Natura, arte ed elaborazione del lutto nella mostra “L’altro paese” di Diego Cuoghi. Un articolo che ci porta, rileggendolo, a far delle considerazioni.
L’autore dell’articolo sul lavoro dell’artista\fotografo Diego Cuoghic partiva dalla considerazioni, in occasione della Settimana dei Cimiteri Storici Europei, sui vari modi in cui l’arte viene coinvolta nei processi di elaborazione del lutto, e pubblicava alcuni scatti che facevano parte della mostra di fotografie di Cuoghi.
L’altro paese – questo era il titolo della mostra – ci sorprende.
Non ha nulla di gotico, non viene ritratto mediante fotografie in bianco sgranate e piene di contrasto, come avrebbe richiesto il canone della raffigurazione cimiteriale, ma il fotografo sceglie una rappresentazione ariosa e piena di colori, di luce, di vegetazione rigogliosa.
Raffigura i portici del cimitero come una teoria di volte a vela dipinte nelle tinte calde dell’azzurro e dell’arancione, si sofferma sulla plasticità fiabesca dei tronchi dei cipressi, dedica un’inquadratura dall’alto a una costellazione rossa e dorata di ceri accesi, mostra un albero, antico simbolo della vita, che si staglia contro il cielo primaverile in un prato di tombe, margherite, ed erba verde pastello.
Le sue fotografie, per la loro qualità eterea e sospesa, sembrano suggerire il legame che intercorre fra la vita e la morte, il vincolo dell’affetto e la persistenza della memoria, ovvero le ragioni di fondo per cui sorgono i cimiteri monumentali.
Passeggiando nel cimitero di Brolo, dagli anni settanta in poi, quest’opportunità, di far pace tra la morte e la vita, di trovare pace tra pensieri e ricordi, non è mai più avvenuto.
Abbandonata la vista ed il tempo delle tombe che fuoriuscivano appena dalla terra ricoperte dalle maioliche colorate e le croci di ferro, buona parte di queste distrutte negli anni duemila, c’è stato spazio per le cappelle “d’arte moderna”, alcune davvero esteticamente brutte, altre sovradimensionate. E’ stata l’era del cimitero dove c’era stato spazio per i marmi sgargianti, ed ancora per le statue – tutte uguali e fatte in serie – anonime e prive di pathos. Più si voleva apparire più si rendeva la tomba pacchiana, sino all’avvento della computer grafica che ha dato spazio alla fantasia funebre del photoshop.
Poi a poco a poco i viali si sono ristretti, le tombe hanno “invaso” slarghi, anche nei pressi degli ingressi, hanno compromesso i passaggi, si sono accavallate l’una sull’altra in una sorta di danza macabra, c’è stata la forzata corsa alla residenza urbana dei defunti, per poter essere sepolti a Brolo determinando un incontrollato sovraffollamento. Il cimitero è esploso, anzi imploso. I nuovi loculi, sono apparsi da subito insufficienti, le tombe prestate sono diventante una consuetudine, nessuno ha pensato di rivedere il cimitero, di costruire un luogo dove l’oblio conviva con la memoria, in un graduale passaggio dal personale al collettivo.
Così tra polemiche precedenti e nuovi post su facebook si assiste alla nuova sagra del taglio dei cipressi per dare spazio a nuovi loculi, oggettivamente brutti, “incampienti”, prima ancora di essere costruiti.
Ovviamente c’è la necessita, etica, di dar posto alle nuove sepoltura. C’è la necessita, non solo estetica,di prevedere un nuovo cimitero. E questo sarà compito del nuovo piano regolatore.
Un cimiero che induca alla riflessione, alla quiete dell’anima, a far pace tra se stessi e chi se ne è andato.
L’estetica del bello sepolcrale nasce dallo studio, anche nelle tradizioni delle usanze funebri e sul rapporto con la memoria dei defunti all’interno della nostra società.
Si legge su kainowska.com in un’articolo del 2008 che La Rivoluzione Francese, specialmente nell’epoca del Terrore, si era adoperata per distruggere il ricordo e i monumenti funerari dei re e degli uomini illustri, facendo seppellire Mozart in una fossa comune, in nome della democrazia.
Durante il Diciannovesimo secolo il senso della memoria fu recuperato, con la diffusione dei Pantheon, come quello di Santa Croce (a cui Foscolo dedicò I sepolcri), in cui sono inumati Michelangelo, Alfieri e Machiavelli.
In seguito agli editti napoleonici, i cimiteri vennero spostati fuori dalle mura delle città, per motivazioni igieniche da un lato, e ragioni emotive dall’altro: lo sfondo naturale e ameno della campagna poteva avere una funzione consolatoria per il dolore dei superstiti.
Questa stessa funzione veniva adempiuta dai monumenti funebri, che con la loro plastica bellezza aiutavano ad alleviare la pena del lutto.
I cippi funerari venivano decorati da una fitta trama di simboli, fra i quali i più ricorrenti erano le farfalle, simbolo dell’anima (la Psiche del mito greco aveva ali da farfalla), papaveri, simbolo del sonno e dell’oblio, corone di offerta al defunto, serpenti ctoni e uccelli notturni.
Un grande esponente e riformatore dell’arte funeraria è stato il “divino” Canova, che ha realizzato il monumento a Vittorio Alfieri, ai papi Clemente XIII e XIV, e quello di Cristina D’Austria.
Sopra al sculture commemorative venivano collocate le epigrafi, che contribuivano a tenere vivo il ricordo del defunto narrando la sua storia.
Durante la temperie romantica l’arte funeraria ha catalizzato l’interesse di artisti, poeti e letterati. Vediamo pertanto come nel Diciannovesimo secolo il cimitero fosse un luogo sociale, frequentato dagli uomini, concepito per la meditazione e per il colloquio con i cari estinti.
Non bisogna esser dotti a tutti i costi..semplicemente soffermarsi sul concetto del bello e di pace..
Pensare ad un nuovo cimitero salvaguardando quel che poco che c’è da salvaguardare in quello esistente.
Nulla di più.
Il tempo degli scempi deve pur finire. E se la discussione deve eesserci, già da ora, allora ben venga il taglio del cipresso… sarà giovato a qualche cosa.
Al prossimo PRG.
E a proposito del taglio degli alberi, Basilio Germanà, che fu sindaco di Brolo scrive: … tanti anni fa, spendendo soltanto euro 10.000 di oggi, IVA compresa venne sistemato l’esterno del vecchio Cimitero. Vi erano circa 300 Cittadini di Brolo, come si dice in dialetto “a tomba prestata”. L’alberatura con cipressi, costò soltanto cento lire a pianta, la posa in opera niente.
Fu progettato e costruito il nuovo Cimitero,che dopo la mia gestione, venne svenduto con false residenze ai non residenti. Se avessi pensato io una cosa del genere, sarebbe stato voto di scambio. Oggi vi è nuovamente carenza di tombe, ma per 18 anni si è vissuto in un rispettoso silenzio per i vivi che vennero dopo di me, quindi siamo costretti a subire lo scempio oggi evidenziato
da leggere
un altro articola che si inserisce nella rubrica Brolesi, uomini cose e fatti di Brolo
IL BELLO SEPOLCRALE – DI CERTO NON ABITA A Nautico Brolo
L’AVVOCATO PEPPINO GEMBILLO – A Quarant’anni dalla Sua Morte
SALVATORE RICCIARDELLO – Genio Creativo
VALERIO SPEZIALE – … sognando le Olimpiadi, ed intanto vince ai Giochi Nazionali Estivi Special Olympics di Montecatini Terme
41 ANNI – a Brolo la ” Classe 1970″ festeggia con i due maestri
SANTI & SANTE – A Brolo, Santa Rita, una volta era, ma resta, al Festa dei Reduci
BROLO TRA VECCHIO E ANTICO – Fare i conti con le ignoranze e le omissioni di piani regolatori zoppi e le miopie della Soprintendenza
LINA RANDAZZO – E’ morta l’ultima maestra della prima grande scolarizzazione brolese
PRIMO MAGGIO A BROLO – Quando la banda suonava si sfilava sotto la Bandiera rossa
TRA MEMORIE & FUTURO – A BROLO SI FESTEGGIANO GLI OTTANT’ANNI DELL’AZIONE CATTOLICA
DON CONO “U SARTU”- Le sue mani si muovevano con disinvoltura, sulle stoffe “incimate” e ricordavano l’abilità dei chirurghi
NINO RICCIARDELLO – Il Piccolo “Principe”
“FEMMINELLO DI BROLO” – Una specialità di limone pressochè scomparsa … e non si può non ricordare Pippo Salvatore Gentile
RICORDANDOLO – Cono Bruno
MARIA MANERI – E’ stata la maestra di chi ha oggi sett’annni. Ma a Brolo in tanti la ricordano ancora
L’ADDIO A TURI ZIINO – Forse l’ultimo socialista storico di Brolo
BROLO, L’ULTIMO MAGAZZINO – “Il paese che non c’è più”
UOMINI & BETTOLE – TEPOROSI BARATRI DI VAPORI E DI GENTE, CONFINI VERSO LA TERRA DI MEZZO, SONO STATE UN “PEZZO” DI BROLO
PESCATORI – Attraverso alcuni scatti il “ti vogghiu cuntari…” dei pescatori
MEMORIA & RICORDO – Nei giorni dedicati a Paolo Borsellino pochi ricordano che Piera Aiello è cittadina onoraria di Brolo
DON CICCIO – IL POSTINO CHE SUONAVA SEMPRE DUE VOLTE!
DON NINO “CIURIDDU” – L’ultimo Sacrestano di Brolo
POETI BROLESI – Linda Scaffidi: “Quando la profondità vive nascosta nella superficie”
INCONTRI BROLESI – CARMELO E SALVATORE IN MARTINICA
OGGI E’ SANTA RITA – A Brolo era la Santa dei Reduci
BROLO – Quando il Paese fece un Processo alla storia, riabilitando i 15 operai condannati nei moti del ‘21
PROVOCAZIONI – A PARLAR DI CIMITERI SI PUÒ ANCHE MORIRE… OPPURE SOFFERMARSI A RIFLETTERE
SUCCESSI – Un pezzo di “cuore” brolese batte nella Ferrari. Il sogno di Peppe Agnello diventa realtà
BROLO – Amarcord, la V A geometri si ritrova dopo 25 anni
LA FOTO – Amarcord brolese, il “Matrimonio”
“Amarcord” Brolesi – Le Moto e i Vitelloni
DONNA CARMELA – Non negò mai un bicchier d’acqua a nessuno, dagli operai ai bagnanti e visse per decenni nel “casello” di Brolo
BROLESI – I Tripi, da generazioni apprezzati per la professionalità nel difficile lavoro di essere vicino alla morte
DON ENZO CARUSO – UN ANNO FA… A BROLO
SICILIA DA VIVERE – Il “Giornale d’Italia” dedica un ampio servizio al Castello di Brolo
FESTE E TERRITORIO – Oggi quella del Lacco
IL “BARONE” – DAGLI ABISSI ALLE INERPICATE VERSO I COMUNI PIÙ ALTI DELL’ISOLA
BROLESI IN “EQUILBRIO”- CONO BARNÀ E NATALE CALDERARO, INSIEME , IN CIMA AL GOTHA DEL MONDO SCIENTIFICO MONDIALE
Ricordando il Vajont – E Brolo, quella mattina, pianse un suo “figlio”
Antonio Agnello – La morte di un imprenditore brolese
Brolesi – Vincenzo Stancampiano, l’arte dell’intarsio e il serio lavoro di artigianoBrolesi –
STORIE BROLESI – LA MAESTRA LETIZIA
Nuovi Poveri – L’onorevole non arriva a fine mese
STORIE BROLESI – Il “Barone” del mare
SBARCHI & GUERRA – 72 ANNI ANNI FA GLI AMERICANI A MALPERTUSO
RICORDI BROLESI – Vent’anni. Quando la Tiger li festeggiò al Gattopardo
Poeti Brolesi – Vittorio Ballato
Personaggi – Brolo: l’ultimo saluto a “don Nunzio” Giuffrè
NINO SPEZIALE – “Le piene del torrente … e della mia vita”
Mangiar Bene – A Brolo c’è, da sempre, “La Quercia”
LUTTI BROLESI – E’ morto uno dei “padri” del sindacalismo sui Nebrodi.
LA STAZIONE & BROLO – L’ULTIMO TRENO
DON SABBATURI – A BROLO, LA MORTE DELL’ULTIMO ARTIGIANO
DOLCEZZE BROLESI – Armando finisce tra i quaranta pasticceri fotografati da Giò Martorana
CINEMA E UOMINI – I Vitelloni “Brolesi”
CIAO VINCENZO – Ieri i suoi funerali a Brolo
CAMERA DEL LAVORO – QUELLA DI BROLO È “UNA FUCINA DI FORMAZIONE”
BROLO, BROLESI E IL CARNEVALE – Ettore Salpietro, uno scienziato nella tradizione della “festa”
Brolo e la Guerra – A 70 anni dallo sbarco
BROLO AMARCORD – Ecco la “Scuola”
BROLO “GELATO EXPO” – CHI CI SARÀ! ( storia dei bar di Brolo)
BROLO & LA GUERRA – Le foto dello sbarco
BROLO & LA GRANDE GUERRA -“CHI DIEDE LA VITA EBBE IN CAMBIO UNA CROCE”
BROLO – SI CELEBRA, TRA ANTIMILITARISMO E COMMEMORAZIONI STORICHE, LO SBARCO AMERICANO DEL 1943
BROLO – Si celebra, tra antimilitarismo e commemorazioni storiche, lo sbarco americano del 1943
BROLO – Ordigno bellico rinvenuto in mare a Malpertuso, ultimo testimone dello sbarco degli alleati
Brolesi: Joe Ziino – Un “pezzo” di paese che va via… in America
Brolesi: A “Puntidda” – L’oste di Lacco, che ha attraversato un secolo … va via.
Brolesi, Pippo Cipriano – Pescatore, “bandito & pentito”… è morto
BROLESI CHE VANNO VIA – Mariano Scarpaci il “compagno” imprenditore
BROLESI – Tra ironia e amarcord
Brolesi – Santa Lucia del ’41, quando “Ciccio” s’inabissò
BROLESI – Ricordando Carmelo Ricciardello, “inghiottito dal fango” nell’alluvione di Scaletta
BROLESI – Piccoli meccanici … era il 1955
BROLESI – Nino Capitti, “maestro pasticcere”
Brolesi – Morire per un lavoro.
BROLESI – MA QUALE SICUREZZA? I GO KART SI VEDEVANO COSÌ
BROLESI – La neve del ’62 in attesa del “Big Snow”
Brolesi – L’atto di eroismo di Basilio Napoli
BROLESI – Indaimo e gli altri in consiglio comunale
BROLESI – GIUSEPPE BELLANTONI UN GRANDE BARITONO “DIMENTICATO”
BROLESI – E piazza Nasi divenne piazza Mirenda
BROLESI – E loro andavano all’Università
BROLESI – Don Carmelo, il “primo” telefonista
BROLESI – 1 milione di kilometri con l’Onorevole.
Brolesi – “Pezzi di Scuola” che scompaiono.
Brolesi – “All’ombra dell’ultimo sole”
Arturo Caranna – Un brolese “sovversivo”
ANTICA BROLO – LA LEGGENDA DU SUGGHIU
AMARCORD BROLESI – La prima sagra del pesce, erano appena iniziati gli anni ottanta
A Proposito del Giro – Quando passava da Brolo, e Moser era testimonial delle gare che i brolesi organizzavano
PIPPO SOTTILE – ELOGIO AL GRANDE “PICCOLO” ATTORE
Don Cono “U Chiareddu” – Tra imprenditoria e turismo … un burbero sognatore, brolese doc, che va via
BROLESI – I 100 anni di “don Vasile”BROLESI – I 100 anni di “don Vasile”
Brolesi – Si “allunga” la via dedicata a Don Carmelo Pizzino
Rivedendolo – “Ogni giorno come se fosse l’ultimo”, quando i brolesi divennero tutti attori
Brolesi – Mimmo Caranna, a dieci anni dalla sua scomparsa
Contrasti – Quieto, irrequieto, inquieto, a Brolo “‘u Ploratu” mostra la sua suggestiva bellezza
Ritratti di Brolesi – Il paese che cambiava, era il 1957
Storie Brolesi – Luca Buonocore… la Cina è vicina ed il Futuro è già realtà, anche dentro uno spot televisivo
Brolo, Brolesi e la Chiesa – Dieci anni fa veniva ristrutturata
Maestri a Brolo, Domenico Siragusano – Improvvisamente mi torna in mente il mio maestro
Brolesi – I Contipodero, a cavallo di tre secoli
BROLESI – DON MICHELE IL “RAGIONIERE”. STAMANI I SUOI FUNERALI
Brolesi che vanno via – La morte di Don Vasile, centenario del paese
BROLESI – “Vossiabbinirica,” Don Saro
BROLESI DI SUCCESSO – DIANA ANDREOTTI AL VIRGIN AUSTRALIA MELBOURNE FASHION FESTIVAL
BROLESI TRICOLORI – AL CAMPIONATO MONDIALE DELLA PIZZA 2016 C’ERA ANCHE FRANCESCO BACINA IODICE
BROLESI – I vent’anni del “Central”
NINO CAMPOCHIARO – Quando un eterno sognatore, che non si arrende mai, va via
BROLESI – A Rossella Bruno il iMig2016
LEO CARANNA – “La gente aspettava il suo arrivo”, mentre sentiva il rombo della sua auto
PIPPO LIONE – E’ morto questa notte un “Signore” della politica brolese
FOTO & SIMBOLI – Il Silenzio per i Caduti del Mare
BROLO – Quando sbarcarono gli americani
DEDICHE E RICORDI – A Brolo tutti pronti per il Torneo dei Tornei di Tennis
“PARALIPOMENI” – παραλειπόμενα. Ma il Maestro Speziale non ha tralasciato nulla nè prima nè dopo
Storie Brolesi – Il “Barone” del mare
ANTICA BROLO – LA LEGGENDA DU SUGGHIU
FOTO E SIMBOLI – Il 4 novembre, Don Santo, a Brolo, la Festa dei Reduci
LA MORTE DI UN ANGELO – Ninuccio che va via. Il dolore di tutti che abbraccia la sua famiglia
CANTERINI DI BROLO – Hanno fatto girare in 36 anni il Mondo intorno a Brolo
PER NINUCCIO – SCUOLE CHIUSE A BROLO, NEL POMERIGGIO, PER PARTECIPARE AI FUNERALI
BROLO SILENTE – PER NINUCCIO LACRIME E PALLONCINI BIANCHI
LUTTI – Brolo ha una “stella” in più
LA MORTE DI PIETRO MIRAGLIA – IL GIUDICE BROLESE SI È ACCASCIATO DURANTE UN’UDIENZA. INUTILI I SOCCORSI
STORIE BROLESI – Trent’anni che sembrano ieri. Nella mostra alla “Multimediale” scatti inusuali di come eravamo
BROLO – La Mostra di com’eravamo sino al 6 gennaio alla Multimediale
STORIE BROLESI- Foto che fissano brindisi e incontri aziendali di fine anno, ma che dicono molto di più
UN AMORE INABISSATO SUI FONDALI DELLO SCOGLIO DI BROLO. CORREVA L’ANNO 1964
GIULIA PINO – INSEGNÒ A BROLO. ANARCHICA, SOCIALISTA, AMAVA LE RECITE E LA CULTURA… LASCIÒ UN PIANOFORTE ALLA “SUA” SCUOLA
SUCCESSI – Un pezzo di “cuore” brolese batte nella Ferrari. Il sogno di Peppe Agnello diventa realtà
RICORDANDO – 23 anni fa moriva Padre Lo Presti
CIAO GIOVANNI – E’ morto a Milano, forse l’ultimo “guascone” brolese
FUTURI GIA’ SCRITTI PER BROLESI DI ALTRA GENERAZIONE – Giuseppe amava già da bimbo le macchine da corsa, come suo nonno. Oggi ne progetta i motori e non smette di ricordarlo
BROLO – Com’era… Di cero c’è voluto un grande impegno per devastarla
EUGENIO FAVANO – “Brolo Giardinu all’orienti”
TRA MEMORIE & FUTURO – A BROLO SI FESTEGGIANO GLI OTTANT’ANNI DELL’AZIONE CATTOLICASANTI & SANTE – A Brolo, Santa Rita, una volta era, ma resta, al Festa dei Reduci