“Non si può abbassare la guardia ed occorrono interventi tempestivi e concreti”.
Un pizzico di scetticismo nella nota stampa diffusa dalla minoranza consiliare santagatese sul punto nascita dell’ospedale in attesa di provvedimenti formali. La nota
“Il punto nascita dell’Ospedale di Sant’Agata di Militello rimane”; questo l’annuncio dell’assessore Bernardette Grasso. L’entusiasmo per tale risultato, al momento, è dovuto alla circostanza che l’Assessore Razza abbia “dato l’ok ai lavori di intervento strutturale e allo stanziamento delle relative risorse per il punto nascita”.
Vogliamo accogliere con ottimismo tale notizia, in attesa che si possa avere un provvedimento formale che attesti la sopravvivenza del “punto nascita” nel nostro paese (in deroga alla normativa vigente).
Il rischio del depotenziamento dell’ospedale e della chiusura del punto nascita è stato per noi consiglieri di minoranza una questione fortemente sentita e per cui abbiamo profuso il massimo impegno (da ultimo con l’impugnazione del Decreto Assessoriale contenente le previsioni penalizzanti per il nostro ospedale), tanto che ci saremmo aspettati che, tra i ringraziamenti espressi dal sindaco Mancuso, ci potesse essere un cenno alla nostra attività, considerato che, grazie al Consiglio aperto, tenutosi a seguito della nostra richiesta di convocazione, la città ha avuto la possibilità di interloquire sul punto con l’Assessore Grasso ed il Direttore Generale dell’ASP di Messina Dott. La Paglia.
L’importante, comunque, alla fine è il risultato, che auspichiamo, raggiunto almeno in parte. Se si vuole mantenere l’ospedale, non si può abbassare la guardia ed occorrono interventi tempestivi e concreti. Nei giorni scorsi è stato detto che l’ospedale di S.Agata dovrebbe diventare “Centro di primo livello per patologie tempo-dipendenti “
Sulla carta però l’ospedale di Sant’Agata di Militello è classificato ospedale di base e non centro di primo livello o spoke, manca dei servizi e delle caratteristiche di tale tipologia di ospedale (Dipartimenti di Emergenza, Accettazione, osservazione breve con degenza e rianimazione, maggiori unità complesse).
Quindi sarebbe necessario che questa caratterizzazione del nostro ospedale come centro spoke di primo livello per le reti delle patologie temporo dipendenti dell’infarto, dell’ictus e del trauma fosse supportata da atti concreti che ne consentano la sostenibilità in termini di strutture complesse funzionali potenziate e non declassifficate, per dare una risposta efficiente alla sempre più crescente domanda di salute nel campo dell’emergenza/urgenza. Altrimenti, nel caso ciò non si verificasse, avremo aggravato la situazione attuale non rendendo un servizio adeguato. Inoltre, visto che sono previste diverse autoambulanze destinate sul territorio dei Nebrodi con la programmazione delle Aree interne, al massimo l’ospedale di Sant’Agata potrebbe diventare solo un centro di smistamento di pazienti negli altri centri di riferimento della rete delle patologie tempo-dipendenti.
E poi ancora, neanche il tempo di compiacersi della notizia, che ci fa ben sperare sul punto nascita che dovrebbe essere messo in sicurezza … ed ecco che arriva un’altra tegola: la notizia che tra i cinque Pronto Soccorso che dovrebbero chiudere (ed essere accorpati ad altri ospedali), è ricomparso anche quello dell’Ospedale di S.Agata.
Previsione inaccettabile.
A quanto pare c’è tanto da ancora da fare ed il nostro impegno continuerà senza soste non solo per difendere il nostro ospedale da possibili chiusure o depotenziamenti, ma anche per rilanciarlo e farne un punto di riferimento per tutto il territorio.
Consiglieri di minoranza Sant’Agata di Militello