Arcigay esprime soddisfazione per l’accordo raggiunto oggi per la presentazione di un disegno di legge regionale che intende dotare la Sicilia di una norma favorevole al riconoscimento delle unioni civili,
di un registro regionale delle coppie di fatto e a condanna di “qualsiasi discriminazione legata all’etnia, alla religione e all’orientamento sessuale”.
“E’ un segnale di apertura politicamente rilevante quello che viene oggi dalla Sicilia”, piega Daniela Tomasino, vicepresidente di Arcigay Palermo, “e risponde direttamente a una richiesta delle associazioni che compongono il Coordinamento Stop Omofobia sostenuta nella piattaforma politica del pride regionale 2010 di Palermo, al quale avevano aderito tutte le realtà LGBT siciliane. Il disegno di legge prosegue la strada tracciata dal protocollo anti-discriminazione firmato dalla Regione con l’Unar ed è in linea con le recenti approvazioni, da parte dei consigli comunali di Palermo e di Milazzo, rispettivamente di una mozione contro l’omofobia e del registro delle unioni civili.”.
Per Paolo Patanè, presidente nazionale Arcigay è sorprendente “la trasversalità dei firmatari della proposta che vanno dall’Udc, al PD, a Futuro e Libertà fino al Pdl. Ci sembra esemplare di un metodo politico di condivisione che ha finalmente compreso che i diritti devono essere sostenuti indipendentemente da steccati ideologici o biografie politiche: i diritti di gay, lesbiche trans sono politicamente unificanti”.
Secondo i due esponenti l’accordo è un buon punto di partenza. L’ipotesi di uno strumento inedito come il registro regionale delle coppie di fatto, non dovrà rimanere nell’alveo del simbolico ma dovrà garantire diritti-doveri concreti alle coppie di fatto. L’auspicio è che prosegua e si rafforzi il coinvolgimento delle associazioni LGBT siciliane nell’iter di definizione del disegno di legge.
Stefano Bolognini, ufficio stampa Arcigay