38enne assolto dall’accusa di coltivazione e detenzione ai fini di spaccio di marijuana perché il reato non sussiste.
Nel giudizio con rito abbreviato, celebrato al Tribunale di Patti, il giudice monocratico Chiara Catalano ha accolto la tesi dell’avvocato Rosario Condipodaro, difensore del 38enne, secondo cui le modiche quantità coltivate e detenute in casa non sarebbero state tali da consentirne l’eventuale spaccio, destinate, invece, per l’uso personale.
Inoltre, per l’uomo, impegnato regolarmente in attività lavorativa, non sussistevano ragioni di necessità economica da indurlo ad intraprendere attività illegali per il suo sostentamento.
La vicenda risale al 25 agosto, durante un servizio finalizzato al contrasto dei reati in materia di stupefacenti, i Carabinieri della Stazione di Piraino avevano individuato in contrada Lacco, due piante di cannabis indica, dell’altezza di 130 cm, coltivate nelle pertinenze dell’abitazione del 38enne.
A seguito di perquisizione domiciliare, l’uomo era stato arrestato, poiché trovato in possesso di ulteriori tre piante di cannabis e di circa 130 grammi di marjiuana essiccata, oltre ad un bilancino di precisione, consegnato spontaneamente ai militari.
Il 38enne è stato quindi assolto dal reato di coltivazione a fini di spaccio perché il reato non sussiste e dall’accusa di detenzione ai fini di spaccio perché il fatto non è previsto dalla legge come reato.