Orchestra Principato di Seborga concerti Dicembre 2010
venerdì 17 dicembre 2010
Orchestra Principato di Seborga concerti Dicembre 2010
I Solisti dell’Orchestra Da Camera
Principato di Seborga
Dir. M ° Vitaliano Gallo
concerti maratona di pace:
La pace inizia con un Viaggio all’interno di sé stessi, per stare bene con gli altri
e far star bene gli altri. Il veicolo per iniziare questo viaggio è la musica.
Il viaggio è iniziato ad Asti l’11e 12 Dicembre Con l’Associazione: Assisi Pax International
Per proseguire:
Il 18 Dicembre alle 15h Imperia liceo linguistico Amoretti Piazzetta Denegri Musiche di: Tibor Harsanyi
Il 19 Dicembre alle 21h oo Parrocchia di S. Biagio della Cima Concerto per le feste
Il 20 Dicembre alle 14h oo Fondazione Almerini
Via Asquasciati SanRemo Dedicato ai 3 Maestri Makiguchi/ Toda/ Ikeda 80° SGI International
Il 22 Dicembre Concerto privato Rotary Club SanRemo “Solstizio d’Inverno”
Il 24 Dicembre 22h oo via Galilei SanRemo Don Orione “SS Messa”
Il 25 Dicembre10h oo via Galilei SanRemo Don Orione “SS Messa”
Il 26 Dicembre Ceriana SanRemo 16h oo Parrocchia Filarmonica concerto per le feste
Collaboratori: Maria Cristina Noris: clarinetto; Massimo Dal Prà: pianoforte; Enzo Cioffi: percussioni; Giancarlo Bacchi: contrabbasso
STORIA DI UN COMUNE INDIPENDENTE.
Il piccolo comune di Seborga è situato nell’entroterra tra Ospedaletti e Bordighera e dista dal capoluogo circa 46 km.
Seborga fa parte della Comunità Montana Intemelia dal 1º gennaio 2009 quando con la disciplina di riordino delle comunità montane, regolamentate con la Legge Regionale n° 24 del 4 luglio 2008[3] e in vigore dal 1º gennaio 2009, il comune è stato incluso delegando la stessa alle funzioni amministrative in materia di agricoltura, sviluppo rurale, foreste e antincendio boschivo.
Storia
In origine, era un borgo appartenente ai conti di Ventimiglia. Nel 954 il conte Guido cedette questa parte del contado ai monaci benedettini di Lerino. Alla data del 954 può quindi farsi nascere il feudo di Seborga. Nella seconda metà del XII secolo il comune di Genova pretese che Seborga diventasse parte del proprio territorio. Iniziò quindi una causa con l’abate di Lerino e il 13 luglio del 1173 fu emessa la sentenza che confermava il lascito del 954.
Nel 1181 la Repubblica di Genova che aveva esteso i suoi domini sino a Nizza dichiarò di assumere la protezione delle isole di Lerino e quindi anche di Seborga; in realtà, di fatto Seborga continuò a dipendere politicamente e amministrativamente dalla Contea di Provenza[5]. Tale situazione rimase immutata sino al ‘700, secoli comunque caratterizzati da continui litigi sull’entità dei confini di Seborga[5].
Nel 1666, la vigilia di Natale, l’abate Cesare Bacillon appalta a Bernardino Bareste una zecca per la durata di cinque anni dietro a un corrispettivo di 740 lire all’anno. Vi si coniarono imitazioni del petit louis dal 1667 al 1671. Le monete recavano al dritto il busto di san Benedetto e al rovescio lo stemma ancora in uso. La circolazione di queste monete fu in seguito vietata dal re di Sardegna e le monete stesse furono stigmatizzate dal vescovo di Nizza nel 1672. Sono noti altri contratti di appalto della zecca nel 1679 e nel 1684, ma non sono noti prodotti di questi contratti successivi.
Nel 1697 Vittorio Amedeo II di Savoia è sul punto di comprare il territorio di Seborga ma l’opposizione dei genovesi che fecero pressioni sul Papa fa sì che la vendita si perfezioni solo trent’anni dopo (il 31 gennaio 1729).
Seborga entrò, con la Liguria, nel 1815[5] a far parte del Regno di Sardegna prima, del Regno d’Italia e della Repubblica Italiana poi.
La presunta indipendenza di Seborga
A partire dagli anni ’50 del XX secolo alcuni membri della comunità di Seborga hanno rivendicato un’indipendenza dalla Repubblica Italiana, in virtù di un presunto antico status di principato di cui la località anticamente avrebbe goduto, ritenendo non valida l’annessione al regno di Sardegna.
I cittadini di Seborga eleggono perciò anche un “principe” con funzioni prettamente simboliche (dal 14 maggio 1963 fino al 25 novembre 2009, data della sua morte[10], ha “regnato” Giorgio I, al secolo Giorgio Carbone, e dal 25 aprile 2010 “regna” Marcello I, al secolo Marcello Menegatto), che è coadiuvato da un consiglio di 9 “ministri”, privi di potere legale.
Il “principato” conia una “moneta”, chiamata luigino (nome ispirato a quello delle monete coniate nel XVII secolo), senza alcun valore legale, ma utilizzata come buono spendibile in città; ciò ha suscitato un certo interesse nel mondo del collezionismo numismatico. Il valore dato al cosiddetto luigino è fissato in 6 dollari USA.
Seborga ha anche proprie “targhe automobilistiche” che, però, non possono essere utilizzate se non a latere di quelle italiane. Vengono poi distribuiti ai richiedenti “passaporti” e “patenti di guida” recanti l’effigie e i timbri del “principato”, che hanno unicamente funzione folkloristica e di promozione turistica.
La pretesa indipendenza del “principato” sarebbe, secondo molti, soltanto una trovata pubblicitaria per attirare turisti e investitori[13].
La notizia di una sentenza della Corte Internazionale di Giustizia, pubblicata anche da Il Giornale, edizione online n. 134 del 08-06-2006[14], è stata però smentita dallo stesso portavoce del “Principato” e sul sito della Corte Internazionale non si trova traccia del protocollo citato dal quotidiano[15], né di alcuna azione intrapresa relativamente a Seborga.
Il “principato” non è ovviamente riconosciuto dall’Italia (che ha di fatto la reale giurisdizione sul territorio).