DEPURATORE CONSORTILE ECO3 – Tutto OK, ma la maleducazione sta a mille e le acque su tutta la costa sono insozzate di tutto da “bollino nero”
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DEPURATORE CONSORTILE ECO3 – Tutto OK, ma la maleducazione sta a mille e le acque su tutta la costa sono insozzate di tutto da “bollino nero”

Si è svolta nel pomeriggio di Sabato 10 agosto 2019 la visita guidata presso il Depuratore consortile ECO3, che tratta le acque reflue urbane provenienti dai Comuni di Brolo, Piraino e Sant’Angelo di Brolo, uno dei pochi impianti efficienti e funzionanti della provincia di Messina. Ma le condizioni del mare lasciano ugualmente perplessi.

 

L’evento, organizzato dall’Osservatorio sugli impianti di depurazione e sulla qualità delle acque di balneazione della costa dei Nebrodi promosso da Legambiente Nebrodi – Circolo “Tiziano Granata”, si è posto l’obiettivo di far vedere direttamente ai visitatori quali sono le strutture che costituiscono la linea di trattamento acque e quella relativa ai fanghi di supero e gli stadi del processo depurativo, dal momento in cui i liquami, dalla condotta fognaria, entrano nell’impianto a quando escono attraverso lo scarico per riversarsi in mare.
Alla presenza del Direttore tecnico Tindaro Pino Scaffidi, che ha illustrato dettagliatamente il funzionamento del depuratore, del Gestore Francesco Rizzo e del Chimico di processo Paolo Abbadessa, si è stati condotti nel primo box dell’impianto dove avviene la vagliatura/grigliatura e disoleazione del refluo, poi si è passati alla prima vasca di sedimentazione che permette di abbattere il materiale solido e grossolano presente nelle acque, successivamente si è entrati nel secondo box che contiene le vasche di ossidazione a fanghi attivi, il cuore del processo depurativo, dato che qui viene degradata la sostanza organica attraverso il lavoro dei batteri in presenza di ossigeno; di seguito è stata fatta vedere la seconda vasca di sedimentazione che raccoglie il materiale solido prodotto dalla digestione della massa batterica, i fanghi, che vengono inviati nelle apposite vasche di stabilizzazione e disidratati/ispessiti tramite nastropresse, per poi poter essere avviati a smaltimento.
In ultimo si è passati a far vedere il sistema di disinfezione finale, composto da dodici lampade a raggi ultravioletti che permettono l’eliminazione di quasi tutti i batteri fecali presenti nel liquame, in particolare Escherichia Coli, senza utilizzare il cloro come disinfettante ed ottenendo così un notevole beneficio ambientale, viste le caratteristiche inquinanti di tale sostanza. La visita si è conclusa nel laboratorio chimico di cui è dotato l’impianto per effettuare le autoanalisi, in modo da avere in maniera continuativa ed in tempo reale lo stato di qualità delle acque e dei fanghi, con la possibilità di intervenire per modificare le fasi del processo in caso di risultati anomali. All’incontro hanno, tra gli altri, partecipato il Presidente del Consorzio ECO3 Maurizio Ruggeri, Sindaco di Piraino, il Responsabile dell’Ufficio Tecnico del Comune di Capo d’Orlando Mario Sidoti Migliore, studenti e cittadini della zona interessati alla qualità delle acque di balneazione.
E se questa è una buona notizia, che conferma i dati che la stessa LegAmbiente aveva fornito nelle settimane scorse, la cattiva notizia riguarda le condizioni delle acque, che su tutta la costa sono da “bollino nero”.
Sporcizia galleggiante, di tutto, frutto dello scarico considerato di turisti, villeggianti, residenti, anche quelli abusivi, mettono a rischio la balneazione.
L’area di PonteNaso, la foto in alto è è di ieri, è davvero una fogna a cielo aperto, e poi c’è la questione degli altri depuratori che non funzionano, ma anche le condotte che portano i reflui ai depuratori sono da attenzionare.
Di fatto il problema sussiste. Ed è serio.
13 Agosto 2019

Autore:

redazione


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