Barcellona – Hugo Race in concerto al centro per la Pace
Cultura

Barcellona – Hugo Race in concerto al centro per la Pace

n103077500535_2374Ecco un altro attesissimo evento per la notte di Barcellona PG, questa sera alle ore 22 e 30 presso il Circolo per la Pace di Porto Salvo, si esibirà il chitarrista australiano Hugo Race.

Di seguito una breve recensione di Carlo Cimmino sul chitarrista.

Hugo Race viene da lontano. Musicista e produttore (è titolare della Helixed) da circa anni trenta, nasce a Melbourne, Australia. Prende a suonare in giro per il mondo già giovanissimo. Nel 1982 forma la sua prima band, i Plays With Marionettes. Nel 1983, dopo essere stato parte integrante dei Birthday Party durante gli ultimi mesi di vita della band, è tra i membri fondatori dei Bad Seeds. Con Nick Cave e i semi malvagi prende parte alle registrazioni di “From Her to Eternity” e collabora saltuariamente, su disco e dal vivo, fino alle registrazioni di “Murder Ballads”. Nel frattempo mette in piedi, e scioglie, una sua band in Australia, The Wreckery. Poi si trasferisce in Europa, dove, con il “collettivo mutevole” True Spirit, pubblica ancora oggi dischi a nome Hugo Race & the True Spirit. L’ultimo disco, “53rd State”, è stato dato alle stampe lo scorso giugno (Glitterhouse Records).

Vanta, negli anni, collaborazioni con, tra gli altri, Mick Harvey, Nikki Sudden (e The Jacobites), Marta Collica (con cui condivide il progetto Sepiatone), Cesare Basile, Manuel Agnelli e gli Afterhours. Lavora inoltre alla colonna sonora di “Dogs in Space” di Richard Lowenstein, “Ghosts… of the Civil Dead” di John Hillcoat (quello di “The Proposition”) e “The Queen of the Damned” di Michael Rymer.

Hugo Race è un cittadino del mondo. Ha girato il pianeta in lungo e in largo e da anni vive più o meno stabilmente in Europa. Ma solo in Sicilia, tra la fine degli anni novanta e i primi del nuovo millennio, ha scoperto qual’è la “vera musica”.
Una sera se ne sta a Palazzo Ramacca (Palermo) a realizzare delle installazioni sonore. “Sculture sonore” create mixando suoni presi dalla radio, da nastri audio e da compact-disc. Palazzo Ramacca è alla Vucciria, storico quartiere popolare del centro e sede dell’omonimo mercato reso immortale dal grande Renato Guttuso nel 1974, e, quando il suono si diffonde nei dintorni, un gruppo di ragazzi del posto, buona parte dei quali lavora nella “carnezzeria”, raggiunge la postazione di Hugo e gli chiede di cambiare musica. E’ così che Hugo Race entra in possesso di un mucchio di cassette audio pirata degli anni ’70.
Hugo inserisce un nastro nel lettore e subito rimane profondamente colpito da “quella voce, da quella orchestrazione iper-drammatica e dalle melodie napoletane dal retrogusto medio-orientale.” E’ la svolta. Ha scoperto la “vera musica”: i nastri contengono versioni originali delle canzoni di Mario Merola. Hugo comincia a mixare Merola con quello che stava suonando. Il risultato gli piace. Sente che quello che sta facendo ha un forte legame con la sua storia nel sud Italia. Decide di andare fino in fondo alla faccenda e di farne un disco.

Disco, “The Merola Matrix”, che viene registrato presso le strutture dello “Zo centro culture contemporanee” di Catania nel 2004. Hugo entra in possesso di cassette pirata, vinili, video e registrazioni di film di Mario Merola. Poi mixa, reimpasta, ricicla, copia e incolla, taglia. Mette assieme la voce di Merola e canti della tradizione napoletana e siciliana con sequenze e loops elettronici. Suona. Ne esce fuori una rilettura post-moderna, a tratti inevitabilmente ironica, ma soprattutto entusiasta, di uno spaccato importante della cultura popolare del mezzogiorno: la sceneggiata nel periodo che va dagli anni settanta alla metà degli anni ottanta.
Ma “The Merola Matrix” non vuole essere solo una rilettura della cultura popolare di quegli anni messa in musica e su video dai film di Mario Merola. “The Merola Matrix” è una vera e propria colonna sonora. “The Merola Matrix” è la colonna sonora di un film che non è stato scritto, o partorito dalla mente di un regista, ma dalla storia. Nel bene e nel male. Perché qui al sud “pure noi, poco per volta, moriamo insieme alla terra.”

“The Merola Matrix” è un progetto audiovisivo. Ho avuto modo di visionare i contenuti video del progetto al PAN (Palazzo delle Arti di Napoli) l’estate di qualche anno fa. Credo fosse il 2005. In quell’occasione Hugo Race suonava per l’anteprima della successiva edizione del Neapolis Festival. Sullo schermo si alternavano sequenze cinematografiche tratte da film di Mario Merola. Su tutte mi preme di ricordare quella, memorabile, in cui al porto di Napoli – quello che Saviano ha definito un “ano di mare” – Merola saluta e abbraccia un giovane Nino D’Angelo che si è prodigato in prima persona di portare sulla retta via. Il film credo sia “Tradimento”. Ma poco importa, che tanto ve lo sconsiglio.

Tratto da http://www.debaser.it/recensionidb/ID_28091/Hugo_Race_The_Merola_Matrix.htm

31 Luglio 2009

Autore:

admin


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