Vola alto sulle polemiche delle ultime ore: “non mi appartengono” – dice – ringrazia chi ha lavorato ma soprattutto l’assessore segna il punto sul futuro che vorrebbe per la festa più antica del paese.
Con i fuochi pirotecnici di ieri sera va in archivio la Festa di Maria SS Addolorata di Piana.
Nel parla Nuccio Ricciardello.
“Se la festa va vista come momento di incontro, questa può essere senza tema di smetita classificata come un successo, con una processione partecipata, con la gente in Chiesa e gli amici ed i volontari, insieme ai fedeli, tutti a prodigarsi perché ogni cosa funzionasse alla perfezione”.
E aggiunge: “Se la festa è spettacolo, in relazione al budget disponibile non si poteva far di meglio. Mery Gitto è stata una grande professionista insieme alla sua band e il momento eno-gastronomico ha davvero fatto registrare buoni numeri”. Ed ancor l’assessore Ricciardello evidenzia: “se facciamo il paragone con gli anni d’oro quelli dei finanziamenti erogati a piene mani e facilmente, allora ci sarebbe molto da discutere, ma non sono più quei tempi e forse ne paghiamo le conseguenze anche per quelli… su tanto e non solo sul programma di una o più feste”.
Ma poi aggiunge ancora: “Non è tempo di far polemiche, non mi appartengono, sconosco retroscena e favole, anzi leggende, metropolitane che infarciscono in questi giorni i social, ma voglio ringraziare – senza se e senza ma – padre Enzo Caruso per l’impegno profuso e soprattutto il gruppo dei volontari della festa per l’energia e l’entusiasmo speso perché tutto funzionasse. Ecco se devo dir Grazie partire proprio da loro”.
E poi, grazie ai consiglieri comunali, soprattutto quelli del quartiere che ho visto sempre presenti e con i quali ho condiviso emozioni e progetti proprio su questa festa”.
Nuccio Ricciardello considera la Festa di Piana, in quest’edizione, un punto zero, quello della ri-partenza.
Una punto di svolta, per il suo rilancio al pari di altre feste importanti del centro e delle contrade.
“Confido in un lavoro corale, che coinvolga tutti, senza remore o appartenenze, che porti a far rigenerare la voglia di costruire un momento popolare collettivo.
Questo va costruito nel tempo, alla luce di nuove esigenze sociali della contrada – parlando di Piana – considerando come questa urbanisticamente e socialmente si è evoluta, oggi è un quartiere che con una propria identità fa un tutt’uno con il paese. Bisogna evitare gli sbagli del passato, riannodando anche quel tessuto sociale che si è sgranato.
La Festa ritorni Festa, distinguendo l’aspetto religioso con quello dell’intrattenimento, facendone un punto cardine dell’estate brolese, richiamando in un nuovo amarcord i fasti che l’hanno resa tra le feste più belle del comprensorio. – E conclude – Senza grandi fondi, ma con umiltà e passione, con la voglia di fare…. insieme. potremo tornare a farla davvero grande e attrattiva. Trovando i giusti spunti di dialogo con il sacerdote, come giusto che sia” .
Questo dice Nuccio Ricciardello, per guardare avanti.. perché, come Brolo, anche la Festa di Piana sia di tutti.