Luciano Armeli Iapichino dice la sua
A PROPOSITO DI ELEZIONI
La nota dello scrittore galatese.
L’unico gruppo politico territoriale a cui mi sento di appartenere si chiama “Galati Mamertino”.
È un gruppo a cui aderiscono maturità e disponibilità e in cui non sono ammessi personalismi, fazioni, ambizioni a tutti i costi.
Vi fanno parte, di contro, buona volontà e visioni più alte, un cuore grande per una comunità perbene e per un orizzonte storico-culturale che ha ancora tanto da raccontare.
Chi continua ad avere, a una certa età, amore per lo studio e i libri, una sensibilità culturale sempre non addomesticabile, vede e vive una realtà esistenziale diversa, un senso della storia e del divenire da altre angolazioni. Questa è la mia idea di politica maturata a 45 anni e dopo un decennio a battere sentieri culturali su tutto il territorio nazionale e in tutte le sedi.
Avevo auspicato sintesi e unione per l’unico partito possibile “Galati Mamertino” senza “nel cuore” o “”viviamo…” o altro.
I tempi sono altri, l’epoca pure, il nulla tra il nulla, la “guerra” civile, a mio avviso, non portano da nessuna parte.
La comunità vince, di questi tempi, se è Comunità. Vi chiedo solo di valutare con attenzione la struttura culturale delle persone. Non la portata elettorale, la struttura culturale, che significa pure competenza.
Ho sempre promosso iniziative oltre le fazioni, con i guelfi e con i ghibellini. Ed è stato sotto gli occhi tutti.
Detto questo, chiunque vincesse le elezioni è in debito con la mia famiglia di un panettone.