BROLO – Denunce e sequestri per sversamenti. La fogna pubblica un collettore non autorizzato
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BROLO – Denunce e sequestri per sversamenti. La fogna pubblica un collettore non autorizzato

Ieri i controlli dei Carabinieri su due aziende. Oggi la notizia di sequestri e denunce

Denunciati i titolari per violazione alle normative ambientali e sequestrati gli impianti di produzione

Controlli ieri a Brolo da parte dei Carabinieri della locale Stazione e del Nucleo Operativo Ecologico di Catania.

L’azione rientrava nel quadro delle verifiche all’interno di attività produttive, industriali e commerciali, per verificare il rispetto delle normative in materia di lavoro e di ambiente. Al centro dei controlli il complesso di un’azienda brolese che produce prodotti in calcestruzzo per l’edilizia.

I Carabinieri hanno riscontrato violazioni alle norme del Testo Unico Ambientale in relazione allo smaltimento di rifiuti e delle acque reflue. In particolare i militari hanno accertato come l’azienda sversasse le acque meteoriche e di dilavamento dei prodotti lavorati e stoccati nel piazzale dello stabilimento nella rete pubblica fognaria. Inoltre è stata accertata anche l’assenza della prescritta autorizzazione per le emissioni in atmosfera delle polveri derivanti dal ciclo di lavorazione dell’impianto di produzione cementizio.

I militari hanno altresì accertato che una porzione dell’area industriale era affittata ad un’azienda artigiana che svolge l’attività di lavorazione delle pietre e del marmo. Anche le lavorazioni effettuate da questa seconda azienda presentavano delle irregolarità poiché le acque reflue industriali erano raccolte all’interno di contenitori in plastica inidonei al contenimento del liquido. Inoltre nel suolo, non impermeabilizzato, sono state riscontrate tracce di pregressi scarichi, frammisti a fanghi costituiti dalle polveri del ciclo di lavorazione della pietra. Infine, l’artigiano non era in grado di esibire alcuna documentazione relativa allo smaltimento dei rifiuti, generati dalla sua attività produttiva ed in particolare barattoli di stucchi, colle e dischi obsoleti utilizzati per il taglio delle pietre ed i militari non sono riusciti a verificare come negli anni la ditta avesse smaltito i materiali.

Le ipotesi di reato da parte dei Militari ora vertono sul caso di immissione non autorizzata di reflui industriali ed immissioni non autorizzate in atmosfera e di gestione di rifiuti non autorizzata immissione non autorizzata di reflui industriali ed hanno proceduto al sequestro preventivo dei macchinari e degli impianti di produzione di entrambe le aziende.

 

23 Maggio 2020

Autore:

redazione


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