercules e il Re degli Inferi”. “La Stagione della Luna” chiude l’anno con un tour de force rocambolesco che il pubblico rende magico.
D’altronde, Sasà Neri per questo ultimo appuntamento del 2017, ha ancora di più scompagnato le carte, mischiando esperti e giovanissimi in ogni momento e in ogni tableau, puntando sull’energia dell’ensemble, ch’è la vera “firma” della sua regia. Mille scommesse sono state vinte con questo “Hercules” e la prima è quella di una direzione musicale, affidata al ventenne Giulio Decembrini, anche in scena al piano, che s’è inventato difficilissimi gospel a cucire la drammaturgia. E se il duo Gabriele Casablanca e Riccardo Ingegneri, rispettivamente Hercules e Ade, ha fatto scintille, con un re degli inferi malvagio fino all’estremo e un eroe degli eroi romantico come più non si sarebbe potuto, Margherita Frisone nei panni di Megara è stata capace di portare il pubblico dove voleva, dalla risata sardonica alla pura commozione. E si è imposto per la sua forza interpretativa Davide Colnaghi nel ruolo di Filottete, camaleontico, intenso e divertente. Ma anche altre sono state le sorprese. Per esempio quel Leonardo Mercadante, che, come Zeus, ha rivelato un talento comico mai prima visto sul palco, e il cavallo parlante Alessia Bombaci (Pegaso) alla quale la platea ha riservato un mondo di applausi. Ineccepibili, e apprezzatissimi, anche i camei di Maddalena Mannino (Era), Chiara Frisone e Claudia Aragona (Pena e Panico), Santi Lembo (Apollo), Giandomenico Arnao (Narciso), Damiano Gatto (Ermes), Emanuel Raffa e Alessia D’Angelo (Anfitrione e Alcmena).
Sopra tutto, però, ancora una volta si è confermata la capacità di fare spettacolo al servizio dello spettacolo, con le tre parche fuori classe Chiara Caravella, Marica Calogero e Cristina Dainotti, le muse Alessandra Borgosano, Nancy Catalano, Mariangela Bruno, Alice Ingegneri, Enrica La Rosa, Maria Serena Salvatore e Gaia Scorza, le “contromuse” Luciano Accordi, Giulia Ardizzone, Emilia Cacciola, Marina Cacciola, Irene Sangari, Laura Motta e Mireya Trovato, i tebani Rodolfo Barraci, Giorgio Galipò, Francesco Gerbino, Giuseppe Lo Presti, Giuseppe Scopelliti, Gianfranco Rodi e Simone Siclari, i Titani Arianna Cama, Davide Caputo, Giuseppe Caudo, Carola Colajanni, Giorgia Costanzo, Laura Fiorello, Silvia La Face ed Erika Siclari.
Last but not least, la live band sempre in scena, senza un momento di pausa, guidata da Giulio Decembrini e composta Andrea Trovato alla batteria e Riccardo Ingegneri al basso e chitarra con Gianfranco Rodi e Simone Siclari entrambi special guest alla chitarra.
Dietre le quinte hanno lavorato anche Claudia Bertuccelli alle coreografie, Elsa La Spada alle scenografie, Titti Galasso e Mimma Matina ai costumi con Giulia Alesci agli oggetti di scena, Cristina Dainotti make up artist e Simone Lo Presti DJ Biscotto sound designer con il service di Danilo Auditore.
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