A grande richiesta la mostra di Giuseppe Livio si prolunga al 30 Settembre 2018
Il successo dell’esposizione di Giuseppe Livio che si tiene presso lo studio legale GED di Ginardi e Di Stefano, sito in Viale XX Settembre 45 a Catania, ha portato a prolungarne l’apertura fino al 30 settembre 2018. Inserita tra le mostre più interessanti dell’anno a Catania, l’esposizione di Giuseppe Livio, pittore attivo nel panorama artistico italiano, con un bagaglio di numerose mostre personali e collettive in Italia e all’estero, non è mancata ad attirare l’attenzione di un vasto pubblico assai attento e ricettivo. Aperta al pubblico lo scorso 3 novembre 2017 e con la chiusura prevista per il 31 marzo, la mostra si è rivelata un vero successo soprattutto per la presenza di numerosi studenti. Dopo una grande richiesta, prorogarne l’apertura era la risposta migliore: la chiusura viene quindi posticipa al 30 settembre 2018.
“Dopo il grande successo di pubblico, la mostra di Giuseppe Livio ci accompagnerà fino alla fine dell’estate, e continuerà per tutti coloro che non l’hanno ancora visitata o vogliono tornarci, per gli amanti dell’arte contemporanea e i tanti turisti che avranno un motivo in più per scegliere Catania e scoprirne una realtà d’arte contemporanea inaspettata” – commenta Gianfranco Molino della Fondazione Antonio Presti – Fiumara d’Arte e curatore della mostra – “Una chiusura posticipata che serva a far comprendere l’importanza artistica dell’artista, i tratti spontanei tipici della sua arte capaci di cogliere gli aspetti curiosi della vita, la poetica della memoria, il grottesco, l’ironia”.
Giuseppe Livio, artista catanese classe 1975. Dopo un periodo post-laurea in scultura, ricco di stimolanti sollecitazioni artistiche con particolare riguardo all’acquisizione delle diverse tecniche incisorie e il conseguente antico mestiere di stampa, apre il suo studio pensatoio a Catania, nel quale realizza opere scultoree, pittoriche e calcografiche. Il viaggio lavoro a Salisburgo e la permanenza nella grande città “porta d’oriente” Instambul, unitamente a numerosi viaggi in Cappadocia e in altri luoghi della Turchia, lo porta a vivere situazioni contrastanti e diversissime, che gli consentono di affinare nuove tecniche scultoree e pittoriche e di acquisire nel contempo la conoscenza di nuove culture intrise dei colori di paesaggi e degli odori di materiali unici che stimolano la sua innata curiosità rispetto a tutto ciò che è nuovo e significante e che vengono tradotti in una serie copiosa di opere.