…lunga vita al Teatro.
Una serata, ieri 21 agosto, densa di storia ed emozioni messo in scena in luoghi antichi e ricchi di fascino! Complimenti a tutti per questa edizione di Tyndaris Augustea curata, come sempre, da Anna Ricciardi.
Tyndaris Augustea, un viaggio nel tempo
I tre i momenti performativi si sono snodati dall’Agora dove Luca Fiorino, interpreta e dirige la pièce , Castore e Polluce I Dioscuri: così la introduce “Divinità Propiziatrici, protettori di Tindari, dei marinai e patroni dell’arte poetica, della danza e della musica: Sono gemelli, indissolubilmente legati tra loro, pronti a sacrificarsi l’uno per l’altro in qualsiasi istante, portatori di fratellanza vera, autentici testimoni di somiglianza e diversità al tempo stesso.
In questo monologo che da voce a Castore, il gemello nato mortale, si racconta non solo il legame che i due Dioscuri hanno con Tindari, ma si racconta soprattutto del loro legame di fratellanza, del loro amore viscerale e imprescindibile, del loro essere insieme fino alla fine che li ha portati, come racconta il mito, a diventare due stelle, insieme. Due stelle luminose, propizie, due stelle di buona sorte, due buone stelle insomma. E di buone stelle, oggi più che mai, ne abbiamo davvero un grande bisogno”.
Il secondo momento “Marco Aurelio Discorso ai Siciliani”si è svolto all’ingresso principale del monumentale Gymnasium, tra il decumano comparirà l’imperatore Marco Aurelio, interpretato dall’avvincente Elio Crifò: “E’ un Marco Aurelio rappresentato in tutta la sua augusta romanità e in tutta la sua intimità filosofica che mette in evidenza la stretta dipendenza tra la grandezza di un Impero e la grandezza di ogni singolo cittadino dell’Impero.
Il terzo momento si è incentrato nell’area del Teatro Greco che ha per scena l’orizzonte infinito del mare dove si svolgerà “Ifigenia In Aulide”di Euripide: l’adattamento e la regia sono curate da Cinzia Maccagnano: ”Questa è la tragedia che indaga nella profondità dell’umanità, svelatasi in tutta la sua fragilità. Euripide ci offre un caleidoscopio di emozioni, di guizzi in una interiorità tormentata, in cui l’eroicità cede al turbamento della decisione. Agamennone è sicuramente il protagonista della tragedia: incarna l’ossimoro dell’amore paterno, il negare il futuro di una figlia. Non eroi, quindi, ma uomini, padri, madri e giovani che incarnano purezza e giustizia”.
Salvo Nigro, autore delle musiche, ha rielaborato con il suo tipico rovello creativo, suoni e ritmi del mediterraneo e della fascia balcanica, senza trascurare la forza espressiva dei suoni orchestrali classici per esaltare l’ imponenza dei luoghi. Infine, per l’occasione le coreografie sono state curate da Gemma Lo Bianco e restituiscono la forza delle danze antiche orientali.
Le Introduzioni storico-archeologiche sono state curate da Archeo Me
Agorà:
- “C’era una volta Tyndaris” a cura di Cristina Acacia -Archeo me
- “Castore e Polluce, i Tindaridi” , liberamente tratto da Giovanni C. Sciacca, da Apollonio Rodio ad Igino, spettacolo diretto e con Luca Fiorino e Gemma Lo Bianco
Gymnasium:
- “Tyndaris, tutte le strade della storia” a cura di Francesco Tirrito – Archeo Me
- Marco Aurelio Discorso ai Siciliani, di e con Elio Crifò. Regia di Elio Crifò
Teatro Greco:
“Tyndaris, un teatro di emozioni” , a cura di Carmen Morabito – Archeo Me
“Ifigenia in Aulide” di Euripide, rielaborazione drammaturgica e regia Cinzia Maccagnano Agamennone David Coco, Menelao Antonio Silvia, Clitennestra Cinzia Maccagnano, Ifigenia Marta Cirello, Achille Andrea Maiorca, Deus ex Machina Gemma Lo Bianco
Coreografia e performance dal vivo Gemma Lo Bianco
Musiche di Salvo Nigro eseguite dal vivo dall’autore
Introduzioni storico archeologiche Cristina Acacia, Francesco Tirrito, Carmen Morabito Associazione culturale Archeo Me
Costumi Sartoria Pipi
Attrezzeria scenica Enza Mondello
Disegno luci Antonio Barone Fonica Salvo Barone di Arka Service
Grafica Massimo Scaffidi
idea e progetto Anna Ricciardi
le foto sono di Gabrele Scaffidi Militone