“L’Alba di una nuova Primavera”, tre giorni memorabili… e i giovani già chiedono altre occasioni di confronto.
Si è conclusa lunedì mattina a Brolo la manifestazione “L’Alba di una nuova primavera”, una tre giorni fortemente voluta dall’Associazione Socioculturale “Peppino Impastato” di Brolo e dall’Associazione Commercianti e Imprenditori Brolesi.
Momenti carichi di gioia, di bellezza, di libertà individuale e collettiva.
Il tutto è iniziato sabato 7 maggio, nel primo pomeriggio, con il consueto taglio del nastro alla presenza delle autorità civili e militari.
All’interno un fiera del libro allestita ad hoc.
Salvatore Mammola ha gentilmente concesso del materiale prezioso per poter allestire ben due mostre fotografiche: la prima su Peppino Impastato, la seconda su Graziella Campagna.
Subito dopo l’introduzione, l’Inno di Mameli e l’Inno della Regione Sicilia, gli ospiti hanno potuto assistere alla presentazione del volume “100% Sbirro”, in compagnia dell’autore I. M. D. della squadra catturandi di Palermo.
Al dibattito hanno preso parte Giuseppe Scandurra, Presidente Nazionale della Fai, Sonny Foschino, presidente pro tempore dell’Associazione Impastato e Carmelo Ioppolo, presidente dell’Acib.
Ha moderato superbamente l’incontro Gianluca Rossellini (Ansa Messina). L’autore si è soffermato nel raccontare esperienze di vita personali. Ha poi interagito col pubblico che, completamente affascinato dal carisma del giovane poliziotto, ha instaurato un dibattito dinamico e concreto.
Subito dopo un memorabile concerto di musica live impegnata.
Alle 21.00 un intermezzo teatrale, a cura di Paolo Cusmano, intitolato: “Dialogo Virtuale con Peppino Impastato! Il coraggio di essere vivi!”.
Durante il monologo Cusmano ha sottolineato problemi visibili della società, ha bacchettato tutto e tutti; dai politici inadempienti, al disinteresse totale dei giovani.
“Il silenzio è mafia Peppino, e tu lo sai. Tu ce l’hai insegnato” Con queste parole ha dato vita ad un’ora di monologo carico di rabbia ma di speranza allo stesso tempo.
A seguire il Concerto di Salvo Muschio e la sua band e dei Blue and Blues che hanno superbamente concluso la serata.
Domenica ad aprire i lavori il dott. Giuseppe Lo Bianco (Il Fatto Quotidiano) che ha presentato il suo “Profondo Nero”.
Un dibattito intenso quello venutosi ad instaurare con i presenti che hanno avuto la possibilità di interagire direttamente col dott. Lo Bianco, tra l’altro stretto collaboratore di Marco Travaglio e di importanti esponenti del mondo giornalistico italiano.
Ha superbamente moderato l’incontro Antonio Parlato.
A seguire uno dei momenti tanto attesi. In un teatro colmo di gente convenuta da ogni parte della provincia, la rappresentazione teatrale “Presa di Coscienza” per la regia di Raffaella Campo, a cura del Movimento Città Aperta di Barcellona.
Uno spettacolo suggestivo.
Due ore di fulgido riscatto di una provincia martoriata dal sangue di troppi figli: Manca, Parmaliana, Campagna, Alfano, Sboto. In sala presenti i parenti delle vittime di mafia.
All’evento ha preso parte Angelo Zito, Capitano dei Carabinieri di Patti.
Lunedì il momento tanto atteso. Dentro il Palatenda di Brolo si sono radunati i ragazzi delle scuole del comprensorio per incontrare Mario Caniglia, testimone di giustizia, giunto da Scordia in mattinata per l’evento. Il testimone è stato presentato da Pippo Scandurra che lo ha così definito: “Un uomo coraggioso e forte. Un uomo semplice e grande allo steso tempo.”
Mario Caniglia ha cosi esordito: “Io sono un uomo libero e ce l’ho fatta, quindi anche voi potete farcela.” Il testimone ha letteralmente rapito i ragazzi che, dopo un’ora di intervento, sono scattati in piedi e hanno applaudito fragorosamente al “villano di Scordia”. Ha moderato Antonio Parlato.
A seguire la deposizione della corona di garofani al lungomare, presso la Loggia dei Poeti, dove si è ufficialmente conclusa la manifestazione.
“Possiamo ritenerci soddisfatti” ha affermato Foschino “ soddisfatti perché è stata una tre giorni intensa. Di sicuro non fine a se stessa come tante altre cose che generalmente si organizzano, imbevute di retorica e per questo completamente inutili. Noi abbiamo parlato di mafia col sorriso sulle labbra. Non siamo noi che dobbiamo avere paura di loro, ma loro che devono aver paura di noi. Le generazioni cambiano e i giovani chiedono solo libertà.”
Si è associato allo stesso pensiero Ioppolo che ha così commentato: “Se i giovani ci chiedono di fare di più, evidentemente si deve fare di più. E allora che questa “normalità” che ha contraddistinto questi tre giorni diventi “quotidianità” affinché ognuno di noi possa ancora nutrire una speranza fulgida in questo nostro cammino.
Comunicato stampa a cura di Sonny Foschino – foto tratte da facebook