SANT’AGATA MILITELLO – La minoranza consiliare su bilancio e piano di riequilibrio finanziario
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SANT’AGATA MILITELLO – La minoranza consiliare su bilancio e piano di riequilibrio finanziario

“La  modalità  con cui è stato approvato il bilancio ed il ricorso al Piano di riequilibrio finanziario pluriennale  non ha convinto  i consiglieri  di minoranza”.  La nota:

 

La notte porta  “consiglio “ ed …alla “finanza creativa” .

Dopo che il giorno prima la maggioranza aveva disertato in massa  i banchi dell’aula consiliare, ieri sera nuova seduta del Consiglio  Comunale,  nel corso della quale la maggioranza ha approvato la “Delibera di ricorso a piano  di rientro finanziario pluriennale “ senza che sia stato prima ratificato un disavanzo dato dal “disequilibrio strutturale” debitorio nel bilancio previsionale 2018 /2020, e, dunque, l’impossibilità per l’Ente di far fronte alla cospicua massa debitoria con i mezzi ordinari; “disequilibrio strutturale” che, secondo quante ampiamente acclarato da sentenze della Corte dei Conti e della Corte Costituzionale, costituisce, invece, il presupposto fondamentale affinchè si possa ricorrere allo strumento stroaordinario della procedura di riequilibrio finanziario pluriennale.

Dunque, Documento unico di programmazione e bilancio di previsione approvati  dalla maggioranza consiliare senza che sia stata fatta  preventivamente alcuna ricognizione della massa debitoria  e senza avere inserito nel  bilancio previsionale 2018/2020 nessuno  dei debiti certi da riconoscere (gran parte dei quali ereditati dalle amministrazioni 2004-2009 e 2009-2013 dell’attuale Sindaco Mancuso), e precisamente debiti certi per un importo pari a 3 milioni e 750 mila Euro: 2,200 milioni di sentenze da venti anni a questa parte, 800 mila euro di parcelle legali  di oltre 5 anni  fa e 500 mila euro per somme urgenze fatte negli ultimi anni perché  con i  fondi del bilancio si sono dovuti pagare 1,8 milioni di debiti fuori bilancio delle pregresse amministrazioni). La mancata ricognizione debitoria è stata giustificata dalla impossibilità della chiusura del bilancio  in pareggio, qualora i debiti  fossero stati inseriti.

Subito dopo si è proceduto all’approvazione della delibera per il ricorso alla procedura del piano di riequilibrio,  senza che sia stato soddisfatto il presupposto preliminare dato dall’approvazione  di un bilancio  che cristallizzi lo stato di disequilibrio o  di disavanzo dato dai debiti fuori bilancio,  e soprattutto con un bilancio previsionale 2018/2020 approvato, che prevede spese correnti e di investimenti che non sembrerebbero coerenti  proprio con lo stato di un comune in predissesto che ricorre, per tale motivo,  alla procedura di  riequilibrio finanziario pluriennale!

Il ricorso al piano di riequilibrio produrrà la sospensione di tutte le procedure di esecuzione da parte dei creditori per molti mesi e nel frattempo i debiti aumenteranno grazie alla maturazione di nuovi interessi con il rischio di generare contenziosi ed un possibile  dissesto finanziario  del comune!

La  Corte dei Conti, alla quale la minoranza consiliare ha segnalato la questione, valuterà  la bontà della scelta  effettuata  dalla maggioranza che pare oggi essere finalizzata solo a svincolarsi dall’obbligo di fare fronte alle obbligazioni debitorie rinviando  di fatto il pagamento dei debiti del Comune a cominciare  da questo esercizio finanziario.

La  modalità  con cui è stato approvato il bilancio ed il ricorso al PRFP (Piano di riequilibrio finanziario pluriennale)  non ha convinto  i consiglieri  di minoranza, i quali  non hanno  voluto prendere parte al voto (allontanandosi dall’aula) in quanto in palese contraddizione con la logica e le direttive della Corte dei Conti  organo deputato  alla legittimazione  degli atti  in tema di bilanci finanziari.

31 Ottobre 2018

Autore:

redazione


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