Ma torniamo al dato di Brolo dove le giocate procapite si riferiscono solo alla AWP – che sono le macchinette, chiamate anche “New Slot” che accettano solo monete e che sono presenti anche in bar e tabaccherie – alle macchinette legali, quelle registrare, e non provenienti dal mondo sommerso dell’illegalità che spesso gestisce questo “prodotto” a forte indice remunerativo.
L’analisi ci dice anche a Brolo nel 2016 non esistevano punti gioco con le VTL – le Videolottery che accettano anche banconote, sono presenti in locali dedicati e consentono giocate e vincite più alte -.
Brolo ha una popolazione di 5.739 abitanti con un reddito pro-capite pari a 13.659€.
Sempre nel 2016, ora ve ne sono di più, erano in funzione 48 apparecchi – 8,4 per 1000 abitanti.
Il dato dell’inchiesta porta a definire a nel 2016 a Brolo la giocata procapite è stata di 361,6€ a persona contro quella appena maggiore del 2015 che è stata di 374€. Un dato che statisticamente inserisce il paese tra i comuni “virtuosi”. Sic!
Il dato, per chi vive a Brolo, è inquietante, in relazione all’economia del paese, ma scorrendo i dati dell’inchiesta ovviamente c’è chi sta peggio.
Ma la sintesi statistica dell’inchiesta, come denunciato, non mostra il suo lato oscuro… i minorenni che giocano – ed è vietato -. E questa è un’altra storia.
Ecco per esempio la spesa media di gioco, in euro, nei paesi limitrofi. I dati sono relativi al 2016 – il primo, mentre il secondo è del 2015. Preoccupante oltremisura il dato di Torrenova, anche e qui funziona un Bingo che attrae gente da diversi centri dei Nebrodi, se si guarda il reddito pro capite più di due stipendi mensili vanno a finire dentro le slot.
Torrenova – 2.686,7 – 2.501,7
Capo d’Orlando – 874,8 – 890,5
Sant’Agata Militello – 682,2 – 593,5
Gioiosa Marea – 644,7 – 732,8
Patti – 443,1 – 401,1
Ficarra – 103,4 – 81,7
Piraino – 419 – 319,5
Singara – 350,4 – 346,4€
Messina – 454 – 466
Giusto per sapere a chi vanno le vincite:
Nel 2016 il 71,6 per cento delle vincite è tornato nelle tasche dei giocatori, che però continuano a giocare alimentando un circolo vizioso. Il resto degli incassi, pari a oltre il 28 per cento (28,3%) va allo Stato (17,5% contro il 13% del 2015), agli esercenti (6%), ai gestori (4,3%) e ai concessionari (0,5%).
Nel 2016, il settore dei giochi ha garantito entrate erariali intorno ai 10,5 miliardi, di cui 5,8 miliardi dai soli apparecchi. Ma è poi lo stato, anzi noi tutti, che dobbiamo far i conti con quanto ci costano, nei vari sert, le cure per i malati dal gioco ed i danni sociali, legati anche a furti ed altri atti criminali – prima l’usura – che si connettono al gioco e vista la diffusione, tra giovani e anziani possiamo davvero affermare che le slot sono l’eroina del terzo millennio.
Lascia un commento
Devi essere connesso per inviare un commento.