Una serie di disegni, belli nella loro grazia grafica, quelli di Maria Sambataro, che impreziosiscono il testo del libro edito da Nuov’Italia, la casa editrice diretta da Nuccio Cararra e scritto da Francesco Pennica, amante dell’arte e di storia locale.
Gli aquerelli, realizzati con estrema cura, illustrano l’esterno del castello sant’agatese ed una stanza di questo, e nascono dall’incontro tra l’artista e il dottore Francesco Pennica, qualche anno addietro, proprio al castello Gallego.
Lei lo stava accompagnando, facendo da guida, e non essendo santagatese non lo riconobbe, e sconosceva anche che proprio lui in realtà in quel sito aveva trascorso la sua infanzia visto che era il figlio dell’amministratore della famiglia Lanza di Trabia.
In un sottile gioco delle parti, alla fine, Pennica svelò chi era ed alla fine della passeggiata raccontò la sua storia, che era un mix fra favola e realtà.
Erano vividi i suoi ricordi di com’era quel Castello, i colori delle tappezzerie, le decorazioni dei tappeti le forme delle maioliche e anche i mobili i giardini e le tipologie di piante presenti all’epoca in quel luogo incantato.
Maria Sambataro, ne colse anche la velata tristezza, mentre ora guardava quel sito a lui tanto caro, che non riconosceva più, e pensò, attraverso le sue parole ed i suoi racconti di disegnare spazi e luoghi… com’erano.
Tramutando così il disegno in testimonianza. il tratto grafico in documento alla memoria, la sua arte in ricordo.
Un omaggio all’Uomo che raccontava un luogo che non era più come lo ricordava.
E aggiungiamo diventano noi che quei disegni bellissimi, diventano anche una sorta di di documento, senza tempo, che fermano il tempo, prima del restauro e che riportano il castello al periodo della prima famiglia che lo detenne, ossia la famiglia Gallego, cancellando in parte quello che realizzarono i Lanza di Trabia.
Ritornando a quell’incontro, nasce tra lo scrittore e l’artista un bel connubio… con lei rappresenta su carta i suoi ricordi, e parlandone ora evidenzia come oggi sia stato possibile rappresentare una sola stanza e parte dell’ esterno ma – dice – “mio grande desiderio sarebbe realizzare tutte le camere e illustrare una storia per ragazzi”.
Ancora il libro per molti è un inedito, in quanto non è stato presentato in pubblico, ma sarebbe bello, importante, dandogli il giusto valore, che presto la sua presentazione, proprio all’interno del Castello, divenisse realtà.
Maria Sambataro
ha frequentato l’Istituto statale d’arte Cefalù – diplomandosi nel 1995 –