Ora incominciano ad arrivare i primi ricorsi. La denuncia del Pdci, dunque, non è rimasta inascoltata.
“Illegittimo” è il concorso in questione, sostengono due avvocati messinesi che, per conto di un ingegnere, hanno presentato al Tar di Catania ricorso avverso il bando chiedendone l’annullamento.
Le motivazioni? Quelle stesse sollevate dal Pdci nella nota “La buzzancata di fine anno” sottoriportata.
Il Pdci mette a disposizione di eventuali altri ricorrenti la propria struttura.
MESSINA È ORAMAI UNA MONARCHIA DELLE BANANE. LA BUZZANCATA DI FINE D’ANNO
L’Amministrazione Comunale chiude l’anno col botto e ci regala l’ennesima buzzancata. Dopo essersi guadagnata un procedimento penale per la nomina del dirigente tecnico dell’Urbanistica la giunta Buzzanca sollecita un altro procedimento penale decidendo di bandire un concorso per due dirigenti tecnici.
L’Amministrazione Comunale chiude l’anno col botto e ci regala l’ennesima buzzancata.
Dopo essersi guadagnata un procedimento penale per la nomina del dirigente tecnico dell’Urbanistica (cui sono stati trasferiti dipendenti da tutti gli altri uffici con grave danno per la loro funzionalità) la giunta Buzzanca sollecita un altro procedimento penale decidendo di bandire un concorso per due dirigenti tecnici. Nulla di male, fin qui, se non fosse che:
1) Il concorso in questione è stato bandito, in data 30 dicembre 2010, con determina “dirigenziale” (sia pure su direttiva della giunta che assume pienamente la responsabilità delle probabili irregolarità delle modalità di accesso) da un dirigente che non è dirigente ma facente funzioni: il Segretario Generale Alligo che ricopre anche l’incarico di dirigere il dipartimento personale;
2) il concorso è riservato ai dipendenti comunali (per la qualifica dirigenziale occorre il concorso pubblico);
3) se – come si dubita – è destinato, oltre che ad un capo sezione dell’Urbanistica da lungo tempo ai margini della dirigenza, anche ad un ex perito industriale – divenuto rapidamente direttivo a tempo indeterminato, capo di gabinetto e dirigente a tempo determinato, oltre che da tempo commissario dell’ATO3 con iniziative di dubbia legittimità – non esisterebbero i requisiti di legge per la partecipazione;
4) per consentire una partecipazione più “ampia” (?) potrebbe essere stata ammessa la possibilità di partecipare anche a chi , come il Nostro, non sembra possedere la laurea quinquennale richiesta per i “normali” concorsi a dirigente.
Seguiranno ulteriori dettagli sulla prevedibile irregolarità di gestione del concorso.
Antonio Bertuccelli, segretario provinciale Pdci Messina