Presta… facci vincere il campionato!!!
– di Claudia Lentini –
Nato il 17 Febbraio 1987, 1.86 d’altezza, centrale nella Volley Pubbliemme Group Pizzo, Andrea D’Agostino è un ragazzo calabrese dagli occhi curiosi e spalancati sul mondo, un giovane atleta che afferra, divora esperienze, non senza una buona dose d’ironia. Ed è proprio all’insegna dell’ironia che quest’allegra chiacchierata incomincia e va, frugando tra ricordi, sensazioni e dubbi. Occhi curiosi, consapevolezza di mezzi ed obiettivi da raggiungere, ma soprattutto, l’affetto beffardo e canzonatorio per un gruppo d’amici prima, compagni di lavoro poi.
ANDREA D’AGOSTINO: Centrale Volley Pubbliemme Group Pizzo
Chi è Andrea D’agostino?
Bella domanda.. come giocatore.. partiamo dal presupposto che sono basso per il ruolo che svolgo, però grazie all’allenamento sono riuscito a limitare questo mio problema – questa è la nuova pallavolo – la nuova pallavolo va dall’1.95 ai 2.00 mt, al di sotto c’è poca roba. Il mio sogno iniziale era quello d’arrivare a certi livelli, mi riferisco a quand’ero piccolo e mi allenavo per questo, poi andando avanti mi sono reso conto che non si poteva realizzare quello che volevo, quindi mi sono riproposto d’arrivare ad alti livelli sì, ma fin dove era possibile – la nuova pallavolo consente miglioramenti fisici col lavoro in palestra – il lavoro in palestra aiuta entro certi limiti però. – Chi è Andrea D’Agostino uomo? – … M’impegno sempre, faccio ciò che devo seriamente, mi alleno seriamente, quando ci sono difficoltà vado dritto sulla mia strada, soprattutto per la pallavolo perché è il mio grande amore. – Varie esperienze curriculari sempre in crescendo, dalla D alla B2 – esperienza ancora poca, ho solo 23 anni quindi rispetto agli altri sono ancora piccolino – provieni dal settore giovanile di Vibo Valentia – gli anni più belli sono quelli trascorsi nella Tonno Callipo, il settore giovanile. Lì mi hanno insegnato a giocare a pallavolo, specie dal punto di vista tecnico-tattico, ho imparato molte cose che prima non ritenevo importanti – mi racconti qualche aneddoto sulle tue esperienze vollistiche passate? – le cose più belle.. senz’altro le trasferte col gruppo giovanile della Callipo, in quel contesto ero io il più grande. Ci riunivamo la sera anche quando non andavamo in trasferta, stavamo sempre insieme, eravamo un gruppo molto affiatato – unito dentro e fuori la pallavolo – sì, eravamo sempre in contatto, uscivamo insieme, è stata proprio una bell’esperienza.
Pizzo Calabro, come ti trovi in questa cittadina?
Sto a dieci minuti da casa, conosco tanta gente qui a Pizzo, mi sono trovato subito bene, poi il progetto della società è stato importante fin dal primo anno. Nel secondo campionato abbiamo realizzato 50 vittorie consecutive, belle squadre, una società seria e mi sono trovato subito bene. Quest’anno vedremo, posso dirti che quando sono stato riconfermato, ho risposto subito sì al presidente, senza badare a nulla – non hai valutato neanche altre proposte – ho detto subito sì, senza pensarci su.
Parlami di questa società, la Pubbliemme Group
Mi piace perché è presente, c’è sempre qualcuno che ti segue se hai bisogno di qualcosa, un attrezzo piuttosto che un’altra cosa, loro sono sempre pronti a venirti incontro, come ti dicevo è una società presente – e non è poco – non è poco soprattutto qua in zona – non solo in zona, fidati – mi ricordo che da piccolo c’era solo il mister e nessun altro – magari capitava d’incontrare casualmente una persona che non sapevi essere il tuo presidente – Una volta quando giocavo a Vibo Marina, ero ancora piccolo, siamo andati in trasferta con la macchina di un mio compagno di squadra, dovevamo arrivare a Decollatura in montagna, siamo rimasti a piedi perché mancava l’acqua nel radiatore, ci siamo quindi fermati ed abbiamo dovuto aspettare un bel po’, ovviamente siamo arrivati tardi alla partita. Queste cose non succedono a Pizzo, sono più organizzati.
La tua squadra
Siamo una bella squadra, poi sarà il campo a giudicare, di certo siamo i più forti del campionato a livello d’organico, ci manca solo d’imporre il nostro ritmo per tutta la durata della gara e contro tutte le squadre, se riusciremo a farlo.. non ce n’è per nessuno!!…
C’è un avversario che temi?
No. Se Andrea Presta giocasse in un’altra squadra allora sì, l’avrei temuto, ma gioca con noi!! – a questo punto presentami i tuoi compagni di squadra – Andrea Presta è un simpaticone, secondo me potrebbe dare ancora di più, può essere ancora più forte;
Neri e Calabrò li sto conoscendo, sono simpatici, ci divertiamo insieme, volano sempre battute con loro. Ieri Neri mi ha battuto alla play station e ci sono rimasto male. Credo che Andrea abbia superato la trentina, quindi per me è una sconfitta, sono più piccolino – almeno alla play station! – il limite d’età alla play station non va bene – dobbiamo organizzare immediatamente la rivincita – assolutamente sì – giocavate a? – calcio – no, proprio non va -.
Con Checco Defina ci conosciamo bene, ci frequentiamo d’estate al lido, ultimamente siamo andati a Roma insieme – per i mondiali di volley – si, però abbiamo visto solo la semifinale – non c’erano più biglietti da molto tempo – infatti.
Luca Ballico? – E’ un simpaticone pure lui, scherza sempre, anche nei time out.. il mister non lo sa.. però ogni tanto nei time out scherza, fa la battuta – adesso lo sa – sì! E’ simpatico, ti diverti con lui. E’ un gruppo molto allegro, ci divertiamo quando stiamo insieme – il gruppo, il settimo uomo in campo – è veramente divertente stare con loro.
– Giovanni Sacco? – Tacco è uno zassone – spiega lo slang – c’ha i chiodi sotto le scarpe, non si muove, non si butta mai, però è sempre pronto ad incoraggiarti, a darti una mano, è presente nel gruppo, c’è la sua esperienza.
– Vittorio Butera, giovanissimo – è più giovane di me, c’eravamo già incontrati in altri campionati, Vittorio è un po’ chiuso nel senso che non c’ha la battuta facile, forse si trova in difficoltà perché ci vede più grandi – cosa fai per coinvolgerlo? – abbiamo un rapporto abbastanza aperto perché più vicini in termini d’età, comunica meglio con me, poi il mister ci mette insieme nel due contro due o nelle partitelle due a due, quindi abbiamo legato di più rispetto agli altri, però.. è un tranquillone, dovrebbe aprirsi un po’ di più, essere un po’ più cattivo, anche in allenamento.
– Velizar Kiossev.. Willy? – … Kiossev? Non è bulgaro – che nazionalità vuoi attribuirgli? – ok, è stato a Firenze e se stai lì, parli l’italiano in maniera impressionante, ecco, parla l’italiano meglio di noi innanzi tutto, poi gli piace lo sport, non solo la pallavolo, con lui mi capita di parlare anche di calcio, di poker, di tennis, è uno sportivo, con lui mi diverto a parlare anche d’altre cose, non solo di pallavolo – poi è un gran simpaticone – è alla mano come Luca.
– Fabrizio Ferraiuolo – Fa sempre il figo della situazione, però lo smonto ogni volta, ci capita d’uscire insieme alla sera, anche con lui ho un bel rapporto.
– Peppe Defina – Peppe “il bello” – ma Ferraiolo lo sa che Peppe è “il bello“? – sì, loro sono i fighi della squadra, infatti mi chiamano sempre quando c’è da andare a ballare – … capisco – Ho un buon rapporto con tutti – fino a quest’intervista..–
– Adesso parlami del coach – All’inizio col mister c’è stato un po’ di contrasto, perché ho tardato qualche volta – infatti ti ha definito il ritardatario – è vero, ho ritardato qualche volta perché non avevo ancora finito di lavorare, non mi ero organizzato benissimo con gli orari anche perché non sono indipendente dal punto di vista automobilistico, mi devo arrangiare con i miei genitori, ho tardato, magari lui ha pensato che ero poco serio non conoscendomi – credo pensasse che sei molto giovane, non poco serio – anche questa è la pallavolo, mi riferisco alle regole da rispettare. Posso aver dato l’impressione di non essere disciplinato, però nei quattro anni a Vibo mi hanno addestrato bene, è stato solo un attimo di.. forse ero stanco dell’estate, non riuscivo ad organizzarmi mentalmente, quindi i primi giorni mi sono trovato a disagio. Gli ho fatto vedere che m’impegno, quindi adesso è contento.. forse è contento?! – Al coach ho chiesto di te, siamo a parti inverse, una battuta su Cesare Pellegrino uomo ed allenatore – Gli piace il rapporto umano col giocatore, se qualcuno ha un problema, spera che il giocatore vada da lui per parlarne a quattr’occhi e risolvere subito la questione. Come allenatore grida, forse un po’ troppo, comunque è giusto che lo faccia – adesso urlerà più forte con te – .. e ci fa allenare tanto.. mamma mia!! Sono stanco – eri già stanco per l’estate trascorsa a lavorare in un lido. Lavorare.. si dice così? Meglio non chiedere.. poi è arrivato pure Pellegrino – Sì, è così!!! Comunque, il mister ci tiene, lo vedo abbastanza concentrato sul campionato, ci tiene molto.
Il pubblico della Pubbliemme, cosa t’aspetti?
Che riempia il palazzetto, le partite quest’anno saranno tutte interessanti, ci sarà uno spettacolo bello da seguire – si capitalizza il lavoro svolto negli anni passati, si consolida la ritualità della domenica al campo – e in ogni caso è un bel vedere, segui la partita e ti diverti. Vorrei ci fosse tanta gente, non solo per le gare più importanti, ma per tutto il campionato – coppa inclusa – il pubblico è importante – vincere sempre annoia – come lo scorso anno, abbiamo vinto tutte le partite, ma il palazzetto non era sempre pieno e forse proprio perché eravamo noiosi, vincevamo facile, erano presenti solo nelle gare più importanti, ma il pubblico è importante perché si sente.
Hai lavorato un po’, ti senti meglio, migliorato anche rispetto alle potenzialità di gioco, pensi di poter far di più?
Premetto che c’è sempre da imparare, specie dai compagni di squadra più grandi, adesso mi sento in forma, fisicamente pronto. Dal punto di vista tattico aspetto di studiare le squadre che incontreremo, serve visionare i video e quant’altro – tecnicamente pensi di poter migliorare, crescere ancora? – c’è ancora del lavoro da fare, anche se alla fine le mie doti sono quelle, certo, devo ancora raggiungere il massimo delle potenzialità. Esempio, se non alleno bene il palleggio, posso fare la doppia sul secondo posto, ma se mi alleno sempre su quel fondamentale, con pochi esercizi al giorno, sarò sempre più efficace, perfetto nel fare arrivare la palla là dove serve. – Ferme restando le caratteristiche tecniche individuali, le potenzialità ed anche i limiti, si deve migliorare anche rispetto alle proposte tattiche del coach – L’adattamento alle varie situazioni è fondamentale, parlo di situazioni di gioco non continuo. Se Cesare vuole fare un cambio con un palleggiatore un po’ più lento, la banda deve essere pronta a quel tipo di palla più lenta, quindi partirà più tardi, ci deve essere anche la capacità di dattirsi alle varie situazioni di gioco – siete in dodici, con specifiche caratteristiche da poter sfruttare in base alle esigenze di gioco – c’è chi batte meglio, utile ad esempio per il cambio in battuta in un momento cruciale di partita. Ripeto quanto detto prima, siamo i più forti del campionato a livello d’organico.
Spazio libero, di ciò che vuoi
Presta… facci vincere il campionato!!!
Non ce n’è per nessuno!!!
Foto: Andrea De Pasqua