La lettera al sindaco del suo paese
Mi piacerebbe sapere, caro Signor Sindaco, se Lei ha dei sogni.
Se Lei sogna.
Se Le piace sognare.
Se sogna di panchine colorate, se sogna balconi fioriti, insegne luminose, strisce innovative.
Se sogna una Gioiosa con rari intralci, luminosa, nuova, colorata, viva…come la sogno io.
Sa, caro Signor Sindaco, io ne ho uno, nel cassetto e nel cuore. Si chiama ” Risorgere”.
Sa, Signor Sindaco, nel mio sogno si vedono pochi frangiflutti e molti spazi aperti. Si vedono vetri non più opachi, ma nitidi e chiari.
Si vedono treni veloci su cui salire e locomotive da abbandonare. Si vedono prati bagnati con getti d’ acqua per potersi rinfrescare dopo una giornata di caldo torrido. Si vedono orizzonti e nessun confine. Si vedono uomini, un’ amalgama umana composta da uomini di buona volontà. Si vedono vie ” segrete ” , le cosiddette vie del piacere, veicolate da questo Desiderio chiamato Amore, Amore per la propria Terra.
Vedo una società civile unita e non più divisoria. Vedo ancora una società civile fuori dalle logiche politiche con tanta voglia di rimboccarsi le maniche per ridare dignità e spazio ad un paese claudicante.
A queste mie affermazioni Lei, dall’alto della visione che Le appartiene, mi risponderà che nei miei sogni ne vede uno più affine alla “follia” che qualifica la realtà e che ahime’ non ravviso, e si chiama utopia.
Mi parli del suo, allora…
“Tutti sanno che una cosa è impossibile da realizzare, finché arriva uno sprovveduto che non lo sa e la inventa.”
AlbertEinstein