MOSTRE – “Isola” la personale di Gerlando Giaccone allo studio Cocco Arte Contemporanea
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MOSTRE – “Isola” la personale di Gerlando Giaccone allo studio Cocco Arte Contemporanea

Sabato 1 Febbraio 2020, alle ore 18.00, lo studio d’arte Cocco Arte Contemporanea (via F.Todaro,22-Messina) inaugura “ISOLA”, mostra personale di Gerlando Giaccone, curata da Laura Faranda.

ISOLA è una selezione dei più suggestivi lavori della vasta, sempre nuova ed originale produzione di Gerlando Giaccone.
Una produzione in partenza fotografica ma che, grazie alla tecnica sperimentata da Gerlando, una tecnica assolutamente nuova e unica nel suo genere (sono davvero pochissimi in Italia ed all’Estero coloro che la realizzano e con particolari minuzia e maestria) supera tale dimensione divenendo “pittura”. Ma una pittura particolarissima, che soltanto attraverso tale “trasformazione” riesce ad esprimere tutta l’emotività, la suggestione, la magia di quanto ritratto dall’artista.
Le opere sono in Polaroid Originals trattata con pastelli ad olio Sennelier; in Fuji Instax Wide trattata con pastelli ad olio Sennelier ed in Pellicola PolaroidOriginals 600 su carta cotone Hahnemuhle dando, quest’ultima, il risultato di “Emulsion Lift”.
Lavori e tecnica raffinatissimi. Delicati e, al contempo, di forte impatto. Coinvolgenti a più livelli.
Ispirandosi alle marine ottocentesche, ma del tutto rielaborandole in chiave contemporanea e “calandole” nel contesto italiano di oggi, la mostra è un omaggio all’ISOLA, la Sicilia. Terra natìa dell’artista (dove vive e lavora), ma anche la terra di Cocco Arte Contemporanea, ma pure dell’intera Penisola di cui fa parte; in quanto da sempre (e tuttora) crocevia delle più svariate genti, sempre ammaliante e, di per sè, mai retorica. Certo, dipende da chi la tratta! Gerlando Giaccone sicuramente in modo positivo e nuovo.

Gerlando Giaccone nasce a Palermo nel 1972.
Dopo gli studi classici, frequenta la facoltà di Giurisprudenza, dove si laurea nel 1997.
Subito dopo, intraprende la professione di avvocato, che esercita tuttora.
Il suo incontro con la fotografia ( analogica) avviene negli anni dell’università. Attrezzata una camera oscura casalinga, inizia le prime esperienze di sviluppo e stampa in bianco e nero.
Lo smarrimento della sua fedele Nikon ( dimenticata su un rapido Como – Milano) lo induce a passare al digitale.
Dopo i primi inevitabili entusiasmi, in realtà non riesce a digerire l’enorme massa di immagini digitali e, soprattutto, l’attività di postproduzione delle foto.
Ritorna quindi, in maniera convinta, all’analogico; sperimentando il medio ed il grande formato ed approcciandosi alle antiche tecniche di stampa ( prima fra tutte la cianotipia), come “nuovi” mezzi espressivi che permette di coniugare il vecchio con il nuovo. In tale contesto, risulta piuttosto decisivo l’incontro con i membri di PalermoFoto (Dodo e Salvo Veneziano, Giuseppe Sinatra, Francesca Crescenti), grazie ai quali affina le più antiche tecniche fotografiche, facendosi contagiare dalla voglia di sperimentare attraverso “l’occhio fotografico”.
Passando alla Polaroid, il suo rapporto con quest’ultima nasce (come molti bambini degli anni 80) nel periodo della infanzia
La magia dell’istantaneo si scontra, però, con i costi piuttosto elevati delle pellicole, considerando le finanze di un bambino. Per questo, la macchina verrà da lui riposta in un armadio, dove sarà riscoperta in età adulta.
Le pellicole Polaroid consentono numerose possibilità espressive. Soprattutto grazie alle tecniche di manipolazione “classiche”, EmulsionLift, transfer dell’immagine.
L’incontro dapprima con il collettivo Polaroid Art Italy prima e poi con PolaroidersItalia rappresenta un importante momento di crescita e di confronto che culmina con la partecipazione a numerose mostre (collettive e personali) in Italia ed all’estero.
Dopo il fallimento di Polaroid e la progressiva diminuzione delle scorte delle pellicole, l’ingresso sul mercato delle pellicole ImpossibleProject non sembra dare le stesse opportunità. Le nuove emulsioni risultano instabili e poco definite nei dettagli e nei colori.
I “difetti” delle nuove pellicole rappresentano, piuttosto che un motivo per abbandonare il lavoro in istantaneo, una nuova frontiera su cui sperimentare.
Scoperte anche le pellicole Fuji Instax ( molto più dettagliate e stabili delle Impossible), negli ultimi anni sperimenta una nuova tecnica di manipolazione delle immagini che permette di coniugare la fotografia con una sua vecchia passione per la pittura.
La scoperta di pastelli ad olio (nella specie, lo storico tipo che Picasso desiderò, per poi essere messi in commercio), grazie ai quali è possibile dipingere sulla superficie delle immagini istantanee, lo porta ad elaborare un nuovo linguaggio di ricerca che si volge soprattutto sull’indagine del paesaggio siciliano.
Il lavoro sulla terra in cui è nato ed ha scelto di continuare a vivere, la propria Isola, rappresenta, per lui, il maggiore interesse su cui volgere la fotocamera.
La possibilità di intervenire in maniera pittorica sulle foto gli consente di cogliere quegli aspetti di luce e colori che meglio identificano pregi, contraddizioni e misteri della sua terra natìa, la stessa che abita.

Lo Studio d’Arte COCCO Arte Contemporanea nasce da una idea di Laura Faranda, curatrice e critica d’arte contemporanea, che ne idealizza il progetto espositivo, poi concretizzandolo in “studio d’arte”.Esso si trova in via Francesco Todaro n.22, a Messina.
Promuove un linguaggio artistico-contemporaneo fluido, fresco e, nel contempo, strutturato. Uno sguardo polifonico, positivamente competitivo nel panorama del Contemporaneo siciliano e nazionale. Un ponte di dialogo e confronto in Sicilia per la Sicilia, pure con esplorazioni fuori dai confini isolani.
Cocco propone mostre ed approfondimenti di settore (Scultura, Pittura, VideoArt, Istallazioni, Performance, Sound Art, Fotografia) direzionando la sua attenzione su talenti siciliani e poi italiani, innanzitutto giovani, ma in un dialogo sempre aperto con coloro che hanno fatto di qualche anno in più motivo di rinnovamento piuttosto che di stasi. Gli artisti che si presentano sono affermati in un panorama artistico di qualità, sperimentale, non necessariamente circoscritto alla tradizione, originale e spesso di respiro internazionale.
Inoltre, ritenendo importante una fruizione dell’arte attiva, Cocco Arte Contemporanea realizza workshop (anche con gli artisti in mostra), laboratori didattici, conferenze.

Laura Faranda

Curatrice e critica d’arte contemporanea.
Fondatrice (dirigendolo e curandolo nella sua programmazione artistica) dello studio d’arte “Cocco Arte Contemporanea” di Messina, sua città natale.
Dirige presto il suo percorso formativo verso l’arte, in ogni suo riflesso: dalla tradizione medievale alle espressioni di avanguardia, seppure con una visione umanistica più ampia. Diviene, così, anche Dottore di Ricerca in Geografia Umana e Culturale, attenta alla interazione fra Arte e Territorio e fra questo ultimo ed i fenomeni antropologici-culturali che si ineriscono in esso. Nel tempo, fa suo focus di indagine l’arte contemporanea, approfondendola nelle sue varie inclinazioni ed interazioni con l’uomo ed il luogo. Definisce la sua formazione con un master in “Curatore Museale e di Eventi”; pure approfondendo la figura professionale di “Educatrice all’Arte” rivolta a bambini di Prima, Seconda, Terza Infanzia e poi ai giovani, giovani adulti, adulti, presso IED-Roma. Ha collaborato, per la critica e la curatela, a diverse mostre e ad eventi artistico-culturali, pure creandoli e promuovendoli lei stessa. Ha partecipato alla stesura di cataloghi critici, curato il testo critico di esposizioni e scritto per blog professionali di settore e testate di Arte e Cultura.

27 Gennaio 2020

Autore:

redazione


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