Se da un lato si è colta la disponibilità politica , dall’altro, l’amara constatazione che il distacco tra Stato, rappresentato dall’Anas e la Regione è sempre più netto, nel confitto di competenze e di priorità, al punto che oggi il Cas è un enti “inutile”, troppo dipendente dell’Anas, sotto il profilo decisionale ed economico e difficilmente potrà venire a capo di una situazione che da “normale manutenzione” è diventato, nel tempo, un cronico caso di totale ristrutturazione della rete autostradale siciliana.
“Serve a questo punto ha detto- Teodoro Lamonica , che di fatto guidava la delegazione – un intervento deciso della Politica per ridare dignità ai ruoli”.
Fare il quadro dell’incontro di ieri mattina, alla’Ars, tra i rappresentanti del movimento di base della protesta che rivendica la sicurezza sulle autostrade siciliane e la IV commissione dell’Ars ”ambiente e territorio”, alla presenza anche di Calogero Beringheli, commissario straordinario del Consorzio Autostradale Siciliane, sarebbe, per racchiudere il tutto in un unico comunicato stampa, complesso, articolato, farraginoso, a tratti dispersivo.
Come evidenzia Enzo Caputo, che tratteggia i contorni dell’incontro “è il quadro del momento di confusione politica che si respira all’Assemblea, dove c’è un gioco di ruoli e di ridefinizione delle parti”
Teodoro Lamonica , aggiunge, “Eppure bisogna iniziare da un punto, quello della protesta e del bisogno dei Cittadini che chiedono sicurezza, e guardare positivamente, anche, a quello che appare, un dialogo tra sordi”.
Ma andiamo per ordine.
Ieri a Palermo c’erano, i sindacalisti Vincenzo Caputo e Giovanni Sutera, Teodoro Lamonica, i sindaci Enzo Sindoni, e Giuseppe Venuto, l’addetto stampa del “movimento” Massimo Scaffidi, il consigliere comunale Beppe Forzano, pattese e da sempre attento osservatore del problema sicurezza sull’autostrada, oltre allo stesso Teodoro Lamonica, tutti in rappresentanza di questo movimento che nelle ultime settimane ha decisamente puntato l’indice sul problema autostrade.
Determinando, di fatto, interventi e prese di posizione che, a catena, si stanno definendo in queste ore. Vedi le prese di posizione dei Parlamentari a Roma, i riflettori della stampa, e guarda caso, una serie di interventi manuetentivi sulla “rete”.
Dall’altro lato, In Commissione, c’erano, oltre ai rappresentanti dello stesso organismo assembleare, presieduto inizialmente da Roberto Ammatuna, e poi da Mancuso Fabio Maria del Pdl, giunto in ritardo, anche una folta presenza dei deputati messinesi, da Franco Rinaldi, il promotore dell’incontro, a Giuseppe Buzzanca, da Filippo Panarello a Giuseppe Picciolo, fino a Nino Beninati, forse il deputato più concreto che ha individuato nella definizione di una revisione dell’Accordo di Programma lo strumento per trovare i fondi necessari per alcuni interventi, prelevandoli dai quelli già impegnati per progetti che non potranno mai più essere realizzati.
Una sorta di revisione delle opere che altrimenti resteranno sempre sogni nel forziere della politica.
L’incontro dopo i preamboli iniziali, e la disamina, sconfortante della situazione amministrativa del Cas, è entrato nel vivo quando Beringheli ha evidenziato la situazione e la voglia del fare , orfani di fondi e ricca di problematiche, del Cas.
Il Commissario ha parlato delle gare di affidamento dei lavori, già espletate in questi giorni, di quelle da fare nelle prossime settimane, ma anche delle ipotesi progettuali che potrebbero modificare il volto e dare sicurezza ed affidabilità alla rete autostradale siciliana.
Nel dettaglio il Commissario ha parlato della nuova illuminazione degli svincoli dell’area di Messina città, della sicurezza di alcuni tratti viari, di quanto fatto nella tratta tra San Giovanni La punta e Giardini, e di tanti altri progetti che financo prevedono la pavimentazione dell’intere rete autostradale, l’apertura di nuove aree di servizio (attualmente da Falcone a Termine, più di 140 km di autostrada, nella tratta da Messina a Palermo, ne è sguarnita, al pari di una pista sahariana), la revisione dei contratti di affidamento di dette aree, la sistemazione dei cavalcavia, il problema delle infiltrazioni d’acqua nelle gallerie.
Ma su tutto questo a parte la marea di fondi necessari ( ha battuto cassa all’Ars per più di 50 milioni d’euro), grava anche il rischio dei pignoramenti che potrebbero bloccare i fondi oggi già disponibili e nei poteri del Cas. Quelli provenienti dal pagamento dei pedaggi. Ed in tal caso andrebbe a perdersi la possibilità di veder messe in funzioni colonnine di soccorso, cartelli indicatori elettronici, e la nuova segnaletica verticale andata già in appalto.
Di fatto si è parlato del nulla pieno di niente.
Una situazione gravissima, che denuncia l’insicurezza, nei fatti, della rete autostradale… sotto gli occhi di tutti.
E sarebbe bene indagare su chi, negli anni, ha determinato quest’immobilismo, che di fatto, diventando cronico ha trasformato l’ordinaria amministrazione manutentiva in una totale ristrutturazione di una rete autostradale che potrebbe anche essere chiusa e interdetta al traffico, come ha detto lo stesso Mancuso, in un espressione che diventava quasi una minaccia.
Comunque, grazie al Movimento, si è scoperto un vaso di Pandora pieno di problematiche, emergenze, rischi, omissioni, noncuranze, mal gestione, assenteismi, carenze di idee, di progetti, di interessi che nessuno aveva mai eletto a dibattito pubblico.
E non si parla di una strada interpoderale, ma di una arteria autostradale che anche i parlamentari percorrono quasi quotidianamente, a loro rischio.
Quindi le problematiche legate all’insicurezza, a buche che diventano trincee, a gallerie non illuminate, a colonnine di soccorso guaste a mancanza di controlli, che oggi sono chiare a tutti… e tutti, quelli che contano. e sapevano . oggi sono chiamati a decidere, intervenire, programmare, darsi la classica “mossa”.
Forse questo è il grande successo dell’incontro di mercoledì a Palermo.
“Perche non farlo prima, dice Forzano, quando una normale amministrazione e gestione della manutenzione non avrebbe portato all’attuale emergenza, avremmo evitato di piangere i morti, gli incidenti”.
Il Commissario del Cas ieri ha chiesto fondi, tanti fondi ma ha anche parlato di assunzioni, di mancanza di ragionieri, delle denunce subite dai sindacati, della mancanza di casellanti, di partime e fultime, problemi che erano distanti dal tema dell’incontro, – la sicurezza – , ma che alla fine permettono, a tutti, di tessere la trama della rete di una struttura – il Cas – che ha mille ed un problema.
Enzo Sindoni chiede interventi immediati, si domanda, senza risposta, come mai pavimentare trenta chilometri della Taormina Messina, possa costare quanto la tratta Messina Furiano, che ne conta più di 120, e giunge alla provocatoria affermazione che metterà il lutto al tricolore, per la festa del 150 anni della nazione, per onorare i morti in autostrada.
Questo quando Berlighieri afferma che poi, alla fine fine, a parte le carenze strutturali, per gli incidenti è sempre colpa della velocità e del fatto che si “legge il giornale quando si guida”.
“Un offesa ai morti” dice anche Enzo Caputo, e lo stesso presidente della commissione, Mancuso, richiama il Commissario.
I lavori comunque non si concludono, restano aperti ad un prossimo incontro, alla presenza dell’assessore regionale ai trasporti, ieri, incolpevolmente, non convocato
“Ma almeno dice Teodoro Lamonica, si è iniziato a discutere”.
Alla commissione assembleare il Comitato ha lasciato una corposa documentazione, quasi un dossier, e la rassegna stampa sullo stato dell’A20, Messina\Palermo.