CEMENTO NO GRAZIE – Su un triangolo di terra, tra il centro storico e villa comunale  pronti a colare 12.225 metri cubi. La protesta
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CEMENTO NO GRAZIE – Su un triangolo di terra, tra il centro storico e villa comunale pronti a colare 12.225 metri cubi. La protesta

Due documenti, quello del gruppo consiliare Per Brolo e quello di Legambiente Nebrodi contro quello che viene definito uno scempio. La variazione urbanistica nel prossimo consiglio comunale, convocato per domani.

Un triangolo di terra, pensato da tempo per altro. Altre idee e diverso utilizzo. Ora, l’ultimo polmone verde nel centro cittadino, già destinato ad area per attrezzature pubbliche nell’ultimo strumento urbanistico adottato dal Comune di Brolo, grazie alla scadenza dei vincoli presenti, invece di essere considerata “zona bianca” rischia di essere cementificato.

Ma del resto a Brolo è facile perdere il senso del decoro urbano e dell’ambiente. Dai palazzi storici distrutti a quartieri che potevano diventare  splendidi luoghi di ritrovo, totalmente scomparsi.

Questo “triangolo” poteva, nell’immaginario, anche di tante campagne elettorali passate, diventare un tutt’uno con la villa, ospitare un anfiteatro, diventare un parcheggio interrato e sopra avere spazi per la cultura e tant’altro. Insomma una piazza che manca da sempre nel paese, il salotto di una cittadina che ne sente l’assenza.

Ora diventa tema di lottizzazione ma anche di futura campagna elettorale.

i documenti

La nota dell’opposizione consiliare

E per eredità… tasse, dissesto ed una COLATA DI CEMENTO

Con notifica effettuata ai consiglieri il 1° marzo, è stato convocato il consiglio comunale per giorno 7 marzo 2019, con n. 11 punti all’ordine del giorno.

Con una successiva comunicazione avvenuta solo il 4 marzo 2019, l’ordine del giorno suddetto è stato integrato con ulteriori 4 punti, guarda caso non trattati nella conferenza dei capi gruppo.

Tra i punti inseriti dopo l’originaria convocazione desta particolare preoccupazione ed indignazione quello avente ad oggetto l’approvazione di una variante allo strumento urbanistico riguardante il triangolo di terreno sito tra la via Carrubbera e la via Pirandello del Comune di Brolo (esattamente quello dietro il Bar Elite.)

Tale terreno – che costituisce l’ultimo polmone verde del centro cittadino – già destinato ad area per attrezzature pubbliche nell’ultimo strumento urbanistico adottato dal Comune di Brolo, grazie alla scadenza dei vincoli ivi presenti ed alla inerzia dell’attuale amministrazione nella reiterazione degli stessi, potrebbe oggi essere trasformato con l’ultimo colpo di coda dell’amministrazione Ricciardello in una zona edificabile con un indice di edificabilità massimo, pari a 5 metri cubi per metro quadrato.

Insomma sul terreno di Carrubbera si intendono riversare ben 12.225 METRI CUBI DI CEMENTO e quasi 5.000 metri quadrati di costruzione.

Una VERGOGNA inaudita, che dovrebbe essere deliberata da un Consiglio Comunale in scadenza ma che verrebbe ad incidere pesantemente sulle scelte urbanistiche FUTURE del Paese.

E’ bene che tutti i cittadini sappiano che questa amministrazione prima di andarsene intende deliberare un atto che pregiudica la programmazione e la pianificazione comunale futura e che CONTRASTA CON L’INTERESSE PUBBLICO al corretto uso del territorio.

Dopo i dissesti, questa maggioranza lascia in eredità ai cittadini di Brolo una immensa COLATA DI CEMENTO.

Ci chiediamo: quali consiglieri disinteressati avranno il coraggio di votare questo VERGOGNOSO SCEMPIO DEL TERRITORIO BROLESE?

 

La nota di Legambiente

 

AI CONFINI DELLA REALTA’…. OLTRE LA DECENZA

E’ difficile commentare la proposta sulla quale si dovrà pronunciare il Consiglio Comunale di Brolo, una proposta di delibera per adottare una variante al PRG tale da trasformare la destinazione di un’area centrale da “Attrezzatura pubblica” a zona “B1 di completamento”, edificabile con indice di 5 mc/mq. 

La variante permetterà alla proprietà beneficiaria di un simile regalo di realizzare nel terreno già vincolato per l’interesse pubblico un edificio a tre piani fuori terra ed uno interrato, per una superficie complessiva di circa 4.800 mq ed un volume complessivo di oltre 12.000 mc.

Con tutta evidenza si tratta di una proposta che confligge col prevalente interesse generale di assicurare alla città una pianificazione ordinata ed equa.

Qui invece, con una decisione amministrativa arbitraria, si spostano valori significativi in termini di rendita fondiaria, nient’affatto compensabili con la cessione al Comune di un locale di 200 mq e con il versamento degli oneri concessori dovuti per Legge, ma soprattutto si sottrae alla disponibilità pubblica la possibilità di realizzare attrezzature di interesse collettivo, la cui necessità era stata stabilita nel vigente strumento urbanistico generale.

In un caso del genere si va oltre l’urbanistica contrattata per entrare nel campo dell’urbanistica predatoria.

Legambiente annuncia fin d’ora la presentazione di osservazioni e ricorsi avverso la delibera di adozione della variante qualora il Consiglio si determinasse in senso favorevole alla proposta dell’assessore all’urbanistica.

L’uso del territorio e la trasformazione di un’area per attrezzature pubbliche in lotto edificabile non possono essere decise con un provvedimento estemporaneo, alla vigilia delle elezioni e su richiesta dei proprietari: siffatta procedura introduce di fatto una surreale pianificazione à la carte.

Le decisioni in una materia così delicata devono essere valutate all’interno di un Piano Generale dimensionato in relazione al trend demografico, che contenga le necessarie verifiche per la soddisfazione degli standards urbanistici e che sia sottoposto ad un dibattito nel quale siano coinvolte le componenti sociali del paese attraverso gli istituti di partecipazione. 

Per LEGAMBIENTE NEBRODI

ENZO BONTEMPO e ANTONIO TRAVIGLIA

LA REPLICA DELL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE BROLESE

REPLICHE – I chiarimenti dell’amministrazione brolese in merito alla variazione urbanistica

6 Marzo 2019

Autore:

redazione


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