GENESI DEL MASCARIAMENTO – Una foto … A volte si parte da qui
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GENESI DEL MASCARIAMENTO – Una foto … A volte si parte da qui

La foto dei massi che occupano mezza carreggiata… senza spiegare che venne scattata dopo diverse ore dall’attentato ad Antoci, diversa da quella delle ricostruzione della Squadra Mobile della Polizia di Stato diventa “genesi” dell’azione di “mascariamento” su quell’attentato. Le foto dei verbali.

Considerazioni a margine del caso Antoci\Fava.

Uno scatto, fatto da un collega, nella tarda mattinata del giorno dopo dell’attentato sulla strada che da Cesarò porta a San Fratello.

Era la notte tra il 17 e il 18 maggio 2016.

La foto diventa virale, quasi un documento da sventolare subito i luoghi dell’attentato, poi per dimostrare che quell’agguato si basava su una strategia minima, anzi nulla.

Quelle pietre potevano essere aggirate, scavalcate, insomma non erano un ostacolo, se ne sarebbero accorti anche i bambini.

Nella seduta del 17 luglio del 2019, in commissione antimafia, quella “fila di massi” ha una sua consistenza… “massi enormi che potevano pesare anche più di 10\15 kg”, quindi non semplici pietre poste in mezza carreggiata.

Ed ancora nei verbali della Procura di Messina si evince che quei massi formavano una fila che occupava l’intera carreggiata, nei due sensi di marcia.

Quindi messi in modo tale da bloccare l’auto impedendole di poter proseguire la sua marcia.

Cosa ben in evidenza – e messa poi in risalto – nel video realizzato, e che è stato presentato sul Tg1 nazionale nell’ottobre del 2018, dalla Polizia di Stato (ovviamente in una versione maniera parziale).

Una ricostruzione animata, in 3d, dell’attentato all’ex Presidente del Parco dei Nebrodi frutto da studi balistici e proiezioni animate sulle posizioni di uomini e mezzi durante il conflitto a fuoco, realizzato con tecniche innovative in Italia, poi presentato – in versione integrale – nel corso della Festa della Polizia, ai Vertici dell’Arma.

 

E ancora si cincischia su questi fatti.

Quest’attentato è una realtà… Ora è il tempo di scoprire, in un paese dove trame e depistaggi ne hanno segnato la storia, il “cui prodest” di questo fatto. Di far luce su chi avrebbe avuto voglia, volontà, possibilità, di creare confusione, mescolare le carte, mistificare i fatti, ricostruirli, utilizzando, anche in perfetta buona fede, la stampa e la politica per nuove verità.

Aspettiamo.

il video

 

 

 

28 Febbraio 2020

Autore:

redazione


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