Messo in sicurezza il tratto compreso tra i km 86,80 e il km 87,96. Cerimonia con parata di nomi, “distante” della gente. Non ci sarà Matteoli.
Alle ore 12.30, la “Settentrionale Sicula” da Palermo a Messina sarà nuovamente interamente transitabile. Basta con il by-pass stradale, e con l’autostrada tra Patti e Brolo “gratis”.. si tornerà a pagare.
L’Anas ha completato i lavori (già da qualche settimana.. e c’è chi si chiede anche le ragioni di questo ritardo).
Al momento celebrativo parteciperanno il Presidente Anas Pietro Ciucci, il Presidente della Regione Siciliana Raffaele Lombardo, il Presidente della Provincia di Messina Nanni Ricevuto, il Sindaco del Comune di Gioiosa Marea Ignazio Spanò e il Direttore Anas Sicilia Ugo Dibennardo e S.E. Mons. Ignazio Zambito Vescovo Diocesi di Patti.
Sfumata invece la paventata partecipazione di Altero Matteoli, ministro alle Infrastrutture, ex sindaco di Orbetello che recentemente ha anche incassato la sconfitta elettorale nel suo “feudo” toscano, battito da una donna del centrosinistra, Monica Paffetti
Ma ci sarnno i sindaci dei comprensorio, a partire da Enzo Sindoni e Gianfranco Campisi che hanno “partecipato” insieme ad Ignazio Spanò alla protesta, culminata con lo sciopero generale, per richiedere interventi e finanziamenti per risolvere il “caso” della strada chiusa, subito dopo il tragico eventro dello “straniero”precipitato sulla sottostante spiaggia, sprofondato in una voragine creatasi sul tratto asfalatato, anche se la strada era ufficialmente sbarrata al traffico.
In effetti dovrebbero esserci anche i parenti dello sventurato ciclista… chissà se qualcuno li ha invitati.
Forse non ci saranno i commercianti del luogo.. nulla di festeggiare.
La strada, la sua messa in sicurezza, la sua transitabilità dovrebbe essere un atto dovuto, in un paese civile.
Non dovrebbero esserci i mestieranti della politica… oggi presenti, ma troppo assenti in questi anni.
Dovrebbe esserci ora la seria, fattiva, lungimirante volontà di una Civitas che deve rimboccarsi le maniche per recuperare il tanto tempo perso a causa di altri. Per rilanciare l’immagine commercuiale dei luogi per ridare a Gioiosa quella centralità e quelle attenzioni che aveva fino agli anni settanta.
Aleggiare comunque la civile indignazione avvertita tra la genet di Gioiosa e scritta nella lettera aperta dell’Officine Lucore, associazione di giovani, liberi pensatori e professionisti gioiosani che ha puntato il dito sul disagio , sulla frana reale e su quella istituzionale”, sulle responsabilità di chi ha guardato abbandono, sfacelo di un territorio, sena far nulla se non, forse, piangersi addosso.